Statistiche

Wednesday, December 29, 2010

L'Argentina crea una commissione per lo studio degli ufo

L'Argentina ha annunciato la creazione di un'agenzia che si occuperà di far luce sugli avvistamenti Ufo. In particolare la commissione sarà gestita dalla Fuerza Aerea del paese, nel suo comparto militare.

Il Direttore delle Relazioni Istituzionali della Fuerza Aerea argentina, il Capitano Guillermo Tealdi, ha confermato al telegiornale dell'emittente argentina Telefè che ci sono due casi di avvistamenti che non hanno potuto catalogare in modo convenzionale, affermando che la missione della Fuerza Aerea è quella di mantenere la sicurezza dello Spazio Aereo.
La notizia è stata accolta con gioia da Sylvia Perez Simondini membro del CEFORA (Argentinean Republic Committee for UFO Phenomena Studies).

La Simondini spiega: "Nel nostro ultimo congresso, soprattutto in Uruguay, sono stati seguiti numerosi casi ufo dalla Air Force uruguaiana, a quel tempo, ho ricevuto i saluti di di Robert Muller, Direttore della II Unità di Brigata Aerea Paraná, dal colonnello Ariel Rios Sanchez, da Ademar Gevaerd direttore del Brazilian UFO Magazine, che è il coordinatore del declassamento del fenomeno UFO in Brasile, al fine di sollecitare l'Air Force Argentina verso un obiettivo comune di divulgazione sui files degli OVNI. Il CEFORA, (Comitato della Repubblica argentina di studio sui fenomeni UFO) è stato creato per questo obiettivo, mettere l'Argentina alla pari con molti paesi in cui i file di UFO sono stati declassificati. Questa notizia ci dà qualche speranza nel credere che possa partire una divulgazione di partenza, e l'Argentina possa anche ottenere la declassificazione UFO completa. La Simondini continua: E consigliabile assumere un atteggiamento critico da parte nostra, così avremo la sicurezza di una buona ricerca responsabile e scientifica.

Fonte: http://www.ufoonline.it

Nasa, sonde Pioneer: quella forza sconosciuta che le spinse oltre il sistema solare


Scritto da Federica Vitale Lunedì 27 Dicembre 2010 17:05

21_pioneer_83hc357

È nota come 'l’anomalia di Pioneer'. Si tratta della misteriosa deviazione nella prestabilita traiettoria che avrebbero dovuto seguire le due sonde Pioneer 10 e Pioneer 11, lanciate nei primi anni ’70 dalla Nasa verso gli estremi confini del sistema solare.

Per decenni le due sonde hanno viaggiato in direzioni opposte, fino a quando una forza sconosciuta le ha spinte lontano dai rispettivi obiettivi. Durante il loro viaggio, infatti, hanno coperto uno spazio inferiore a quanto gli astronomi avevano prospettato, lasciando tutto il mondo dell’astronomia alle prese con un mistero che sembra, a tutt’oggi, sfidare le leggi della fisica.

Qualcosa le sta rallentando”, constatò John Anderson, scienziato al JPL (Jet Propulsion Laboratory) di Pasadena, in California. E, in effetti, sebbene dall’epoca del lancio entrambe le sonde abbiano oltrepassato il pianeta Giove, il team di ricercatori che collabora con Anderson sta cercando di determinare in realtà cosa possa aver decelerato la loro corsa. Il dilemma sorse allorché gli astrofisici notarono che Pioneer 10 aveva inaspettatamente rallentato la propria corsa; per questo si suppose che un oggetto sconosciuto avesse in qualche modo esercitato un’influenza sulla sonda. Dovettero ricredersi quando una forza misteriosa stava esercitando la stessa resistenza anche nei confronti di Pioneer 11 che, in quel momento, si trovava nella parte opposta del sistema solare. “La medesima forza punta al sole in entrambi i casi”, spiegò Anderson. E gli scienziati analizzarono la variazione Doppler dei segnali radio per calcolare le loro distanze. I risultati ottenuti esclusero che le navicelle avessero prodotto inavvertitamente una forza sconosciuta o che la variazione della traiettoria fosse dovuta ad un errore delle strumentazioni o, ancora, alla perdita di propellenti. In seguito, si prese in considerazione uno studio dell’orbita di Plutone. Anche quest’analisi non fu in grado di escludere la possibilità che una forza agisse su di esse. Un analogo studio, prese in esame i satelliti di Nettuno: Tritone, Nereide e Proteus. La conclusione fu che una energia simile a quella che agisce sulle sonde Pioneer non può essere la stessa che agisce su questi satelliti. Infatti, le perturbazioni che ne deriverebbero sarebbero troppo grandi per sfuggire ad un rilevamento.

PIONEERUna delle imprese che le sonde Pioneer avrebbero dovuto compiere, oltre studiare e fotografare Giove ed i suoi satelliti, era quella di oltrepassare il confine del sistema solare, e di navigare finché non fossero state intercettate dagli alieni. Concordemente a quest’ultima ipotesi, una placca metallica posta su entrambe le sonde recava un messaggio pittografico.

Erano raffigurate le immagini di un uomo e di una donna, con il profilo della sonda stessa. Era disegnata anche la sua traiettoria e la partenza dal terzo pianeta, la Terra appunto. Questo sarebbe stato un messaggio di saluto per un’eventuale civiltà extraterrestre. Fiduciosi che sarebbe stato compreso.

Un’ipotesi più realistica si deve a Michael Martin Nieto, scienziato di Los Alamos e studioso da anni del dilemma di Pioneer. Secondo Nieto, il problema potrebbe essere dovuto al calore generato dai reattori nucleari. Tale calore produce raggi infrarossi che, rimbalzando sull’antenna, producono una spinta in direzione opposta.

Un’altra possibilità, contemplata sempre dallo studioso, potrebbe essere il vento solare. Ma, aggiunge, tale spinta “si può calcolare ed è trascurabile nelle zone più esterne del sistema solare”. E se ci fossero, in quelle regioni così lontane, pianeti sconosciuti che facciano ‘da freno’ con la loro attrazione gravitazionale? Le diverse traiettorie delle sonde confuterebbero tale ipotesi: la presenza di un ipotetico pianeta gigante è da escludere visto che l’anomalia è stata registrata da entrambe e in zone diametralmente opposte.

Pioneer 10 ha da tempo superato l’orbita di Nettuno ed ha sbalordito gli astronomi con le trasmissioni verso la Terra, come da programma. Le comunicazioni con Pioneer 11, al contrario, si sono interrotte nel 1995. Sebbene il mistero rimanga ancora insoluto, il mondo dell’astronomia non rimane con le mani in mano. Nello spazio interstellare sono presenti altre due sonde, Voyager 1 e 2, ma impiegano un sistema diverso sia di orientamento sia di propulsione. Per questo gli scienziati non sono riusciti a calcolare gli effetti della gravità su di esse.

Slava Toryshev, scienziata del JPL, e Viktor Toth, uno sviluppatore di software, si preparano a pubblicare quello che per loro rappresenta la soluzione al mistero delle sonde Pioneer. Dopo una serie di incontri, i due studiosi hanno creato un modello estremamente dettagliato di ciascuna sonda Pioneer, nel quale sono segnalate tutte le posizioni che esse hanno ricoperto in questi trent’anni.

Ed ogni segnalazione sembra ricollegare al calore sulla superficie delle navicelle, al modo in cui questo fluisce e come le temperature diminuiscono al diminuire della potenza dei generatori. Il risultato di tale telemetria è che la forza di arretramento è responsabile di parte dell’accelerazione. Dunque, quel che scienziati, astronomi e studiosi stavano cercando di capire era proprio davanti ai propri occhi: l’anomalia di Pioneer non è mai stata provocata da alcun fattore esterno, ma dalle sonde stesse.

I due studiosi sono ancora molto cauti. Come la stessa Turyshev afferma: “Vorremmo rendere nota tale teoria nella letterature scientifica”. E, infatti, in aprile, è stato pubblicato un esaustivo articolo di ben 165 pagine dal titolo 'L’anomalia di Pioneer', reperibile sul sito Arxiv.org, che anticipa la prossima pubblicazione della loro analisi.

Federica Vitale


Fonte:http://www.nextme.it

Nascita e crescita dei buchi neri più antichi

Astrofisica
Sulla rivista Astrophysical Journal

I buchi neri già attivi quando l'universo aveva 1,2 miliardi di anni erano circa 10 volte più piccoli di quelli più massicci osservati in epoche successive

La maggior parte delle galassie nell'universo, compresa la Via Lattea, ospita buchi neri supermassicci con masse variabili da un milione a circa 10 miliardi di masse solari.

Per trovarli gli astronomi vanno alla ricerca dell'enorme quantità di radiazione emessa dal gas che viene risucchiato verso il centro dei buchi neri fintanto che questi oggetti sono “attivi”, ovvero acquisiscono materia.

Ora un gruppo di astronomi dell'Università di Tel Aviv guidato da Hagai Hetzer ha determinato che l'era della prima, veloce crescita dei buchi neri più massicci è situabile temporalmente quando l'universo aveva solo 1,2 miliardi di anni di età e non tra i due e i quattro miliardi di anni come ritenuto finora. La loro velocità di crescita, inoltre, era estremamente elevata.

