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Monday, June 11, 2012

LA PAZZIA UMANA NON HA LIMITI

GIAPPONE, NODA: DOBBIAMO RIAVVIARE IL NUCLEARE


Il Giappone intende tornare al nucleare dopo la tragedia di Fukushima. L’annuncio ha destato le proteste di chi teme nuovi incidenti ma secondo le autorità si tratta di una scelta fatta nell’interesse dei cittadini. Due dei 50 reattori spenti dall’11 marzo 2011 tornerebbero in funzione, perché senza nucleare è compromesso lo sviluppo nel Paese secondo il premier Noda:

“Ho dovuto trarre questa conclusione, a fronte di un’opinione pubblica divisa. Me ne assumo la piena responsabilità, non posso mettere a rischio la sicurezza e la vita della popolazione non riattivando i reattori “.

Si prevede di rimettere in funzione, nella provincia di Fukui, i reattori 3 e 4 dell’impianto di Ohi. L’ultima parola sarà detta dalle autorità la prossima settimana.

Fonte: http://it.euronews.com


Appello dall'Italia per una moratoria nucleare in Giappone



Un appello per la messa al bando del nucleare in Giappone. Lo proporranno domani ISDE, Legambiente, Wwf, Italia Nostra, in occasione del primo anniversario del pronunciamento del popolo italiano contro la ripresa di programmi di produzione di energia elettronucleare nel nostro paese. «Quel grande successo - spiegano gli organizzatori - avvenne a pochi mesi di distanza dal disastro nucleare di Fukushima, in Giappone (11 Marzo 2011). Riteniamo necessario aggiornare l'opinione pubblica sullo stato in cui versa l'eredità del passato ciclo nucleare italiano, e al tempo stesso informarla della persistente gravità degli incidenti di Fukushima, e delle prospettive dell'energia nucleare in Giappone e nel mondo».

«In Italia - aggiungono - , dove non si è mai chiusa l'emergenza nucleare dichiarata dieci anni fa dal Governo Berlusconi, manca un'autorità di controllo in materia, e non è mai stato realizzato il deposito nazionale per i residui radioattivi. Il disastro nucleare in Giappone ha cambiato il panorama e le prospettive internazionali. L'industria nucleare mondiale è in crisi: questa fonte energetica era già fuori mercato e si sorreggeva sui sussidi pubblici, ma l'adeguamento delle norme e dei sistemi di sicurezza la rende definitivamente antieconomica come dimostrano le recenti e ripetute cancellazioni di ordini in diversi Paesi».

In Giappone dal 5 maggio scorso tutti i reattori nucleari sono spenti per controlli e manutenzione e il Governo ha la ferma intenzione di riavviarli, ma l'opposizione nella società civile è molto forte. Nella conferenza stampa - concludono le quattro associazioni - verranno brevemente illustrati la natura dei problemi nei reattori di Fukushima e i rischi collegati, argomenti che sono stati inseriti in un appello partito dall'Italia e indirizzato alle Autorità giapponesi e alle associazioni ambientaliste, che si conclude con richieste precise e circoscritte».

Domani, inoltre, una delegazione delle associazioni alle ore 10.00 si troverà davanti all'Ambasciata del Giappone, Via Quintino Sella 60, per essere ricevuti dall'Ambasciatore giapponese in Italia, al quale è stato chiesto di di potergli consegnare le firme raccolte all'Appello internazionale "Per una moratoria nucleare in Giappone e per l'immediata rimozione del combustibile nucleare dall'impianto di Fukushima".

Ecco la sintesi delle richieste alle autorità giapponesi dato che le associazioni ritengono con ragione che questi problemi non riguardino solo il Giappone, ma l'intera comunità internazionale:

- di non riattivare i reattori nucleari attualmente fermi;

- di intervenire urgentemente per estrarre e trasferire le barre di combustibile dalle piscine gravemente danneggiate.

- di provvedere immediatamente, anche se tardivamente, all'evacuazione dei bambini dalle zone contaminate.

- di favorire l'istituzione di un'autorità interdisciplinare e internazionale sotto l'egida dell'Onu per risolvere la situazione di Fukushima, data l'incapacità dimostrata dalla Tepco nella gestione dell'incidente.

Fonte: http://www.greenreport.it

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