Friday, March 11, 2011

Altre scosse in Giappone, l'apocalisse non ha fine


L'apocalisse in Giappone ha una data: 11 marzo 2011. Un terremoto di intensità devastante, 8,8° della scala Richter, il settimo nella storia del pianeta e il primo in Giappone - due scosse e altre dodici di assestamento - ha investito Tokyo (alle 14.45 locali, in Italia erano le prime ore dell'alba), dove i grattacieli hanno oscillato sotto le scosse sismiche e la popolazione si è data alla fuga in cerca di riparo: le autorità hanno immediatamente lanciato l’allarme tsunami, avvertendo che il movimento tellurico avrebbe potuto generare un'onda anomala alta ben 6 metri. L'allarme tsunami è stato esteso a tutto il Pacifico, all'Australia, Messico, Nuova Zelanda e America Latina. Le onde telluriche sono state avvertire distintamente fino a Pechino e sono arrivate fino alle Hawaii. Analoghi allermi sono stati diramati nella Siberia russa e alle isole Marianne. Praticamente impossibile al momento il calcolo delle vittime, ma secondo l'agenzia Kyodo News sarebbero più di mille. Per un primo conteggio affitabile si dovrà attendere sabato. Intorno alle 20 italiane (è notte in Giappone) altra forte scossa di assestamento di magnitudo 6 nella prefettura di Niigata nell’isola giapponese di Honshu. Poco prima l'Agenzia meteo nipponica aveva diramato un nuovo allerta tsunami.

EMERGENZA NUCLEARE: RADIAZIONI A FUKUSHIMA - Il terremoto ha generato un emergenza legata alle centrali nucleari giapponesi. Sta infatti salendo oltre il normale il livello di radiazioni nella centrale nucleare di Fukushima, danneggiata dal devstante sisma. Lo ha riferito l'agenzia Kyodo News. Nel dettaglio, l'aumento è stato registrato nell'edificio che ospita le turbine del primo reattore. In precedenza era stato lanciato l'allarme per una riduzione del livello di liquido di raffreddamento del reattore. Il governo di Tokyo in mattinata aveva già dichiarato una situazione di emergenza sull'energia nucleare. La misura viene annunciata in caso di fughe radioattive da centrali nucleari o di avarie nei sistemi di raffreddamento. L'Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica) ha affermato in un comunicato che sta cercando di raccogliere ulteriori informazioni su quanto sta succedendo e se le installazioni nucleari potrebbero essere a rischio per le conseguenze dello tsunami generato dal terremoto. Le quattro centrali nucleari più vicine all'epicentro del sisma erano state immediatamente bloccate per sicurezza. Un incendio è scoppiato nella centrale nucleare Onagawa della prefettura diMiyagi, nel nordest del Giappone: è stato spento intorno alle 14 italiane, il governo di Tokyo ha comunque assicurato che non ci sarebbero fughe radioattive.

CADAVERI SULLA SPIAGGIA -
Trecento cadaveri sono stati ritrovati sulla spiaggia di Sendai, a Nord della capitale. Nel resto del Paese i morti sarebbero centinaia, probabilmente più di mille, e il bilancio è destinato a salire a causa dei numerosi dispersi (anche loro sarebbero almeno un migliaio). Soltanto nella prefettura di Fukushima non ci sono tracce di almeno 19 persone. Nell'area di Tokyo le comunicazioni telefoniche sono praticamente impossibili, mentre invece regge la rete internet, tramite la quale la popolazione cerca di coordinare i soccorsi. Una diga nella prefettura nord-orientale di Fukushima ha ceduto e le acque hanno travolto le case a valle. Lo riferisce l’agenzia nipponica Kyodo News. Fonti ufficiali, nel corso del pomeriggio, avevano annunciato che almeno 28 italiani risultavano dispersi (o meglio, irrintracciabili dall'ambiasciata): di questi, in 10 si sono messi in contatto con parenti, amici o diplomatici italiani.

Fonte: http://www.libero-news.it/

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