La nuova ricerca, i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Astrophysical Journal, è basata sulle osservazioni effettuate con uno dei più grandi telescopi a terra del mondo, il "Gemini North" situato sulle alture del Mauna Kea, alle Hawaii, e il "Very Large Telescope Array" sul Cerro Paranal, in Cile. I dati ottenuti con la strumentazione avanzata di questi telescopi mostrano che i buchi neri già attivi quando l'universo aveva 1,2 miliardi di anni erano circa 10 volte più piccoli di quelli più massicci osservati in epoche successive.

Tuttavia il loro ritmo di crescita era estremamente elevato e la sua stima ha permesso di chiarire ciò che accadde a questi oggetti in epoche molto precedenti e molto successive.

Si è trovato in particolare che i primissimi buchi neri, che cominciarono il loro processo di crescita quando l'universo aveva solo alcune centinaia di milioni di anni, avevano masse limitate a 100-1000 masse solari. Ciò potrebbe essere essere collegato alla nascita delle prime stelle dell'universo. Si è ance trovato che il successivo periodod i crescita delle sorgenti osservate, dopo i primi 1,2 miliardi di anni, durarono solo dai 100 ai 200 milioni di anni. (fc)


Fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it

Venere ha una luna. E rischia di scontrarsi con la Terra


Scritto da Federica Vitale Mercoledì 29 Dicembre 2010 10:19

venere

I risultati dello studio sono recenti, precisamente risalgono all'8 dicembre di questo anno. E ci parlano del lavoro di un gruppo di astronomi impegnati nel determinare l’esistenza o meno di una luna di Venere. E sembra che tale luna abbia già un nome, 2002 VE68, e una data d’identificazione, l'11 novembre 2002 ad opera del Loneos, il Lowell Observatory Near Earth Object Search.

Quel che rende 2002 VE68 interessante per lo studio degli astrofisici é il suo potenziale grado di minaccia nei confronti del pianeta Terra. Infatti è stato qualificato come asteroide la cui orbita incrocia quella terrestre e, per tale motivo, la possibilità di un incontro ravvicinato con questo oggetto lo rende motivo di un’accurata analisi da parte di tutto il mondo scientifico, e soprattutto del Neo - Near Earth Object. Sebbene infatti un incontro tra la Terra e 2002 VE68 sia già intercorso 7 mila anni fa, oggi il Minor Planet Center lo ha definito 'Potential Hazardous Asteroid', ossia asteroide potenzialmente pericoloso. Adesso l'asteroide occupa l'orbita attorno al Sole ed incrocia quella di Mercurio e la Terra è solo sfiorata nel suo vagabondare per lo spazio. Ora si trova ad una risonanza orbitale di 1:1.

Ma cosa significa risonanza orbitale? Quando due corpi celesti esercitano un'influenza gravitazionale periodica l'uno sull'altro, ciò é dovuto ai rispettivi periodi orbitali, connessi da due numeri. Facciamo un esempio: Plutone e Nettuno hanno una risonanza orbitale 2:3, ciò significa che ogni due volte Plutone gira attorno al Sole, Nettuno ne compie altri tre.

Nel suo caso, Venere e la sua luna 2002 VE68 compiono l'orbita attorno al Sole un'unica volta e nello stesso lasso di tempo. Per questo motivo 2002 VE68 é considerato un 'quasi satellite' di Venere. E gli astronomi ipotizzano che rimarrà tale per almeno altri 500 anni.

Spesso queste danze di oggetti celesti, pur seguendo una sequenza pressoché precisa di tempo e spazio, con il tempo risultano però essere instabili. Ecco perché i corpi celesti cambiano queste interazioni con gli altri oggetti e le rispettive orbite.

Michael Hicks, insieme al suo team del JPL/Caltech, ha reso noto le misure fotometriche di 2002 VE68, elaborate nel corso di tre notti durante il mese di novembre 2010. L'équipe é stata così in grado di elaborare una serie di dati attraverso i quali é stato possibile determinare la natura del satellite, inquadrandolo come asteroide di tipo X. Questo tipo di asteroidi possiede uno spettro di colori che può modificarsi in una gamma variegata di composizioni.

In questo modo Hicks ha potuto stabilire la forma e la misura dell'asteroide. Il suo diametro sembra misuri 200 metri e si stima che possa compiere l'intera orbita in circa 13 ore e mezzo.

Fonte:http://www.nextme.it

Hu Jintao: il popolo cinese intende persistere nello sfruttamento pacifico dello spazio

2010-12-20 20:08:41


Il 20 dicembre a Beijing il capo dello Stato cinese Hu Jintao ha affermato che il popolo cinese intende persistere, insieme ai popoli dei vari paesi, nello sfruttamento pacifico dello spazio ed approfondire la cooperazione internazionale negli ambiti spaziale e negli altri ambiti della scienza e tecnologia, allo scopo di dare maggiori contributi alla promozione della sublime causa della pace e dello sviluppo dell'umanità. Nel corso della cerimonia di celebrazione del successo del lancio del satellite di esplorazione lunare Chang'E n.2, Hu Jintao ha detto che la missione di Chang'E n. 2 ha permesso un importante passo avanti per l'approfondimento dell'esplorazione spaziale, da cui l'auspicio che le varie parti continuino ad impegnarsi per realizzare l'obiettivo finale di esplorazione della luna.

Fonte: http://italian.cri.cn

Quei Vip in coda al citofono di Gene Homer all'italiana


TEATRO/1. Le sparate del comico di Fidenza, quasi emulo di Simpson
Gnocchi a Montecchio con "Cose che mi sono capitate": un catalogo tanto improbabile quanto ridicolo nel suo legarsi alla stretta attualità

Zoom Foto
Il monologo di Gnocchi a Montecchio Maggiore. D. MARZOTTO

Gianmaria Pitton

17/12/2010 MONTECCHIO MAGGIORE

Non si può certo dire che Gene Gnocchi non abbia conoscenze altolocate. Se a uno capita che gli suonino al citofono, per dire, Angelina Jolie, il Papa e Gheddafi, significa che qualche entratura ce l'ha. E poi lo cercano tutti per chiedergli di risolvere problemi: Angelina Jolie non trova babysitter per i suoi 80 figli, 40 naturali e 40 adottati, che si rivelano una tale calamità da rendere necessario l'intervento di Bertolaso. Il Papa vuole svecchiare la sua immagine e cerca chi gli traduca in latino le barzellette di Berlusconi. Gheddafi, poi, è stato invitato all'Onu ma non sa come coordinare il kalashnikov alla sahariana. Ma come, lo rimprovera Gnocchi, nella tua tenda condominio (sì, tenda condominio. Chi di noi non ha mai visitato la tenda condominio di Gheddafi?) vive anche Just Cavalli, domanda a lui che è stilista. No, risponde Gheddafi, con lui non ci parlo, mi ha zebrato i carri armati che adesso quando vado a fare la guerra sembra un gay pride, ho dovuto nominare generale dell'esercito Lele Mora.
Quando si hanno conoscenze di questo genere è facile che succeda di tutto. Gnocchi lo racconta in Cose che mi sono capitate, l'altra sera al teatro Sant'Antonio, ricorrendo alla cifra stilistica su cui basa il suo umorismo: se altri comici esagerano parlando di fatti di vita normale, così da metterne in evidenza l'aspetto grottesco, Gnocchi le spara altissime, a partire dall'introduzione, quando chiede agli spettatori qualche minuto di pazienza perché prima dello spettacolo deve compilare un questionario per diventare astronauta. Ha mai incontrato alieni? Sì, Cicchitto. Quant'è lungo un anno luce? E se è bisestile? Ha mai fatto parte di gruppi terroristici? Sì, un gruppo che univa fondamentalisti islamici e testimoni di Geova: facevano esplodere i citofoni.
Il citofono è presenza ricorrente nello spettacolo. Viene da immaginare casa Gnocchi, a Fidenza, dove quando squilla il citofono può essere letteralmente chiunque a trascinare Gene, che non dice di no a nessuno, in avventure surreali ed esilaranti. Il citofono diventa anche strumento di lavoro, perché Gnocchi tra i suoi mille impieghi ha fatto anche lo sbobinatore delle intercettazioni delle citofonate. Ma era un po' noioso, così ha ripiegato su altre cose, come una ditta che posava la granella sul Buondì, oppure il comunicatore di cattive notizie: chi ha detto a Veronica Lario che Berlusconi, quando ha preso in testa il souvenir del duomo di Milano, non si è fatto niente? Chi ha detto a Bersani che era diventato segretario del Pd?
Il paragone sembrerà azzardato, ma Gene Gnocchi ricorda Homer Simpson: un uomo medio a cui capitano cose pazzesche che lui vive e poi racconta con molta semplicità, stupendosi dello stupore degli altri. In una puntata geniale, un personaggio si sorprende che Homer abbia girato per il mondo, conosciuto presidenti, viaggiato in una navetta spaziale. «Ma come – gli dice Homer – tu sei mai andato nello spazio?». «Non so se qualcuno di voi – dice Gnocchi al pubblico – non sia mai andato in camporella con la Prestigiacomo», e l'effetto straniante scatena la risata. I molti impegni del comico limitano, per così dire, lo spettacolo a una serie di racconti, senza una cornice in cui inserirli, come accade invece in lavori strepitosi, fin dal titolo, come La constatazione amichevole nei tamponamenti tra mietitrebbie.
Ma si ride molto e di gusto – a patto di accettare l'originalità di Gnocchi. Lui è bravissimo a non perdere un colpo mentre inanella aneddoti su aneddoti, introducendo di volta in volta elementi che producono altre storie, e con espressioni del viso che a volte sono meglio della battuta. E le barzellette di Berlusconi per il Papa? «Santità – risponde Gene – sono così vecchie che nascono già in latino!».

