Saturday, January 8, 2011

Oroscopi sbagliati , errori della scienza ed orrori del CICAP




LAURA LAURENZI PER LA REPUBBLICA -


Fonte: http://altrimondi.gazzetta.it

Era scritto nelle stelle, peccato che nessun vaticinio si sia poi avverato. L´inventario degli strafalcioni è ricco come ogni anno. E così, nella grande insalata mista delle previsioni, Obama avrebbe dovuto essere ucciso, Osama sarebbe uscito di scena, la crisi dell´auto sarebbe rientrata, Berlusconi non avrebbe mai avuto la fiducia alla Camera, Brad Pitt e Angelina Jolie si sarebbero detti addio per sempre. Il Cicap, comitato per il controllo delle affermazioni sul paranormale, come a ogni fine dicembre presenta il conto. Spulcia, legge, registra, controlla, compara, verifica grazie al lavoro certosino di decine e decine di volontari. Passa ai raggi X non solo gli oroscopi usciti sui giornali ma anche quelli pubblicati dai siti web, quelli sussurrati alla radio, quelli recitati in televisione. E la figura che ci fanno i cosiddetti veggenti è davvero tapina: nessuno ha previsto quello che sarebbe successo, mentre molti hanno previsto quello che poi non è successo. Bilancio davvero amaro, che sembra tuttavia non incrinare la fiducia riposta dagli italiani nell´oroscopo di massa, appuntamento fisso per 18 milioni di nostri connazionali.

«Ogni anno il risultato è lo stesso - constata Massimo Polidoro, segretario del Cicap - Gli astrologi e i veggenti non sanno prevedere il futuro più di una qualunque persona intelligente che legga il giornale». Insomma, era meglio il polpo Paul. È proprio sui Mondiali di calcio che ci si è coperti di ridicolo. «L´Italia farà una bellissima figura... Lippi in estate avrà un bellissimo periodo». Date per favorite Argentina e Brasile, ma stando al divino Otelma avrebbe vinto l´Inghilterra. Quanto ai conti in rosso, acqua passata: per André Barbault «la congiunzione Giove-Urano tra i primi gradi dell´Ariete e gli ultimi dei Pesci fa ben sperare in una ripresa dell´economia». Secondo Hassan, il Nostradamus arabo, «tutti gli astrologi concordano sul fatto che il quadro astrale di Obama sia tale da suggerire una fine improvvisa o tragica». Raj Kumar Sharna, bontà sua, gli lascia "il 25% di sopravvivenza". Blackout tecnologico attorno al 7 agosto in Giappone, Svezia e Canada. Non risulta. Entro l´estate 2010 Osama Bin Laden uscirà di scena. Non risulta. In ripresa, secondo Astra, il mercato automobilistico. Non risulta: anzi, la flessione è del 30%. Non risulta neppure che la popolarità del nostro primo ministro sia cresciuta nel corso dell´anno. Sempre secondo Otelma «se Berlusconi si presenterà alla Camera e porrà la fiducia non la otterrà». E le stelle stanno a sbagliare: il catalogo completo dei vaticini non imbroccati è disponibile da oggi sul sito www. cicap.org.

Intanto non si placano le polemiche attorno allo speciale "I fatti vostri" sull´oroscopo 2011 che Raidue ha programmato ieri sera alle 23. Insorge il presidente dell´Aiart, associazioone telespettatori cattolici: «Riteniamo indecente che la Rai si occupi di oroscopi e superstizioni. Quale altro servizio pubblico in Europa si comporta così?».

Errori della scienza

Un'associazione culturale ha chiesto a luminari e filosofi di raccontare i propri errori
Quando la scienza confessa: ho sbagliato
Dalle teorie sull'evoluzione alle differenze tra razze, in rete i mea culpa degli studiosi

LONDRA — «Quando pensare modifica la tua opinione è filosofia, quando Dio ti fa cambiare idea è fede. Quando i fatti ti fanno vedere le cose in modo diverso è scienza». Questa l'introduzione al quesito per l'anno posto da un'associazione culturale cui aderiscono i principali pensatori del momento, da Richard Dawkins, lo zoologo britannico autore del libro culto Il gene egoista e più recentemente L'illusione di Dio, allo psicologo Steven Pinker passando per il musicista produttore Brian Eno.

