Tuesday, March 8, 2011

Rifiuti, dal 1 giugno via a tracciabilità elettronica

martedì 8 marzo 2011 15:58




ROMA (Reuters) - Partirà ufficialmente il primo giugno, dopo oltre un anno di rodaggio, il nuovo sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti speciali che nelle speranze del governo dovrebbe dare un duro colpo alla cosiddetta ecomafia.

Il Sistri è stato presentato oggi dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo nel corso di una conferenza stampa alla Selex SeMa, una azienda del gruppo Finmeccanica che ha avuto l'appalto diretto per la realizzazione del sistema dal precedente governo, con una procedura sottoposta a segreto di Stato e sotto la vigilanza dei carabinieri nel Nucleo operativo ecologico.

Il sistema funziona in modo apparentemente semplice. L'azienda che produce rifiuti speciali - che sono l'80% del totale dei rifiuti protetti in Italia, secondo il ministero - inserisce in rete i dati sul tipo e la quantità di rifiuti da smaltire. La società di trasporto prescelta indica i mezzi utilizzati, le generalità degli autisti e il percorso. Le aziende di stoccaggio e smaltimento infine forniscono i dati relativi alla immondizia ricevuta. Tutto le informazioni viaggiano poi su una speciale chiavetta Usb per computer e "scatole nere" Gps montate sui camion adibiti al trasporto.

Tutti le operazioni e i trasporti vengono monitorati costantemente da una "sala controllo" alla Selex - che la sede a Roma, poco fuori dal Grande Raccordo Anulare - e dai carabinieri, anche se presto i dati saranno disponibili per tutte le forze di polizia, ha detto un dirigente del ministero.

In 640 discariche sono già state installate telecamere per controllare i camion in entrata, e il ministero conta di utilizzare anche dei piccoli droni, velivoli quadrielica che possono girare video 3D, per rafforzare i controlli.

Il sistema, poi, segnala automaticamente ogni sosta particolare o deviazione dal percorso dei camion che trasportano rifiuti.

Secondo l'ultimo rapporto di Legambiente sulle ecomafie, in Italia il giro d'affari legato alla gestione criminale dell'ambiente è di circa 20 miliardi di euro.

Nel 2009, dice il rapporto, sono cresciute di oltre il 33%, a 5.217, le infrazioni accertate relative allo smaltimento dei rifiuti. All'aprile 2010, poi erano 151 le inchieste in corso su traffici illeciti di rifiuti, coinvolgendo oltre 600 inchieste.

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