Fonte: http://www.ilgiornaledivicenza.it

"Fallings Skies": la nuova serie tv diretta da Steven Spielberg

Andrà in onda nel Giugno del 2011 sul canale TNT, ovviamente non sappiamo se avremo mai l’occasione di poterla ammirare anche in Italia. “Falling Skies” è una storia che si sviluppa in un modo fortemente drammatico, gli alieni qui sono visti come esseri negativi, cattivi che vogliono conquistare il pianeta Terra. Nel film E.T. Spielberg aveva evidenziato un aspetto positivo di questi extraterrestri, ma già in altre serie tv aveva cambiato il modo di vedere questi esseri di un altro pianeta.

“Falling Skies” racconta le avventura di Tom Mason, ex professore che decide di unirsi ai soldati e ai civili per capeggiare una spedizione contro gli alieni che stanno per invadere il pianeta Terra. Tom in questo viaggio viene affiancato da una donna terapista, Anne Glass, che cerca di aiutare soprattutto i bambini che sono stati coinvolti in alcuni eventi alquanto drammatici.

Scritto da: Lucia D'Antuono e tratto da: http://www.filmalcinema.com

I vendicatori della Marvel coinvolti nella guerra tra alieni

di Pierpaolo Festa


I vendicatori

Mentre mancano soltanto una manciata di mesi all’inizio delle riprese de I Vendicatori, l’Albuquerque Journal rivela che nell’attesissimo blockbuster Marvel i supereroi potrebbero ritrovarsi coinvolti nella guerra gli Skrull e i Kree. Si tratta di due specie aliene da sempre rivali, il cui conflitto arriva a un certo punto anche sul nostro pianeta. Nei fumetti Marvel i Kree si alleano con gli umani per sconfiggere i rivali mutaforma, capaci di assumere le sembianze dei potenti della Terra. La pellicola riunirà Iron Man, Thor, Captain America e l'incredibile Hulk, inserendo personaggi già visti sullo schermo come la Vedova Nera, Rhodey e Nick Fury, e presentando anche la new entry Occhio di falco, interpretato da Jeremy Renner.
Naturalmente nessuno ha ancora confermato la soffiata dell’Albuquerque Journal, quel che è certo è che Joss Whedon inizierà le riprese ad aprile e le completerà a settembre tra gli Albuquerque Studios, New York City e il Michigan. La pellicola arriverà sugli schermi dal 4 maggio 2012.

Fonte: http://www.alphabetcity.it

Più di 20 segnalazioni di avvistamenti Ufo nella Tuscia nel 2010


I dati sono del Cisu (Centro italiano studi ufologici)

Fotografia Più di 20 segnalazioni di avvistamenti Ufo nella Tuscia nel 2010

VITERBO - Sono più di 20 le segnalazioni di avvistamenti U.F.O nella Tuscia nel 2010.

Il CISU (Centro italiano studi ufologici) di Viterbo comunica che nel corso dell'anno che sta terminando, alla data attuale, risultano pervenute oltre 20 segnalazioni di Oggetti Volanti non Identificati. Queste segnalazioni provengono sia dal capoluogo di provincia che dal resto della Tuscia e riguardano, tipologicamente parlando, sia luci notturne che dischi diurni.

Sono state segnalati anche alcuni avvistamenti di “entità” non riconosciute dai testimoni, che non hanno però notato la presenza e/o vicinanza di oggetti non identificati. Dei casi in oggetto, alcuni sono stati identificati, altri sono in via d'identificazione mentre una residua parte rimane al momento non identificata.Nell'ambito di quest'anno è stato segnalato anche un “crop circle” rivelatosi poi un falso conclamato. "Nel sottolineare il serio impegno degli ufologi locali nel raccogliere, inchiestare, catalogare e studiare il fenomeno UFO è costante e metodico - affermano dal CISU - si rinnova come sempre l'appello a chiunque veda cose che non riesce a identificare, a contattarci".

Fonte: http://www.viterbooggi.it

UFO/ Rinvenuti 17 minuti inediti di 2001: Odissea nello Spazio


Fonte: http://ildemocratico.com/

Per cinefili e appassionati di fantascienza la notizia è sensazionale: 17 minuti assolutamente inediti del mitico 2001: Odissea nello spazio sono stati rinvenuti dalla Warner Bros in un deposito in una miniera di sale nel Kansas, ove erano custoditi in gran segreto.

La rivelazione è stata prodotta dal genio degli effetti speciali Douglas Trumbull (che partecipò agli effetti del film di Stanley Kubrick e a quelli della trilogia classica di Guerre Stellari) e David Larson, in occasione di una discussione pubblica sul loro documentario 2001, Beyond the Infinite: The Making of a Masterpiece (di cui potete vedere un trailer in coda al post), che purtroppo la Warner non intende più realizzare, e che nelle intenzioni dei suoi autori sarebbe stato il prodotto di dieci anni di ricerche, interviste, approfondimenti sul film e sulla sua genesi.

I 17 minuti in questione sarebbero composti da una serie di sequenze, tagliate da Kubrick poco prima della distribuzione internazionale, che descrivono la vita a bordo della stazione spaziale e dell’astronave Discovery in maggiore dettaglio, e di alcune aggiunte nella scena della morte di Frank Poole (Gary Lockwood), in quella del duello finale tra Dave Bowman (Keir Dullea) e l’infernale computer Hal, e nella sequenza finale, la più criptica, che si svolge nella stanza “aliena”.

Tramite il recupero delle scene tagliate il film tornerebbe ai quasi 160 minuti della versione integrale, che speriamo un giorno di poter vedere.

Per chi non lo avesse presente, il film uscì nel lontano 1968. Non si può non rimanere profondamente colpiti dalla vitalità di immagini fantascientifiche che sembrano quasi attuali, ma che hanno ormai più di quarant’anni. Il capolavoro condizionò tutta la successiva produzione di genere, e non solo cinematografica.

Sembra che il taglio dei 17 minuti, a suo tempo, fosse stato dettato dalla semplice esigenza commerciale di evitare una eccessiva durata della proiezione.

C’è da augurarsi davvero che la Warner intenda muoversi tanto sulla lavorazione della “extended version”, quanto sul preziosissimo documentario di Trumbull e Larson.

Commento di Oliviero Mannucci: Proprio ultimamente mi è capitato di rivedere "2001 Odissea nello spazio", mentre lo guardavo ero completamente rapito e colpito dal fatto che questa pellicola oramai più che quarantenne non da quell'impressione di film datato, che invece mi da Star Wars ( parlo del primo della serie uscito nel 1977) o come appare datata la prima serie di Star Trek, che più o meno è coetanea di 2001 Odissea nello spazio. Quando è stato girato Odissea 2001, ancora l'uomo non era giunto sulla Luna, e tante cose che oggi sappiamo dello spazio, allora non si conoscevano. Kubrick, a mio giudizio, è stato veramente un grande ad immaginare quello che ha immaginato e a saperlo trasporre sulla pellicola ed un uso degli effetti speciali da grande maestro. L'unica pecca di questo film a mio giudizio è il ritmo assai lento, tutto si svolge quasi al replay, il tempo si dilata, tutto sembra sospeso, ma forse questo da ancora di più la sensazione dello spazio, del silenzio, dell'eternità di esso e della solitudine che un uomo può sentire viaggiando tra le stelle. Un film veramente da vedere e rivedere. Se poi arriverà anche la versione con le scene inedite, perchè no?!