Se nel 2006 aveva domandato ai suoi iscritti quale fosse l'idea più pericolosa e nel 2007 su che cosa si sentissero ottimisti, per il 2008 Edge (il sito è http://www.edge.org/) ha lanciato una provocazione: su cosa avete cambiato idea? E perché? L'obiettivo era spingere gli scienziati, gli scrittori e i ricercatori che utilizzano regolarmente il sito ad ammettere, in un certo senso, i propri errori.

Centinaia di loro hanno raccolto l'invito (a tanta solerzia ha forse contribuito il fatto che le ultime edizioni delle risposte sono state pubblicate sotto forma di libro), rivelando una gamma di dietro front tra il clamoroso e il simpatico.

Mark Pagel, biologo evoluzionista dell'università di Reading, sostiene ad esempio che parlare di differenze tra razze non debba essere tabù. «Gli ultimi studi sul genoma rilevano che c'è tra gli uomini grande diversità genetica. Ci accomuna il 99.5 per cento del patrimonio genetico, non il 99.9 per cento come invece si credeva in passato. Questa è una revisione notevole se pensiamo che con lo scimpanzé la somiglianza è del 98.5 per cento. Che ci piaccia o no, ci sono tra gli esseri umani differenze che possono corrispondere alle vecchie categorie di "razza". Questo non vuol dire assolutamente che un gruppo sia superiore all'altro, ma solo che sia lecito discutere di differenze genetiche tra la popolazione».

Per Pinker, invece, che oggi insegna a Harvard, è arrivato il momento di ricredersi sull'evoluzione umana: sino a poco tempo fa sosteneva che l'uomo si fosse isolato dal processo di selezione naturale e che la sua evoluzione si fosse arrestata. Non ne è più sicuro. «Nuove ricerche indicano che migliaia di geni, forse addirittura il 10 per cento del genoma umano, è stato recentemente soggetto a cambiamenti, una forte selezione che potrebbe aver accelerato le mutazioni nelle ultime migliaia di anni».

Per Helena Cronin, filosofa della London School of Economics e direttrice del centro sul darwinismo, se oggi il mondo sembra essere dominato dagli uomini, la colpa non è solo di una certa discriminazione e di differenze di gusti, temperamento e talento, ma anche di una superiore omologazione femminile: «Mentre le donne tendono ad essere a grandi linee dello stesso livello, gli uomini hanno come gruppo maggiore varietà. Il che vuol dire che ci sono tra i maschi più elementi meno intelligenti, ma anche più premi Nobel».

Che lo scienziato possa cambiare idea e sia in grado di ammetterlo, secondo Dawkins, è un bene. Anzi, gli fa onore, ha scritto lo studioso sul sito dell'organizzazione creata e diretta da John Brockman, impresario culturale definito «il grande enzima intellettuale del presente»: «Come saremmo inflessibili, rigidi e dogmatici altrimenti».

Paola De Carolis

Fonte: http://kakolukia.blogspot.com/



ODIFREDDI CRITICA IL CICAP... Perché il CICAP è rimasto un Comitato NEGAZIONISTA?

Perché il CICAP nonostante le parole di Odifreddi resta un Comitato di integralisti scientisti?
Il Prof. Piergiorgio Odifreddi alcuni anni fa rilasciò questa intervista proprio al CICAP...Odifreddi disse che SPESSO il CICAP si comporta con "integralismo scientista" e quindi ne deduco che in questi molti casi forse tutti il CICAP si pone FUORI dai criteri della scienza...In questi anni il Cicap INVECE DI RIFLETTERE sulle sagge parole del Prof Odifreddi ha continuato imperterrito nei suoi gravi errori rimanendo un Comitato NEGAZIONISTA...peccato!!! Peccato anche per chi ha creduto nel CICAP per chi ha creduto e crede che il CICAP sia un Comitato scientifico….ILLUSIONE!!!
STRALCIO DELL'INTERVISTA AL PROF. ODIFREDDI...
Quale può essere il ruolo del CICAP in questo scenario? Quali i rischi da evitare?

