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Monday, June 18, 2012

Il giardino spaziale coltivato dal computer

Un progetto della Nasa e di una università americana: un orto robotizzato per avere aria e cibo fino a Marte

CLAUDIO LEONARDI














Il ruolo dei computer nei viaggi spaziali è sempre stato meno importante di quanto si possa immaginare. Gli Shuttle non installavano mai sistemi software e hardware all'avanguardia, perché la prima necessità da soddisfare era l'assoluta affidabilità e solidità. Per non parlare del primo computer di bordo dell'Apollo 11, che sbarcò sulla luna, dotato di una potenza di calcolo (di 2k) ridicola non solo rispetto al più modesto dei nostri cellulari, ma anche confrontato con i primi modelli di pc apparsi nel 1979.

Le cose però potrebbero cambiare. Al computer, per esempio, potrebbe essere affidato il delicato compito di coltivare un giardino che permetta di produrre alimenti e ossigeno, indispensabili per lunghi voli con destinazione Marte. Si tratta di un progetto molto concreto, affidato alla University of Colorado Boulder dalla Nasa. L'idea è quella di creare una serra robotizzata, controllabile a distanza, capace di generare autonomamente alimenti quali frutta e verdura e trasformare i rifiuti vegetali in concimi ed elementi nutritivi per nuove piante. Un piccolo ecosistema, come quello che il protagonista del vecchio film 2002 La seconda odissea (in realtà per nulla imparentato con la più celebre pellicola diretta da Stanley Kubrick nel 1968) cercava di preservare aiutato da due simpatici robottini.

Nel complesso, l'impianto dovrebbe purificare l'acqua, rivitalizzare l'aria, ma anche occuparsi di altre funzioni essenziali in un viaggio nello spazio, quali la verifica delle traiettorie e la lettura di mappe stellari.

Il lavoro di ricerca del team universitario ha già prodotto un prototipo funzionante basato sul lavoro svolto dal dipartimento di scienza del computer due anni fa, ma restano ancora alcuni passi da fare, in particolare nella semina automatica, nel monitoraggio della crescita delle piante, e nella raccolta e il riciclaggio dei rifiuti vegetali.


CLAUDIO LEONARDI
Il ruolo dei computer nei viaggi spaziali è sempre stato meno importante di quanto si possa immaginare. Gli Shuttle non installavano mai sistemi software e hardware all'avanguardia, perché la prima necessità da soddisfare era l'assoluta affidabilità e solidità. Per non parlare del primo computer di bordo dell'Apollo 11, che sbarcò sulla luna, dotato di una potenza di calcolo (di 2k) ridicola non solo rispetto al più modesto dei nostri cellulari, ma anche confrontato con i primi modelli di pc apparsi nel 1979.

Le cose però potrebbero cambiare. Al computer, per esempio, potrebbe essere affidato il delicato compito di coltivare un giardino che permetta di produrre alimenti e ossigeno, indispensabili per lunghi voli con destinazione Marte. Si tratta di un progetto molto concreto, affidato alla University of Colorado Boulder dalla Nasa. L'idea è quella di creare una serra robotizzata, controllabile a distanza, capace di generare autonomamente alimenti quali frutta e verdura e trasformare i rifiuti vegetali in concimi ed elementi nutritivi per nuove piante. Un piccolo ecosistema, come quello che il protagonista del vecchio film 2002 La seconda odissea (in realtà per nulla imparentato con la più celebre pellicola diretta da Stanley Kubrick nel 1968) cercava di preservare aiutato da due simpatici robottini.

Nel complesso, l'impianto dovrebbe purificare l'acqua, rivitalizzare l'aria, ma anche occuparsi di altre funzioni essenziali in un viaggio nello spazio, quali la verifica delle traiettorie e la lettura di mappe stellari.

Il lavoro di ricerca del team universitario ha già prodotto un prototipo funzionante basato sul lavoro svolto dal dipartimento di scienza del computer due anni fa, ma restano ancora alcuni passi da fare, in particolare nella semina automatica, nel monitoraggio della crescita delle piante, e nella raccolta e il riciclaggio dei rifiuti vegetali.

La Nasa ha selezionato anche altri quattro progetti destinati a gareggiare nel 2013 Exploration Habitat (X-Hab) Academic Innovation Challenge. Il centro per le ricerche spaziali ha sovvenzionato il “giardino stellare” con circa 40.000 dollari, per arrivare a un progetto finalizzabile entro l'estate del 2013.

Fonte: http://www.lastampa.it

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