UFO, il video di un avvistamento in California


UFO, il video di un avvistamento in California

Un nuovo video su YouTube, con soggetto un presunto UFO a North Hollywood in California, sta facendo discutere le comunità di ufologi, sempre molti attenti ad analizzare e commentare i contributi filmati provenienti da tutto il mondo. Il video sarebbe stato girato alla vigilia di Natale. Un avvistamento di un certo pregio, anche perché realizzato in pieno giorno, fattore non così comune ultimamente. Va sempre ricordato che, quando si definisce qualcosa come “UFO”, non si intende necessariamente un velivolo di origine aliena. Tuttavia il video proveniente dalla California è sicuramente suggestivo ed in effetti, guardando con attenzione le immagini, non si riesce a distinguere o riconoscere nessun mezzo aereo convenzionale. Al centro delle riprese vi è una luce che, in alcuni tratti, sembra farsi più abbagliante. La forma dell’oggetto volante sembra essere ovoidale in alcuni fotogrammi. Il presunto UFO ha una traiettoria irregolare, sicuramente non coerente a quella di un elicottero o un aereo di linea. Anche il colore delle luci tende ad essere variabile, sfumando in alcuni fotogrammi verso il rosso o il rosa. E’ il secondo contributo californiano, di un certo rilievo, in questo mese dopo l’avvistamento nei pressi di Los Angeles di inizio dicembre. Avvistamenti che, soprattutto nel 2010, sono apparsi numerosi e documentati. Mostrati con una mole notevole di video, presenti su portali come YouTube. Gli esperti tendono sempre a ricordare che, in questi casi, la prudenza è d’obbligo e non è opportuno associare con leggerezza il termine “alieno”. Spesso vi sono spiegazioni razionali a questi avvistamenti, anche se non sempre evidenti. (Fonte: YouTube@iShowUFO)

Per vedere il video in questione clikka questo link: http://notiziefresche.info/ufo-il-video-di-un-avvistamento-in-california_post-63449/

Tuesday, December 28, 2010

Cartoline d'Italia dall'astronauta Nespoli

Le sta inviando dalla stazione orbitale: "bellissimo" il Paese

ROMA - Cartoline dell'Italia vista dallo spazio: le sta inviando dalla stazione orbitale l'astronauta italiano dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Paolo Nespoli. L'astronauta ha davanti a sé un programma di lavoro vastissimo, ma in questo primo periodo di adattamento trova il tempo di guardare dalla grande finestra della stazione orbitale, la Cupola: "bellissima l'Italia questa notte.

Chiara e senza nubi (eccetto Napoli...) Sono rimasto con il naso all'ingiù a godermela..", è il messaggio che ha inviato questa mattina su Twitter. Adesso ha cominciato a inviare bellissime immagini dell'Italia, e tutte con dedica. "Bellissimo passaggio ieri sera tardi (per me) sopra l'Italia. Oggi ho guardato le foto. Mozzafiato!", ha scritto poco fa. Quindi ha cominciato a spedire le immagini, un vero e proprio servizio fotografico "spaziale" che l'astronauta ha dedicato "a tutti gli italiani nel mondo! L'Italia vista dal Mediterraneo".

Gravità solare: un mezzo per comunicare con gli alieni


Scritto da Francesca Mancuso Martedì 21 Dicembre 2010 11:57

Anche il sole ha una propria forza di gravità, con una caratteristica molto speciale. Se venisse utilizzata come lente gravitazionale, potrebbe fungere da canale di comunicazione con sonde spaziali lontanissime. Secondo la legge sulla relatività generale di Einstein, la massa gigante del sole deforma lo spazio-tempo intorno ad esso, piegando i raggi di luce che si comportano come se attraversassero una lente gigante. Se fosse possibile porre un rilevatore alla giusta distanza focale per raccogliere la luce, l'immagine risultante sarebbe estremamente ingrandita. Fatta questa breve premessa, cerchiamo di comprendere in che modo il sole potrebbe aiutarci ad inviare e ricevere segnali anche a lunghissima distanza. Secondo alcuni studiosi che si stanno occupando della ricerca, ci sarebbe un limite alla riuscita dell'impresa: il più vicino punto focale è circa 550 volte la distanza tra la Terra e il sole. Tuttavia, al fine di sfruttare questo potenziale del sole, in grado di farci visualizzare oggetti molto distanti, di comunicare con le sonde interstellari, e perché no, di verificare la presenza di altre forme vita nell'universo, la tecnica potrebbe essere applicata alla luce ottica, o la luce a più lunghezze d'onda nello spettro radio.

Stando a quanto sostengono gli studiosi, bisognerebbe creare una sorta di rete inserendo una navicella 'relè' vicino ad altre stelle per formare 'ponti radio' tra gli immensi vuoti tra le stelle che indeboliscono le comunicazioni.

"Se si usasse il sole come una lente gravitazionale, potremmo rimanere in contatto con le nostre sonde anche a notevoli distanze interstellari", ha detto Claudio Maccone, direttore tecnico della sede di Parigi dell'Accademia Internazionale di Astronautica, e autore di un nuovo studio sulla meccanica della tecnica proposta.

Secondo Maccone, "questa è la chiave per esplorare i dintorni della nostra galassia nei secoli a venire. Inoltre, le civiltà aliene potrebbero già aver scoperto questo mezzo di chiamate a lunga distanza". E se così fosse, attraverso la creazione di questo speciale ponte radio spaziale potremmo essere in grado di intercettare i loro messaggi.

Francesca Mancuso


Fonte: http://www.nextme.it/

Da un piccolo gambero una grande sorpresa





Lo scorso mese di novembre, durante una perforazione dello spesso strato di ghiaccio dell'Antartide (Ross Ice Shelf), gli scienziati della Nasa hanno scoperto una creatura sorprendente che nuotava sott'acqua simile a un gambero. Si tratta di un anfipode Lyssianasid di tre pollici di lunghezza, "catturato" da una telecamera a 600 piedi sotto lo strato di ghiaccio. Gli scienziati dicono che questa è la prima volta che è stata trovata una forma di vita sofisticata in questo tipo di ambiente sub-glaciale.

Fonte: http://www.unonotizie.it

I vulcani di Venere e le similitudini con la Terra




Solo recentemente gli studiosi sono arrivati a comprendere che Venere e la Terra non sono poi così differenti. Nuove scoperte, infatti, sono state compiute e sulla base di fotografie e immagini ad infrarossi, raccolte durante la missione dell'Agenzia Spaziale Europea Venus Express e la sonda Magellano della NASA, confermano che Venere non è semplicemente un pianeta di fredda roccia, ma possiede una sua vita dinamica fatta di vulcani attivi come quelli esistenti alle Hawaii.
Secondo la scienziata Sue Smrekar, "Il fatto che abbiamo scoperto questo vulcanismo attivo abbastanza recente sulla superficie di Venere, e tuttora attivo, dimostra che il pianeta è molto più simile al nostro di quanto potessimo aver immaginato". I flussi di lava relativamente giovani (degli ultimi 3 milioni anni), sono stati identificati tramite le loro emissioni di radiazione infrarossa. E sono queste osservazioni a suggerire che Venere è ancora in grado di produrre eruzioni vulcaniche. Venus Express è in orbita attorno al pianeta dall'aprile 2006.

Fonte: http://www.unonotizie.it

SOFIA e l'interno di Giove





SOFIA - Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy - ha condotto la sua prima missione "First Light", producendo una particolarissima immagine composita ad infrarossi del pianeta gigante Giove. L'immagine ricavata è qui messa a confronto con una foto presa a lunghezza d'onda ottica dello stesso lato del pianeta. La striscia bianca nell'immagine a infrarossi è una regione di nubi relativamente trasparente attraverso la quale può essere visibile l'interno caldo del pianeta gassoso. Le immagini sono state registrate da FORCAST, Faint Object Camera infrarossi, che sarà utilizzata per studiare oggetti celesti come pianeti e regioni di formazione stellare.

Fonte: http://www.unonotizie.it

La cartografia di Marte a disposizione di tutti





Una telecamera a bordo della sonda NASA Mars Odyssey ha permesso di sviluppare la più accurata mappa globale marziana che mai sia stata fatta. Una mappa a disposizione però non solo dei ricercatori, ma anche del pubblico, che può così esplorare e compiere indagini su tutta la superficie del pianeta rosso.
La mappa è composta da circa 21.000 immagini prese dalla Thermal Emission Imaging System, THEMIS, una telecamera multi-band a infrarossi Odyssey. Le immagini sono state elaborate, abbinate, mescolate e cartograficamente controllate al fine di ottenere un mosaico gigante. Gli utenti possono compiere zoom sulle immagini e scoprire così anche i dettagli di una superficie di appena 330 metri di larghezza. I ricercatori della Arizona State University's Mars Space Flight Facility e del Jet Propulsion Laboratory hanno elaborato la mappa da osservazioni THEMIS iniziate otto anni fa.

www.mars.asu.edu/maps/?layer=thm_dayir_100m_v11

Fonte: http://www.unonotizie.it

Il telescopio spaziale Keplero e la ricerca di esopianeti





Dopo aver monitorato costantemente la luminosità di oltre 156.000 stelle, il team Nasa che lavora sul progetto Keplero ha reso noto il lavoro di rilascio dei dati scientifici raccolti nell'arco di 43 giorni. Dal suo lancio avvenuto il 6 marzo 2009, Keplero è stato a caccia di pianeti di dimensioni simili alla nostra Terra, nella zona d'orbita ritenuta abitabile di stelle dove la vita potrebbe eventualmente esistere, grazie alla presenza di acqua allo stato liquido. S tratta di un numero impressionante di stelle indivuate e il numero di pianeti candidati a ospitare la vita è di gran lunga superiore a quelli scoperti nell'arco di 15 anni.