Il rischio che il CICAP deve evitare è, sostanzialmente, di fare di ogni erba un fascio. La mia impressione, dall’esterno, è che spesso il CICAP professi un atteggiamento uguale e contrario a quello che vuole (giustamente) combattere: di fronte a gente che crede a tutto, non credere a niente. Una specie di integralismo scientista, da contrapporre a un integralismo fideista.Tanto per fare un esempio, la questione delle medicine alternative è molto delicata. Da un lato, si rischia di rifiutare in blocco pratiche che si basano su esperienze secolari: il che equivale, sostanzialmente, a una sperimentazione scientifica. Dall’altro lato, si rischia di schierarsi aprioristicamente per la medicina ufficiale, dimenticando che neppure questa è una scienza: certamente, non nel senso in cui lo sono, ad esempio, la fisica e la chimica. Per non parlare degli interessi economici in gioco, che alimentano molti sospetti sulla buona fede dei ricercatori, dei medici e dei giornalisti scientifici.

http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=200233

Chi è Piergiorgio Odifreddi

Piergiorgio Odifreddi è un personaggio fuori dal comune: insegna Logica presso le Università di Torino e di Cornell (USA); ha pubblicato saggi scientifici che l'hanno posto ai vertici mondiali della sua disciplina; ha pubblicato una serie di saggi divulgativi per Einaudi e Cortina; collabora con quotidiani come la Repubblica e La Stampa, e sta portando la scienza su vari media forte di uno spirito acuto e brillante e una cultura di una vastità rara. Suoi saggi sono disponibili all'indirizzo: www.vialattea.net/odifreddi



Commento di Oliviero Mannucci: Il CICAP continua la sua inutile opera di demonizzazione di tutto quello che esce dai schemi mentali delle persone che ne fanno parte. Io non dico che gli oroscopi siano da prendere come oro colato, ma che anche la cosidetta scienza fa e ha fatto errori madornali. A che servono queste crociate senza senso? Andate su un motore di ricerca e digitate nella casella search: Errori della scienza - e vedrete che il comportamento del mondo scientifico spesso e volentieri non è meglio di certi astrologi. Rammento inoltre che Galilelo Galilei, che viene preso ad esempio, come il fondatore del metodo scientifico sperimentale, per sbarcaremeglio il lunario, computava oroscopi a pagamento per i signorotti del suo tempo. Quindi anche la "logica" scientista, del CICAP, che è stata criticata anche da illustri scenziati è un errore, lo dice la scienza ( dott.ODDIFREDDI). Ma al CICAP comportarsi così serve a vendere libri e a fare corsi a pagamento ( piuttosto costosi) ai suoi adepti per incassare tanti bei soldini.


Scienza ed Errori

rogolibriLa storia del pensiero scientifico occidentale e il lungo cammino della ricerca scientifica sono stati tracciati da grandi “eretici” creduti in errore, e le cui teorie si sono poi rivelate giuste.

Coloro che un tempo furono giudicati folli per le loro tesi, sono coloro che poi hanno cambiato il mondo. Così era ieri e così è ancora oggi. Così è successo per ogni grande innovazione che poi ha trasformato la vita sul nostro pianeta. Un tempo li torturavano, li bruciavano o, nella migliore delle ipotesi, li scomunicavano. Oggi, più semplicemente, non fanno più carriera, perdono il posto e la cattedra o la nomination per il Nobel. Ma anche oggi c’è chi ha il coraggio di andare controcorrente.

Forse non tutti hanno la consapevolezza che scienza ufficiale e pregiudizio, nel corso dei secoli, abbiano spesso coinciso formando una terribile coppia. “Ogni concezione scientifica comincia come un’eresia.” fa giustamente notare A. Huxley.

