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Tuesday, April 5, 2011

La Tepco riversa in mare acqua radioattiva. Gli esperti: 'una tragedia'.

Wikileaks: Bersani concordò con gli USA il ritorno al nucleare dell’Italia

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Marco Santopadre, Radio Città Aperta

04-04-2011/17:31
--- 'Il rilascio dell'acqua contaminata della centrale nucleare di Fukushima direttamente in mare é stato autorizzato alla Tepco come misura eccezionale e per i bassi livelli di radioattività''. L’asciutta e rassicurante dichiarazione è arrivata a fine mattinata – in Giappone era già sera – dal portavoce dell'Agenzia la sicurezza nucleare di Tokio, Hidehiko Nishiyama. Proprio mentre i tecnici della criticatissima Tepco – il colosso dell’energia giapponese che gestisce la centrale colpita dal sisma dell’11 marzo – cominciavano a riversare in mare circa 10.000 tonnellate di liquido radioattivo che in questi giorni ha riempito le vasche di 3 reattori ancora fuori controllo. La compagnia avrebbe deciso di svuotare le vasche in mare per riempirle poi di acqua ancora più radioattiva, proveniente da altre parti della centrale a diretto contatto con i reattori rimasti scoperti. Secondo la compagnia l’acqua gettata nel Pacifico contiene un basso livello di contaminazione, pari alla dose che può essere assorbita senza conseguenze negative dagli adulti in un anno. Ma come fidarsi di un’impresa che ha sottovalutato i rischi per anni, nascosto rapporti e studi compromettenti, evitato di pagare polizze assicurative e manutenzione ritenute troppo costose, falsificato documenti ufficiali?

Secondo molti esperti, infatti, il rilascio di acqua radioattiva nell'oceano rischia di essere una vera tragedia per l'ecosistema marino, soprattutto per le mutazioni genetiche che possono colpire i pesci per poi ripercuotersi su tutta la catena alimentare, umani compresi. Secondo molti analisti, contrariamente a quanto afferma la Tepco, la capacità del mare di diluire le radiazioni potrebbe venir meno in caso di rilascio per lunghi periodi di tempo. "Questa - afferma ad esempio il biologo marino Silvio Greco - é una vera e propria catastrofe, perché i radionuclidi agiscono sul Dna, quindi oltre alla mortalità immediata ci sono effetti a lungo termine. Quantificare il danno é molto difficile, perché gli unici studi scientifici sono stati fatti dopo i test nucleari degli anni '50, e i risultati sono segreti, ma sulla base degli effetti sull'uomo si possono ipotizzare scenari tragici". Come è noto, le radiazioni interferiscono negativamente con la riproduzione: "Il contatto con le sostanze radioattive può provocare delle 'mutazioni bizzarre' nella progenie dei pesci - spiega al National Geographic Joseph Rachlin, director of Lehman College's Laboratory for Marine and Estuarine Research di New York - che si riflettono nella loro capacità di riprodursi”.

Intanto Greenpeace ha inviato in Giappone una seconda squadra di esperti in radioprotezione per indagare sul fallout radioattivo nelle aree circostanti la centrale di Fukushima. Oltre alla contaminazione ambientale, saranno effettuati test su latte e prodotti agricoli. ''A tre settimane dal disastro ci sono ancora risposte scarse e contraddittorie da parte delle autorità: la gente é confusa e corre un reale pericolo - denuncia Rianne Teule, esperta di radiazioni per Greenpeace International - Il nostro obiettivo é fornire dati indipendenti per impedire che la verità venga nascosta''. Il Comitato Europeo per i Rischi da Radiazioni (ECRR), ricorda Greenpeace, ''ha rilasciato ieri le sue prime valutazioni: nei prossimi 50 anni la contaminazione da Fukushima potrebbe causare fino a 200.000 casi di cancro nei tre milioni di persone che vivono a meno di 100 chilometri dalla centrale. Queste stime sono comunque difficili anche perché la crisi é tutt'altro che terminata. Dopo tre settimane la TEPCO non ha ancora il controllo della centrale di Fukushima, in particolare dei reattori 2 e 3, e non è riuscita a identificare con certezza l'origine delle perdite di acqua pericolosamente radioattiva''. Ieri la Tepco aveva tentato invano di tappare una falla nel reattore con del cemento, ma oggi ha dovuto ammettere di non esserci riuscita. E che quindi materiale altamente radioattivo si sta riversando nel terreno e nelle falde acquifere.

Questa la cronaca dal Giappone, seguita con scarsa attenzione dai media nostrani eccitati dalle polemiche sulla vita sessuale del premier o dai suoi numerosi processi. Ma nei giorni scorsi il sito di Assange, Wikileaks, ha pubblicato un documento che rivela quanto le responsabilità per il programmato ritorno dell’Italia al nucleare non pesino solo su Berlusconi e sul suo governo. Il file pubblicato riguarda il testo di un accordo bilaterale, denominato 'Partnership Globale sull’Energia Nucleare’, firmato nel dicembre 2007 dall'allora Ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani e dal Segretario dell'Energia degli Stati Uniti Bodman, nel quale si metteva nero su bianco il programma della cooperazione nucleare tra Roma e Washington. Nella comunicazione dell’ambasciatore USA Spogli al suo governo si raccont come l'attuale Segretario del PD Bersani si impegnasse a riprendere la strada del nucleare. Sosteneva all’epoca Bersani che "Il risultato de Referendum del 1987 non esclude l'Italia dalla produzione di energia nucleare, l'ha solo sospesa” (!).

D’altronde già qualche giorno fa un giornale di destra, Libero, aveva strumentalmente ricordato in un pezzo a firma di Franco Bechis quanto in anni non lontani molti esponenti del centrosinistra, e addirittura delle sinistra, fossero a favore del ritorno del paese al nucleare. “Il governo italiano riattivi subito due centrali nucleari che aveva chiuso, quella di Caorso (Pc) e quella di Trino Vercellese e consideri la convenienza di un programma nucleare ai fini di calmierare i prezzi dell’energia elettrica che in Italia sono una volta e mezzo superiori a quelli della media europea e doppi di quelli della vicina Francia”. Firmato: Rosy Bindi, Nichi Vendola, Giuliano Pisapia, Oliviero Diliberto, Dario Franceschini e decine di altri insospettabili sostenitori del nuclear. Era il 30 luglio 2004 e i deputati del centrosinistra cercarono di mandare sotto il governo che all’epoca sembrava timido sul nucleare. Per fortuna non ci riuscirono. Che ne pensano i tanti elettori e attivisti del PD e di altri partiti di centrosinistra che il 26 marzo sono venuti fino a Roma per manifestare contro il nucleare? Un quesito politico ma con aspetti indubbiamente psichiatrici...

Tratto da: http://www.pane-rose.it

Visita: http://freeassange.org

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