Fonte:http://www.unonotizie.it

IL TELESCOPIO SPAZIALE HUBBLE SCOPRE UN "PIANETA-COMETA" CALDISSIMO




Nuove osservazioni effettuate dall'ormai mitico telescopio spaziale Hubble's Cosmic Origins Spectrograph (COS), confermano l'esistenza di un caldissimo pianeta gigante che orbita vicinissimo alla sua stella. Si chiama HD 209458b, e dagli astronomi viene chiamato "pianeta cometario" perché ha le componenti di un pianeta, ma con una coda finale come una cometa. L'esistenza della coda dovrebbe essere dovuta ai forti venti stellari, che strapperebbero via parte della sua atmosfera super-riscaldata. HD 209458b si trova a 153 anni luce dalla Terra, pesa poco meno di Giove, e ruota attorno alla sua stella in circa 3 giorni, il che significa che una delle nostre settimane è pari a due dei suoi anni.

Fonte:http://www.unonotizie.it

I 12000 GIORNI DELLA SONDA VOYAGER 2




Per quasi 33 anni, Voyager 2 ha inviato dati sui pianeti giganti esterni del nostro sistema solare, ha fatto scoperte importanti, come la grande macchia nera di Nettuno e il 28 giugno 2010 ha raggiunto il traguardo dei 12.000 giorni di operazioni. Quando la sonda Voyager 2 fu lanciata nello spazio, il 20 agosto 1977, Jimmy Carter era presidente degli Stati Uniti. La sua gemella, Voyager 1, fu lanciata circa due settimane dopo, il 5 settembre 1977. Attualmente, il Voyager 1 e 2 sono le sonde terrestri più distanti dall'uomo e viaggiano ai bordi esterni della eliosfera - la bolla che la nostra stella crea attorno al sistema solare.

Fonte: http://www.unonotizie.it

Un oggetto misterioso solca il cielo del Sebino


Fonte:http://www.bresciaoggi.it/

Zoom Foto
L’oggetto misterioso immortalato da un pensionato nei cieli di Iseo

Un oggetto di forma affusolata contornato da un alone giallastro e punteggiato di luci verdi e rosse che, dopo aver zig-zagato nel cielo sopra Iseo è sparito nello spazio.
A documentare lo strano quanto inspiegabile fenomeno è stato domenica sera Claudio Viganò. Il pensionato di Provaglio era diretto in auto a Iseo insieme alla moglie. «Stavo guidando quando ho visto quella sorta di oggetto luminoso che si muoveva lentamente sopra le nostre teste - racconta - . Mi sono fermato è ho scattato alcune fotografie con il cellulare di mia moglie». Originario di Milano, per qualche anno Claudio Viganò ha gestito l'omonimo bar a Paratico: «L'estate scorsa - racconta il pensionato che volutamente non pronuncia mai la parola Ufo -, ho scorto addirittura per due volte degli oggetti misteriosi sempre in questa zona, ma non avevo il telefonino e non ho potuto testimoniare l'avvistamento. Stavolta, almeno, c'è la fotografia». Che tuttavia non basta a sciogliere il mistero sulla natura del corpo affusolato che ha solcato i cieli di Iseo.


UFO all’ombra dell’Impero: cronache dall’antica Roma

ufo-roma-ossequente-fonte-photofunia

Fonte:http://notiziefresche.info/

Roma, quarto secolo dopo Cristo. Un uomo ha appena terminato di dettare, al suo scrivano, un lungo testo. E’ denso di misteri ed enigmi irrisolti. Ha in cuor suo la certezza che i posteri, un giorno lontano, leggendo le sue cronache, saranno in grado di decifrare la natura di questi episodi. Si sbagliava! Il suo nome è Giulio Ossequente. Lui stesso lo ignora ma suo malgrado è il primo ufologo della storia. Molti appassionati, erroneamente, ritengono che l’ufologia sia una materia sviluppatasi all’indomani del celebre UFO crash di Roswell del 1947. In realtà le origini sono molto più antiche. Nell’epopea dell’Impero romano gli UFO, definiti “scudi ardenti in cielo”, erano oggetto di discussioni, scritti e dibattiti politici oltre che religiosi. Tito Livio, pur accennando nelle sue opere a diversi episodi misteriosi, non prende una posizione chiara sull’origine degli stessi. Giulio Ossequente, molto meno famoso, invece si prese la briga di catalogare episodi, fonti e testimonianze.

Il suo “Libro dei prodigi”, rinvenuto per caso da Giovanni Giocondo, fu stampato per la prima volta solo nel 1508.

Giulio Ossequente traccia una serie di eventi, testimonianze, e documenti. Sono risalenti a Tito Livio in maniera preponderante, ordinati per ordine temporale e per località. Una sorta di cronologia di eventi ufologici e misteriosi, avvenuti entro i confini dell’Impero romano. Le cronache, asciutte e sintetiche, sembrano combaciare in effetti con moltissimi racconti di questo secolo riguardanti presunti avvistamenti di UFO. Anche sull’interpretazione di questo testo ufologi e scettici si affrontano in schermaglie dialettiche. Da un lato gli eventi, dando per precisa la descrizione con cui sono narrati, trovano una difficoltosa spiegazione razionale. D’altro canto però è pur vero che all’epoca non si godeva del bagaglio di conoscenze, in tema di astronomia e fisica, dei nostri giorni. L’opera di Ossequente resta comunque ricca di fascino e suggestione. Fuochi ardenti nel cielo, scudi che si libravano in aria, strani fenomeni legati al sole, avvistamenti anomali . Una casistica variegata che, in base alle cronache pervenute, alimenta la dose del mistero. Giulio Ossequente non immaginava che, circa duemila anni dopo quegli avvenimenti, i suoi stessi dubbi sarebbero stati identici a quelli degli uomini del terzo millennio.(Foto: PhotoFunia)



Monday, December 27, 2010

UFO ALLA CONQUISTA DEI MEDIA

contatto-alieno-logo-Nf

Fonte: http://notiziefresche.info

Non si sono sempre amati. Le tematiche ufologiche, le ipotesi di vita extraterrestre, i casi di rapimento, avvistamenti di dischi volanti: sono tutti esempi e casistiche nelle quali il rapporto tra ufologia e media tradizionali si sono rivelati spesso discontinui. A dir poco. Oggi invece gli UFO stanno conquistando i media. Solo negli ultimi dieci anni una sorta di barriera “ideologica” e di preconcetti sembra essersi ricomposta con una graduale normalizzazione dei rapporti: oggi si assiste ad una luna di miele tra gli organi d’informazione e chi studia le tematiche UFO. Molto lo si deve a Internet, mezzo di comunicazione che sin dai suoi primi vagiti ha cavalcato l’ufologia come argomento portante.

Il contributo del cinema alla causa ufologica. Per moltissimi anni gli appassionati potevano informarsi, approfonditamente, solo su riviste specializzate. Altrove solo briciole o casi sporadici. Spesso prevalevano le posizioni degli scettici. Fosse accaduto oggi, il caso di Travis Walton sarebbe stato approcciato con un atteggiamento diverso. Non è un caso che, anche grazie ad una pellicola di successo, la sua vicenda abbia avuto una diffusione vastissima e una rivalutazione notevole.

Commento di Oliviero Mannucci: Speriamo sia giunto il momento di un cambiamento di atteggiamento del mondo della carta stampata nei confronti di questo argomento. Per scrivere di UFO non si può improvvisare, le implicazioni dietro a questo argomento sono sicuramente una cosa seria e ci vuole la giusta competenza e un grande senso di responsabilità. In passato sui giornali si è visto di tutto e di più, spesso si dava risalto a notizie che non lo meritavano e quelle che invece sarebbero state degne di nota venivano ignorate. Tutto ciò accadeva perchè l'UFO di turno serviva più a fare inutile sensazionalismo, sarcasmo e a vendere giornali, che ad informare il lettore in maniera corretta e responsabile. E' sicuramente un bene che le cose stiano cambiando. I TEMPI SONO MATURI !

UFO, l’incognita degli archivi di Washington


Fonte:http://notiziefresche.info

L’apertura degli archivi militari sugli UFO neozelandesi scatena un nuovo dibattito in seno alle comunità ufologiche di tutto il mondo, con posizioni divise sull’argomento. C’è chi esulta perché l’ennesimo paese, con una tradizione robusta in quanto ad avvistamenti, permette di poter visionare rapporti, immagini e quant’altro sull’attività degli UFO. (Clikka sul link dedicato http://www.stuff.co.nz/national/4486327/Original-files-NZs-UFO-sightings ) Il problema sorge tra chi, come è stato fatto notare in numerosi comunità web e portali specializzati stranieri, rietiene l’evento come un reale arricchimento e chi ne svilisce il significato. Molto dipende dalle aspettative. Il caso dei documenti declassificati in Inghilterra in un certo senso fu emblematico. Numerose nozioni, curiosità e riferimenti ma nessuna verità sconvolgente. Anzi, la sensazione data dai files di Londra era indicativa di una notevole incertezza delle stesse autorità sull’origine degli UFO.

