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Friday, February 15, 2013

Una volta all’anno sulla Terra un bolide che libera la stessa energia dell’atomica

 
Le immagini sono spettacolari. Ma per chi stava sotto,
la pioggia di detriti di meteorite che ha colpito la regione di Chelyabinsk, negli Urali russi, è stata l’inferno ( guardate i video pubblicati su questo blog poco più sotto di questo ).
 
 
 
In Russia un fenomeno non raro:
ma gli impatti passano inosservati perché i tre quarti della superficie terrestre sono coperti dalle acque
piero bianucci
Una potente esplosione nella bassa atmosfera, un’onda d’urto che manda in frantumi i vetri delle finestre, centinaia di feriti dalle schegge di vetro, una pioggia di meteoriti su una vasta area abitata. Non era mai successo in epoca storica. Eppure il fenomeno non è raro su scala astronomica. In media una volta all’anno sulla Terra precipita un bolide come quello di oggi, liberando una energia pari alla bomba che distrusse Hiroshima (20 kiloton), una volta al mese cade un bolide che libera l’energia di un kiloton, e una volta al secolo l’impatto è tale da devastare un’area di parecchi chilometri quadrati, come accadde a Tunguska, in Siberia, il 30 giugno 1908.

Di solito gli impatti passano inosservati perché i tre quarti della superficie terrestre sono coperti dalle acque, le regioni emerse sono in buona parte desertiche, glaciali o coperte da foreste e le regioni densamente popolate sono relativamente piccole. Ciò che è stato davvero eccezionale, quindi, non è il fenomeno in sé, ma il luogo in cui si è verificato.

Come osserva l’astronomo Giovanni Valsecchi (Istituto nazionale di Astrofisica), questa circostanza è scientificamente molto interessante perché grazie alle numerose osservazioni e alle registrazioni di decine di telecamere sarà possibile stabilire con precisione l’orbita seguita dal bolide prima di entrare nell’atmosfera terrestre. Il bolde era probabilmente un oggetto dalle dimensioni di qualche metro in prevalenza di materiale pietroso con tracce metalliche. Penendtrando nell’atmosfera alla velocità di circa 12 chilometri al secondo, si è surriscaldato fino a disintegrarsi in un gran numerto di frammenti.

Dalle prime indicazioni comunque non è ipotizzabile nessun collegamento con il transito di un piccolo asteroide - 2012 DA 14 - (ma la sua massa è pur sempre di 130 mila tonnellate) previsto per questa sera ad appena 29 mila chilometri dalla superficie terrestre. Il bolide che ha investito la zona degli Urali nella Russia centrale verso il confine con il Kazakistan, in particolare la città di Chelyabinsk non si muoveva infatti da sud verso nord ma in direzione opposta: la sua orbita era quindi nettamente diversa, divegendo, secondo Valsecchi, di almeno due terzi di grado.
Ora tutti con il fiato sospeso ad attendere 2012 DA 14. Dall’Italia potrebbe essere visibile con un binocolo tra le 21,30 e le 22 nella costellazione dell’Orsa Maggiore. Non c’è da preoccuparsi: il rischio di impatto è valutato dagli astronomi pari a zero.

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