Turismo spaziale: l'hotel sull'Iss

Mentre in queste ore è in corso la missione STS-133 dello Space Shuttle Discovery, la Nasa sta cercando un modo alternativo per condurre i propri programmi. Magari organizzando un hotel spaziale a bordo della International Space Station. L’idea appare bizzarra, ma potrebbe presto rivelarsi reale visto che la Nasa pensionerà lo Shuttle e, quindi, dovrà trovare soluzioni alternative per raggiungere e stazionare sull'Iss. Ecco dunque il progetto di un hotel spaziale orbitante formato, per l’occasione, da moduli, gonfiabili tramite appositi conduttori. L’agenzia spaziale americana crede molto nel progetto, tanto da aver contattato la Bigelow Aerospace, produttrice di tali sofisticate apparecchiature. Le trattative sono in atto già dal 2009. L’idea, nata semplicemente con l’intento di avviare l’installazione di alcuni dispositivi simili, si è rapidamente ampliata fino a coinvolgere quella dei moduli che, addirittura, potrebbero essere collocati sul suolo lunare. Sono due i prototipi sviluppati: Genesis I e Genesis II. Ma, al momento, ancora nessuno si è fatto avanti per investire sul progetto. La Nasa, per parte sua, è molto interessata al programma. Calzerebbe a pennello con la sua esigenza di risparmio lo stravagante progetto a moduli della Beam (Bigelow Expandable Activity Module). Inoltre, l’agenzia spaziale ha già valutato la possibilità di fissare il prototipo di uno di questi componenti Beam alla Iss, probabilmente al Node 3. Nulla di definitivo. Ma è evidente che il progetto rappresenta un’importante collaborazione tra la Nasa e l’industria spaziale commerciale. Infatti, solo l’operazione di installazione dei moduli richiederebbe circa 24 mesi di lavoro. I prototipi Genesis sono già stati messi alla prova; l’alluminio flessibile di cui sono fatti è già stato testato nello spazio. Non resta che attendere l’approvazione ed il successivo accordo tra la Nasa ed i partners che decideranno di prendere parte al progetto. L'era del turismo spaziale è appena iniziata.

Federica Vitale

Fonte: http://www.nextme.it/