L’unico paese che sembra resistere nella cappa di riserbo sull’argomento sono gli Stati Uniti. Ben lontani dalla divulgazione di qualsiasi materiale militare, UFO o non UFO. Dal 1969 in poi il governo americano ha dimostrato di essere risoluto, per buona pace degli ufologi. Washington ha manifestato un riserbo ed una chiusura totale, con il risultato di apparire inviso ad una consistente fetta di appassionati ed esperti. Senza contare l’alimentarsi di teorie cospirative, alcune basate su ipotesi razionali altre su teoremi decisamente più fantasiosi. Quando capitoleranno i segreti degli Stati Uniti, depositari forse di materiale davvero interessante? Di sicuro, man mano che altri paesi iniziano ad aprire i loro archivi, la posizione della superpotenza egemone del pianeta sembra sempre più isolata sull’argomento. (Foto:PhotoFunia)

Commento di Oliviero Mannucci:

Gli USA, dopa aver negato al popolo statunitense e a quello di tutto il mondo ogni evidenza di tipo alieno, ora si sono resi conto di essere fra l'incudine e il martello. La politica USA di negare anche l'evidenza, adottata negli ultimi 60 anni ( la stessa che adotta il CICAP e chi come loro), si è trasformata in un boomerang per le autorità statunitensi. Ora infatti, molti paesi del mondo hanno aperto i loro archivi e stanno continuando a rendere accessibili i documenti in loro possesso che evidenziano la presenza nell'atmosfera terrestre, nello spazio, sulla Luna e su altri corpi celesti, di una evidente presenza aliena, documentata non solo da gente comune, ma anche da militari, astronauti, scienziati. Gli USA sono in difficoltà e si pongono una domanda. Come possiamo rivelare alla gente che la Terra è visitata da civiltà aliene senza che la nostra credibilità crolli sotto zero? La risposta: diciamo poco per non dire niente. Ma per quanto ancora si potranno permettere di comportarsi in questo modo?

Assange-chat, fra Pentagono e Ufo "Il mondo sarà un posto migliore"


Il fondatore di Wikileaks replica alle domande dei lettori sul Guardian. Centinaia di interventi e pagina web del giornale in tilt. "Siamo minacciati da una superpotenza, temo per le nostre vite. La nostra sopravvivenza dipende da voi"
di TIZIANO TONIUTTI

Fonte: Repubblica.it

UN LUNGO SILENZIO, poi dopo oltre 900 interventi, iniziano ad arrivare le risposte di Julian Assange, l'uomo del momento. Molte domande, dettagliate e circostanziate, con il flusso di richieste al vaglio della redazione del quotidiano inglese. Eccone alcune.
Alla domanda "Come pensa di aver cambiato gli equilibri mondiali? E non sarebbe il caso di complimentarsi pubblicamente con le fonti dei documenti di Wikileaks?", Assange risponde: "Negli ultimi quattro anni per noi è stato prioritario conferire importanza sociale a chi si assume i rischi nel rivelare informazioni. Senza queste fonti, i giornalisti non conterebbero nulla. E se come ritiene il Pentagono, dietro alle rivelazioni che lo riguardano c'è il giovane soldato Bradley Manning, allora, quel giovane soldato è un eroe di un eroismo che non ha precedenti".

E anche: "Avete rilasciato o rilascerete ‘cable’ (sia negli ultimi giorni sia nelle rivelazioni sulle guerre in Asia) con i nomi di informatori afghani o simili? Avete intenzione di censurare qualche nome che voi ritenete potrebbe mettere in pericolo di rappresaglia? In ogni caso penso che la storia ti assolverà... Assange risponde: "Wikileaks ha una storia di pubblicazioni che dura da quattro anni. In questo periodo non c’è nessuna rivelazione credibile – neanche da parte di organizzazioni come il Pentagono – che nemmeno una singola persona abbia subito danni come risultato delle nostre attività. Questa è una manipolazione molto comune che cerca di spingere le persone a una conclusione molto distante dalla realtà dei fatti. Non abbiamo intenzione di cambiare politica a questo riguardo".

L'utente ChrisShutlar chiede: "Si aspettava questo livello di impatto mondiale? Teme per la sua sicurezza?". Replica Assange: "Ho sempre creduto che Wikileaks avesse comunque un ruolo mondiale e che esercitasse un'influenza era già chiaro dalle elezioni del 2007 in Kenya, che in seguito ai documenti di Wikileaks hanno avuto un esito imprevisto. Pensavo che ci sarebbero voluti due anni e non quattro per veder riconosciuto il ruolo di Wikileaks, quindi credo che siamo un po' in ritardo sulla nostra tabella di marcia e che abbiamo ancora molto lavoro da fare. Le preoccupazioni per le nostr vite esistono e sono documentate, ma proviamo a guararci le spalle per quanto ci è possibile fare nell'affrontare delle superpotenze".

Capitolo problemi di sopravvivenza di Wikileaks in Rete, tra hacker e spostamento del sito. L'utente RsZopa chiede: "Tra attacchi informatici e chiusura dei server, avete ottenuto buona pubblicità e un incremento di credibilità. E' d'accordo con queste affermazioni? C'era un vostro piano specifico a riguardo?" La risposta di Julian Assange: "Sin dal 2007 abbiamo deliberatamente posizionato i nostri server dove ritenevamo ci fossero dei problemi per quanto riguarda la libertà di informazione, per separare la realtà dalla retorica. Amazon era uno di questi casi"

Anche gli extraterrestri sono materia contenuta nei "cable", L'utente Achant chiede se nei documenti ancora non divulgati compariranno informazioni sul fenomeno Ufo. Assange risponde: 'Ci sono certamente dei riferimenti agli Ufo tra i documenti in possesso di Wikileaks che devono ancora essere pubblicati. Ma riceviamo anche molte mail da gente strana, sugli Ufo o da persone che sostengono di essere l'anticristo, che certamente non sono adatte alla pubblicazione".

Nel rispondere all'utente Isopod, Assange si complimenta per la "domanda interessante".
Isopod chiede: "Julian, perché è stato necessario dare un volto a Wikileaks? Non sarebbe stato meglio se l'organizzazione fosse rimasta anonima? La questione Wikileaks in questo modo si è appiattita su di te, ed è e diventata personale, tra accuse di stupro e chi dichiara che dovresti essere ucciso. E così molta gente non sa che dietro Wikileaks ci sono altre persone, e questo rende l'organizzazione vulnerabile perché si può contestare l'uomo e non la credibilità dei documenti". La risposta di Assange: "La domanda è interessante. All'inizio, ho lavorato duramente affinché l'organizzazione non avesse un volto, come quella dei matematici anonimi francesci, i Bourbaki. Ma in poco tempo, questa scelta ha comportato l'arrivo di diversi impostori, gente che si spacciava per noi. Alla fine, qualcuno deve essere responsabile pubblicamente e solo una leadership che venga riconosciuta pubblicamente può portare altre fonti a rivelare informazioni con una certa sicurezza che potranno servire a qualcosa. Nel processo, io sono diventato una specie di parafulmine: mi prendo tutti gli attacchi personali, ma anche meriti che non ho, per una sorta di compensazione".

La domanda di Rajiv1857 è tra quelle da gran finale, non a caso scelta dal Guardian a chiosa del botta e risposta: "Pensi di poter vincere questa guerra? Tecnicamente, puoi continuare a giocare a nascondino con il Potere, quando l'informazione e lo spazio web è connesso direttamente o indirettamente ai governi? Inoltre, se dovessi sparire, non fisicamente ma anche solo tecnicamente, che fine farà il materiale? C'è una seconda linea di attivisti pronta a continuare il tuo lavoro, o andrà tutto disperso? E Assange: "L'archivio dei dispacci, assieme ad altro materiale importante relativo agli Usa e altri paesi, è stato diffuso a oltre 100mila persone, in forma criptata. Se ci dovesse accadere qualcosa, i documenti più importanti verranno rilasciati automaticamente. Inoltre, tutti i "cable" sono in possesso di molti giornali e agenzie di comunicazione. La Storia vincerà. Il mondo diventerà un posto migliore. Sopravviveremo? Dipenderà da voi".

"L'assicurazione" sulla vita di Assange è infatti disponibile da tempo via Torrent 1. E' un file abbastanza pesante e crittato, la cui chiave verrà diffusa in caso di incidenti o situazioni di emergenza o rischio.

Visita: http://freeassange.org

WIKILEAKS: LA GUERRA CONTRO GLI UFO E' VERA!


Posted: 16 dicembre 2010 by mirtuscorner in Spazio
Tag:, , , , , ,

Apprendiamo dal sito eutimes.net, che un nuovo rapporto sta circolando nel Cremlino oggi e preparato per il presidente Medvedev, da parte della Forza Spaziale Russa (VKS) – 45a Divisione di Controllo Spaziale, dichiara che prossimamente WikiLeaks rilascerà importanti documenti degli Stati Uniti, implicati in una “guerra contro gli UFO

In dettaglio si tratterebbe che gli americani sono stati “impegnati” dal 2004 in una “guerra” contro gli UFO che avrebbero una base in prossimità del continente Antartico, in particolare nell’Oceano meridionale.

