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Tuesday, April 16, 2013

Le 'rughe' del Sole festeggiano i primi 400 anni

Nel 1613 Galileo pubblicava la scoperta delle macchie solari

 Una macchia solare vista dai telescopi spaziali (fonte: NASA)

 'Imperfezioni' che l'hanno reso una comune, e non divina, stella: la prima intuizione sulla natura delle macchie 'nere' presenti sulla superficie del Sole, grazie a Galileo Galilei, compie 400 anni. A celebrare la pubblicazione della scoperta, pubblicata nel 1613 con il libro ''Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari'', è l'Accademia dei Lincei.

L'accademia scientifica più antica del mondo ha dedicato un convegno ai quattro secoli di scienza solare fino al progetto del prossimo grande telescopio solare europeo. ''Il lavoro di Galilei – ha spiegato Francesco Berrilli, coordinatore della giornata e ricercatore all'università di Roma Tor Vergata – dimostrava che le macchie osservate gia' prima di lui non erano nuvole bensì 'imperfezioni' sulla superficie del Sole, fino a quel momento considerato come una sfera perfetta. E' stata della prima vera pubblicazione di astrofisica e la prima rilasciata dall'Accademia''.

Dalle prime importanti osservazioni realizzate 400 anni fa, il mondo scientifico ha fatto enormi passi in avanti nella comprensione della nostra stella, dalla sua struttura interna fino alle possibili influenze sul riscaldamento globale del pianeta. Ciò è stato possibile anche grazie alle più recenti missioni spaziali, come Soho oppure il prossimo Solar Orbiter che sarà realizzato con un'importante partecipazione italiana, e i telescopi di Terra, come il prossimo European Solar Telescope che sorgera' alle Canarie. “Sono strumenti enormemente complessi a livello tecnico'', ha proseguito Berrilli. ''Basti pensare - ha concluso - che uno specchio di 4 metri raccoglie densità di calore enormi e può raggiungere temperature superiori a quelle raggiunte all'interno dei reattori nucleari”.

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