Esiste però una minoranza di esseri umani capaci di liberare la propria mente dai dogmatismi e andare controcorrente pur di perseguire le loro idee. Sono luci solitarie ad illuminare le tenebre del pregiudizio, uomini che ieri erano definiti eretici e che oggi definiremmo eccentrici, outsider e anticonformisti.

Per secoli e secoli tale minoranza si è battuta con coraggio e determinazione contro l’inviolabilità della scienza ufficiale. Ma essere in minoranza non significa necessariamente essere in errore. Un tempo coloro i quali pensavano che la terra fosse rotonda erano un’esigua minoranza; e ci fu un tempo in cui coloro che pensavano che la stessa girasse intorno al sole erano non molto lontani dalla forca se avessero osato affermare ciò in cui credevano. Per dirla con Ungar: “Le dottrine vigenti esigono spesso una devozione che non tollera l’eresia, e i fatti nuovi che minacciano la sicurezza dello statu quo, possono essere attaccati con il fanatismo intollerante dell’inquisitore.”

Non essere allineati a tutto ciò che è “conforme”, essere outsider o remare controcorrente è sempre stato pericoloso in tutte le epoche e in tutti i campi, compreso nella scienza. Chi si discosta dagli schemi convenzionali, rischia infatti di essere escluso dalle pubblicazioni accademiche, di non essere invitato ai convegni internazionali, di non ottenere finanziamenti pubblici e privati, di essere ammonito o richiamato dal proprio ordine professionale e persino di perdere la cattedra.

“Se dovessimo contare sulla imparzialità degli scienziati, la scienza, perfino la scienza naturale, sarebbe del tutto impossibile” (Karl Popper, in Miseria dello storicismo). Questa osservazione sottolinea il fatto che gli scienziati sono esseri umani e dunque anch’essi soggetti all’eterno errare humanum est. Non solo, spesso teologi e scienziati hanno contribuito, nel corso dei secoli, a relegare ingiustamente ai margini della loro comunità tanti colleghi, spesso soltanto perché più creativi o innovatori, in altre parole “eretici.” Non solo i pensatori eccentrici ma anche coloro che, pur potendo dimostrare la validità scientifica delle loro scoperte, non sono mai stati creduti, ma anzi ridicolizzati; salvo poi ottenere una riabilitazione, ovviamente postuma. Quelle di Galileo Galilei, Giovanni Copernico, Charles Darwin, sono storie ben note.

L’assenza di consapevolezza della storia del pensiero scientifico può erroneamente indurre a credere che sia stata la scienza ufficiale ad insegnarci e a tramandarci ciò che oggi è il patrimonio acquisito delle grandi scoperte che hanno migliorato le conoscenze nell’ambito delle scienze umane. Le più grandi innovazioni in quasi tutti i campi del sapere, in astronomia, biologia, cosmologia, filosofia, fisica, matematica, medicina, teologia, e scienze tecnologiche, sono invece la faticosa risultante di lotte, discordie e incomprensioni consumatesi nel corso di secoli tra i “geni eretici”, quasi sempre incompresi, e “scienziati normali”, quasi sempre impregnati di indottrinamenti dogmatici e di pregiudizi formali: “Scientia et potentia humana in idem coincidunt”, per dirla con Francesco Bacone.

Scoperte e invenzioni che hanno formato la società in cui viviamo dall’età del ferro ai quark, dal motore a vapore al trapianto di geni, nel fluire del tempo non sempre hanno avuto un percorso lineare.