Secondo questo rapporto, gli Stati Uniti sarebbero andati al massimo livello di allerta (DEFCON 1-ndr) il 10 Giugno 2004, dopo che una flotta enorme di UFO ” improvvisamente “dal dell’Oceano Meridionale si avvicinò a Guadalajara, in Messico, appena 1.600 km (1.000 miglia) dalla frontiera americana. Prima di raggiungere il confine degli Stati Uniti, tuttavia, questa imponente flotta UFO, è detto nella presente relazione, fece ritorno nel suo modo dimensionale verso la loro base situata appunto a sud dell’Oceano.

Le paure degli americani per quanto riguarda questi UFO è iniziata, la relazione afferma, durante la manifestazioni senza precedenti del 11 luglio 1991 (di seguito 7 / 11), quando durante l’eclisse solare questi oggetti misteriosi apparsi a centinaia nel in quasi tutto il Messico , soprattutto a Città del Messico. Degna di nota per gli eventi del 7 / 11 sono stati che, come milioni di messicani sono stati a guardare sui loro televisori Nazionale le trasmissioni di questi UFO che comparivano su Città del Messico, e i media americani rifiutarono di trasmettere questo evento di portata globale e farlo quindi vedere al popolo americano.

Dal 2004, è scritto in questo rapporto, flotte di UFO hanno continuato ad uscire dalla loro base e ultimamente queste flotte sono state avvistate nel paese sudamericano del Cile, soprattutto a Santiago del Cile.
Il “pericolo immediato” per il nostro mondo quando questi enormi flotte UFO emergono dal dell’Oceano Meridionale, questo rapporto avverte, sono le onde enormi del mare causate dalla loro improvvisa fuoriuscita dalla loro base sottomarina. Nella settimana passata la nave da crociera Clelia 2 si trovava nello stretto di Drake, diretta in Antartide con 160 persone a bordo, è stata quasi capovolta quando colpita da onde generate da questi UFO che emersero dall’Oceano Antartico e proprio oggi la Number One Insung è stato o affondata per lo stesso motivo. Solo 20 dei suoi 42 membri d’equipaggio è stato tratto in salvo. (vedere questo link che conferma l’affondamento della nave Insung: http://edition.cnn.com/2010/WORLD/asiapcf/12/13/antarctica.ship.sinks/index.html?hpt=T2)


This photo shows the South Korean fishing boat the No. 1 Insung at an unknown port.

La nave Insung affondata a largo dell’Oceano Antartico dopo che flotte di UFO uscendo dal mare avrebbero creato onde anomale

La presente relazione prosegue affermando che, il fondatore di WikiLeaks Julian Assange, ha avvertito la scorsa settimana, che avrebbe cominciato a rilasciare documenti cablati americani, in merito a tali flotte di UFO nell’Oceano Meridionale e gli americani sono in guerra” contro di loro.

Nota: poiché la nostra ultima relazione UE-USA del frame-up di Assange è ora riferito che uno dei suoi due accusatori, Anna Ardin, è fuggito in Svezia ed è ora in clandestinità nei territori palestinesi.
Per Assange, il suo sito Wikileaks, sopravviverà tutto il tempo per vedere la pubblicazione di questi FILE Top Secret, riguardo le flotte di UFO dell’Oceano Meridionale.

In un rapporto russo, si attribuisce il disastroso tsunami del 26 dicembre 2004 ad un attacco nucleare portato dal sommergibile U.S.S. San Francisco, contro un’installazione extraterrestre sottomarina ubicata nell’Oceano Indiano. Lo tsunami, con onde alte fino a sei metri, ed il terremoto causarono la morte di più di 250.000 persone ed un lieve spostamento dell’asse terrestre.

Secondo Jiulian Assange ci sarebbero anche documenti che si ricollegano a notizia citata tanto tempo fa dall’agenzia di stampa Report Sorcha Faal, riguardo il fatto che il governo russo avrebbe dispiegato una flotta di navi da guerra, per sferrare un’offensiva contro una base sottomarina aliena. Le marine di molti stati stanno combattendo i “grandi fondatori” dell’antico Giardino dell’Eden per evitare che il nostro pianeta venga nuovamente colonizzato da una razza aliena conosciuta come gli Anunnaki, che gli antichi testi indicano come i Vigilanti della Terra.

Dopo la notizia di misteriosi oggetti spaziali che si avvicinanto alla Terra, suggerisce che i tempi di questi eventi sono maturi e ci avviciniamo al 20/21 dicembre , quando ci sarà l’eclisse totale di Luna e Mercurio sarà retrogrado e con Marte, e Plutone formaranno una congunzione, che la fine di questo anno, il 2010, segna davvero la fine di questa era, come profetizzato dagli antichi.

Traduzione by Max (Segnidalcielo)

fonti: eutimes.net – segnidalcielo.it – edition.cnn.com

In attesa dei documenti di Wikileaks sugli UFO dai un occhiata a questo link:
http://alieniemisteri.altervista.org/documenti_rari_ufo.htm

Visita anche: http://freeassange.org

A caccia di vita nello Spazio


Tavola rotonda italo-russa a Dubna, nei pressi di Mosca, con la partecipazione dell’ASI

Fonte: ASI

21 Dic 2010

Dubna è una piccola città ad un centinaio di chilometri da Mosca circondata da neve e boschi di betulle. Qui ha abitato e lavorato Bruno Pontecorvo, il grande fisico italiano cui è intitolato il Laboratorio Internazionale per la fisica dei neutrini e astrofisica dell’Università di Mosca, e qui si trova uno dei centri di eccellenza russi per la ricerca: il JINR, Joint Institute of Nuclear Research. Proprio il JINR ospita in questi giorni una importante tavola rotonda italo-russa, organizzata dall’Ambasciata Italiana con il Laboratory of Radiation Biology , la SISSA dell’Università di Trieste e l’Agenzia Spaziale Italiana. Il titolo della tavola rotonda, “Fisica Spaziale e Biologia”, riassume in una formula sintetica ed efficace l’importanza di facilitare e stimolare l’incontro e il dialogo tra due comunità scientifiche: quella dei fisici e quella dei biologi.

C’è, infatti, sempre maggior evidenza della necessità di confrontarsi e di lavorare insieme ora che le missioni spaziali da un lato e le ricerche sperimentali e teoriche sulla Terra dall’altro stanno contribuendo a un sostanziale progresso delle conoscenze sui meccanismi che regolano il nostro universo. E, soprattutto, a portare alla luce nuove evidenze che alcuni elementi essenziali per la vita sono presenti anche al di fuori della nostra Terra. Inoltre le missioni spaziali umane implicano una maggior conoscenza dell’influenza che lo Spazio, a cominciare dalla radiazione, ha sul corpo umano e sulla sua capacità di operare per lunghi periodi al di fuori del suo pianeta natale.

In questo significativo contesto sono stati presentati alcuni dei risultati del lavoro sui meccanismi di origine della Vita, condotto da un team di ricercatori italiani guidati dal professor Ernesto Di Mauro dell’Università di Roma La Sapienza in collaborazione con Raffaele Saladino e con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana. Il lavoro, che ha incontrato un notevole interesse da parte di tutti i presenti alla conferenza e suscitato molte domande, riguarda la sintesi di componenti del DNA e del RNA a partire da molecole ad un solo atomo di carbonio. Le sintesi avvengono in condizioni di grande semplicità e con alta efficienza, in assenza di enzimi e di qualsiasi altra struttura di origine biologica.

“Questi risultati indicano la possibilità di autogenerazione della informazione genetica sia in condizioni terrestri che in condizioni compatibili con ambienti extraterrestri. Sono stati ricostruiti i primi passi di organizzazione di strutture bio-informazionali (lunghe catene di RNA, parte di importanti cicli metabolici, ndr) a suggerire i meccanismi di generazione spontanea che possono aver avuto luogo all’inizio della storia del nostro pianeta e possono avvenire ancora i altri luoghi del nostro sistema solare (Titano) o in altri sistemi solari”. Così si è espresso il professor Di Mauro, sottolineando come “Questi sono gli elementi essenziali per la vita e possiamo trovarli quasi ovunque nello Spazio”.

Dichiarazioni cui si sono aggiunte quelle del coordinatore scientifico ASI Enrico Flamini: “Questo lavoro e , più in generale, le ricerche in questo campo – ha detto Flamini - sono un elemento essenziale che deve affiancare l’evoluzione delle tecnologie di esplorazione di altri pianeti. E’ importante infatti stabilire se ci sono o meno forme biologiche su gli altri corpi del nostro Sistema Solare, a cominciare da Marte e Titano ma, per fare questo dobbiamo prima capire meglio quali siano i marcatori che le possano far riconoscere ed il loro ruolo in quella che è definita vita”.