Come ha scritto il Prof. P. A. Rossi in “Razionalità scientifica e pseudoscienze eretiche”: “La storia della scienza è costellata di errori, illusioni, imbrogli, verità in anticipo e anticipi di verità, gli scienziati sono esseri umani che hanno sbagliato, barato e si sono illusi, hanno sacrificato la verità ad ideologie e ad interessi personali, ma spesse volte hanno anche pagato di persona e si sono sacrificati per testimoniare le loro idee contro la violenza della scienza ‘normale’ e contro la prepotenza dei ‘signori della verità’, alcuni hanno perso la vita, altri sono finiti in manicomio, molti più semplicemente sono stati estromessi dalle ‘accademie’. Il cammino della conoscenza può aver avuto, quindi, momenti progressivi e momenti regressivi, flussi, riflussi e ristagni, luci ed ombre, ma neppure la terribile intolleranza che spesso ha avuto origine all’interno della comunità scientifica è mai riuscita ad arrestarne la crescita”. Spesso infatti le idee troppo audaci sono anche troppo scomode perché obbligano a rivedere e a rivoluzionare non solo il proprio modo di pensare, ma anche intere e consolidate linee produttive.

Idee che sono apparentemente bizzarre, tesi e proposte non convenzionali, interpretazioni originali e posizioni dissidenti non dovrebbero mai essere considerate come elementi di opposizione al sistema, ma come reali opportunità in quanto capaci di dare nuovi impulsi alla scienza, anche se solo alcune di queste idee, alla fine, si dimostreranno valide.

Disdegnare tali idee significa perdere le tracce di una importante scoperta. E’ dunque necessaria una costante attenzione epistemologica nell’ambito delle discipline praticate che deve porre lo studioso in una critica e feconda osmosi dinamica nei confronti del sapere e della conoscenza. Nella storia del pensiero scientifico occidentale molti sono stati gli uomini geniali che si sono scontrati col pensiero scientifico dominante. In questo numero della nostra rivista abbiamo deciso di presentare alcuni personaggi, noti e meno noti, considerati eretici nel passato e le cui scoperte fanno parte dell’attuale patrimonio di conoscenze. Essi sono la testimonianza storica di vitalità di pensiero perché i grandi progressi dell’umanità sono il frutto tanto del suo spirito indagatore quanto del suo spirito critico. Eccovi dunque solo alcuni dei grandi uomini che con le loro idee eretiche hanno cambiato le sorti del genere umano.

Prima che le loro tesi e le loro scoperte fossero riconosciute ed accettate, essi sono stati oltraggiati, derisi, perseguitati, boicottati e osteggiati dalla scienza ufficiale del loro tempo, la stessa che ora si o­nora di averli avuti nei propri ranghi e che, non più memore degli errori commessi, continua magari a perpetuare nel presente gli stessi errori con altri suoi uomini, spesso cieca ma sempre presuntuosamente “signora della verità”.

Didatticamente si tende ad illustrare solo i successi ottenuti nel corso della storia delle scienze, ma la verità è un’altra: gli errori degli uomini, non sempre in buona fede, hanno spesso ostacolato il progresso scientifico e tecnico.

Molti degli scritti di Gregor Mendel, il monaco che diede inizio alla genetica, vennero cestinati senza essere letti; George Stephenson, inventore della macchina a vapore, fu considerato un “ciarlatano” o un “povero matto” (ad esempio, gli veniva imputato che con la pioggia il fuoco del motore si sarebbe spento, o che l’elevata velocità, sedici miglia orarie, avrebbe causato il delirium furiosum nei viaggiatori…); Ernest Rutherford, che pure indusse contro lo scetticismo della comunità scientifica la prima reazione a catena provocata artificialmente, negò qualsiasi possibilità di ottenere energia dalle trasformazioni degli atomi. E la lista degli infelici è lunga: molti sono gli scienziati screditati dai contemporanei. Addirittura Louis Pasteur è citato in quanto avrebbe adattato i dati dei suoi esperimenti per renderli più probanti.

Proprio questa fu la sorte di Galileo, Newton, Mendel e altri insospettabili mostri sacri della scienza.

Tratto da: http://www.irssat.info





Vi segnalo alcuni link utili:



http://www.previewonline.info/index.php?id=2328

http://www.eclipse-magazine.it/attualita-dal-mondo/inspiegabili-intuizioni.html

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