COSMO4: al via le prime immagini


Prima acquisizione del quarto satellite della costellazione. Il sistema italiano di Osservazione della Terra ha raggiunto la piena operatività: da ora produrrà 1800 "istantanee" al giorno

Fonte: ASI

16 Dic 2010

COSMO4 è entrato ufficialmente "in servizio" ed ha iniziato a "scattare" le prime spettacolari immagini che ritraggono la città di Washington, Budapest, le isole di Skye in Scozia (a lato) e l'atollo di Nukualofa nelle isole Tonga. Con il posizionamento in orbita del quarto satellite, lanciato lo scorso 5 novembre dalla base militare di Vanderberg in California, la costellazione italiana preposta all’Osservazione della Terra ha raggiunto la piena operatività, e nelle stazioni di ricezione a terra stanno arrivando i primi "scatti" del sistema nella configurazione definitiva.
Da questo momento i satelliti forniranno 1800 immagini al giorno, riprese con qualsiasi condizione meteorologica e di illuminazione, sorvegliando e fotografando la Terra in modo completo e costante per un migliore ed efficace monitoraggio del territorio. I suoi radar permettono di verificare modifiche e variazioni millimetriche del suolo o le evoluzioni che possono subire tutte le situazioni di rischio o di emergenza ambientali.

Le informazioni e le immagini rilevate da COSMO-SkyMed sono state già precedentemente di grande aiuto alle istituzioni soprattutto negli scenari di intervento più critici ed ora grazie alla messa a punto completa del sistema forniranno una copertura ancora più accurata.
COSMO-SkyMed è una costellazione composta da quattro satelliti tutti uguali, equipaggiati con tecnologia SAR (Synthetic Aperture Radar) in banda X, che a differenza dei satellite ottici è in grado di guardare e monitorare la Terra giorno e notte con tutte le condizioni atmosferiche. Il sistema è stato realizzato sotto l'egida del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca attraverso il finanziamento e coordinamento tecnico e operativo dall'Agenzia Spaziale Italiana e il co-finanziamento del Ministero della Difesa.

Si tratta di una costellazione duale ideata per scopi militari, civili, istituzionali e commerciali. Il sistema è in grado di acquisire dati flessibili e innovativi ed è capace di integrarsi con altri sistemi spaziali, soddisfacendo in tal modo una vasta comunità di utenti. Nello specifico le sue applicazioni si dispiegano nel campo della difesa e della sicurezza nazionale senza trascurare i compiti a carattere scientifico e i servizi a valenza commerciale.

La costellazione dei quattro satelliti è stata realizzata in Italia da Thales Alenia Space Italia in qualità di capocommessa responsabile dell’intero progetto, con il supporto di Selex Galileo e la responsabilità dei servizi di Telespazio. L’acquisizione e l’ elaborazione dei dati e la commercializzazione a livello mondiale è gestita da e-Geos, società costituita da ASI e Telespazio.

Le operazione di messa in orbita anche del quarto satellite COSMO-SkyMed sono state gestite con successo dal team LEOP (Launch and Early Orbit Phase) del Centro Spaziale del Fucino di Telespazio, mentre le prime immagini radar di COSMO-SkyMed 4 sono state regolarmente acquisite dal Centro Spaziale di Matera e sono oggi disponibili. Il Centro Spaziale di Matera dell'ASI è responsabile dell'acquisizione, del processamento e della distribuzione dei dati rilevati dai satelliti COSMO-SkyMed, per le applicazioni civili, una vera e propria banca dati delle immagini satellitari.


Ecco le immagini in alta risoluzione:

Lares e Vega verso il lancio

Il satellite LARES pronto a lasciare la Terra con il lanciatore Vega nel 2011

Fonte: ASI

22 Dic 2010

Nei primi giorni di Dicembre è stata raggiunta una delle tappe finali verso la qualifica del satellite LARES, che sarà messo in orbita con il primo volo del lanciatore VEGA, attualmente previsto per il terzo trimestre del 2011 dalla base di lancio europea di Kourou, nella Guyana Francese. Il programma LARES, la cui realizzazione è affidata da ASI alla Carlo Gavazzi Space, procede quindi a buon ritmo in parallelo alle fasi finali dello sviluppo del lanciatore e, secondo la nuova pianificazione, sarà pronto per la spedizione in base di lancio dalla seconda metà del prossimo anno.

“Vale la pena ricordare che la missione LARES ha una molteplice valenza, scientifica e tecnologica – ci dice Simone Pirrotta, responsabile nel team ASI degli aspetti ingegneristici e delle interfacce-. Difatti, insieme al payload principale costituito dal satellite dedicato all’esperimento del PI prof. Ciufolini per la misura dell’effetto Lense-Thirring con estrema accuratezza, il sistema fornisce anche un importante supporto alla qualifica del lanciatore VEGA, misurando alcune importanti grandezze fisiche durante le varie fasi di volo e permettendo così di ricostruire le sollecitazioni ambientali cui saranno sottoposti tutti i futuri satelliti passeggeri del nuovo lanciatore europeo a preponderante contributo italiano.

”Ad aumentare ulteriormente la complessa architettura del Sistema LARES sono i suoi “passeggeri secondari”, cioè i nove Cubesats, piccolissime sonde del peso di 1 solo chilogrammo l’una, forniti dall’Agenzia Spaziale Europea e realizzati da diverse Università e centri di ricerca continentali (tra cui al momento due candidati italiani) ed il microsatellite ALMASat-1, sviluppato nel laboratorio di Microsatelliti e Microsistemi Spaziali della Seconda Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna, sede di Forlì. Il microsatellite ALMASat-1, del peso di circa 12 kg, è un dimostratore tecnologico al quale hanno lavorato a partire dal 2004 decine di studenti e ricercatori del Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale di Forlì.

“La Qualification Review con ASI, superata con successo il 3 Dicembre scorso, segna un passo decisivo verso il lancio di ALMASat-1 – sostiene il Prof. Paolo Tortora, responsabile del progetto – e rappresenta il coronamento di molti anni di lavoro di un team di studenti, ricercatori e collaboratori affiatato ed estremamente motivato.” L’esperimento tecnologico principale imbarcato su ALMASat-1, un sistema di micropropulsione a gas freddo sviluppato con tecnologia MEMS, è riutilizzabile a bordo di numerose future piccole missioni, incluse quelle con requisiti stringenti in termini di controllo orbitale relativo fra satelliti di una formazione. “Il contributo di ASI - aggiunge Tortora - che ha fornito all’Università di Bologna l’opportunità di lancio, è stato fondamentale per avere la possibilità di sperimentare in orbita l’intero sistema di micropropulsione, qualificare in volo i sottosistemi sviluppati per il microsatellite, e consentirne il loro utilizzo su future missioni di classe ALMASat. ”La missione LARES – dichiara Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell’ASI e responsabile del programma LARES - costituisce per il 2011 un appuntamento di grande rilevanza per l’ASI con le sue svariate implicazioni non ultima quella di essere il primo payload del nuovo vettore europeo VEGA, nella cui realizzazione l’Italia svolge un ruolo primario ”.

Tramonto Marziano: la NASA diffonde immagini spettacolari



Il cielo di Marte non è poi così diverso da quello terrestre mentre il Sole saluta l'orizzonte. La Nasa ci ha fatto un meraviglioso regalo di Natale, catturando nello Spazio, a 355 milioni di chilometri di distanza da noi, le immagini del tramonto sul pianeta rosso e diffondendole nella sezione del California Institute of Technology. Lo stesso istituto ha dato la vita alla sonda NASA Mars Odyssey, che ha permesso di sviluppare la più accurata mappa globale marziana che mai sia stata fatta. Una mappa a disposizione però non solo dei ricercatori, ma anche del pubblico, che può così esplorare e compiere indagini su tutta la superficie del pianeta rosso. A seguire il video del tramonto marziano!Il video qui sotto( per vederlo clikka su questo link ) - http://www.ufoonline.it/2010/12/27/tramonto-marziano-la-nasa-diffonde-immagini-spettacolari/ è stato realizzato utilizzando le fotografie scattate in sequenza dal Mars Exploration Rover Opportunity nei giorni del 4 e del 5 novembre. La sonda automatica della NASA ha ripreso il cielo marziano al momento del tramonto. Il pallino bianco che si sposta verso il basso lungo la linea dell’orizzonte è il Sole, intento a terminare una giornata sul pianeta nel suo moto apparente. La sequenza è durata complessivamente 17 minuti, compressi dai tecnici della NASA in una simulazione che dura una trentina di secondi.

Per realizzare gli scatti, Opportunity ha utilizzato tre diversi filtri: uno studiato apposta per riprendere il Sole da Marte e due per raccogliere le informazioni sui colori (le immagini arrivano in bianco e nero sulla Terra). Le immagini sono state poi combinate con altre fotografie scattate in momenti diversi dal rover, così da ottenere informazioni più dettagliate sulla quantità di polveri nella bassa atmosfera di Marte. Il risultato finale è il video più lungo e accurato fino a ora realizzato dalla NASA per ricostruire un tramonto marziano.

Opportunity si trova sul pianeta dal 2004 e, insieme al proprio rover gemello Spirit, ha raccolto una enorme mole di dati e ha scattato quasi 250mila fotografie di Marte.

Fonte:http://www.ufoonline.it