Wednesday, June 1, 2011

La Cassazione da il via libera alla consultazione sul nucleare: fai un regalo ai tuoi figli, vota SI per fermare il nucleare

Referendum: questi i 4 quesiti sulle schede il 12 e 13 giugno

"Il 12 giugno votate Sì".

Monia Cappuccini
Adesso è ufficiale: il 12 e 13 giugno saranno 4 i referendum su cui si potrà votare. Anche quello sul nucleare. L'ufficio elettorale della Corte di Cassazione ha stabilito, infatti, che le modifiche apportate dal governo alle norme sul nucleare non precludono la celebrazione della consultazione popolare.
La Cassazione ha quindi confermato che i cittadini potranno esprimersi sul quesito depositato a suo tempo dall'Idv, che va ad aggiungersi agli altri tre su acqua e legittimo impedimento.
Eccovi, quindi, i 4 quesiti referendari.



Il quesito sulla scheda rossa

Il quesito della scheda rossa (referendum n. 1) è inerente alle modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici di rilevanza economica.
In particolare, si chiede l’abrogazione dell’art. 23 bis (dodici commi) della legge n. 133/2008, secondo cui la gestione del servizio idrico può essere affidata a soggetti privati attraverso gara o a società a capitale misto pubblico-privato; in entrambi i casi il privato detiene almeno il 40% del capitale.
La preferenza dei SI terrebbe lontani i privati dalla gestione pubblica del servizio idrico.


Il quesito della scheda gialla

Abrogazione parziale invece per il referendum n. 2 sull’acqua pubblica contenuto nella scheda gialla, con cui si chiede l'abrogazione dell’articolo 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006, per quel che riguarda la parte che sostiene la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato “in base all’adeguata remunerazione del capitale investito”.
In base alla normativa vigente, un gestore può caricare sulla bolletta fino al 7% in più senza che questo venga investito per migliorie sull’infrastruttura.


Le centrali nucleari sulla scheda grigia

Referendum n. 3, scheda grigia, costruzione di nuove centrali per la produzione di energia nucleare, promosso dall’Italia dei Valori.
Dopo la marcia indietro del Governo, a seguito del disastro a Fukushima, è la consultazione più a rischio.
Salvo contrordini dell’ultima ora, il quesito chiede l’abrogazione dell’art. 7, comma 1, lettera d (realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare) contenuto nel decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sulle disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria. Votando SI si impedisce di fatto la realizzazione di nuovi impianti sull’intero territorio nazionale.


Sulla scheda verde il "legittimo impedimento"

Scheda verde chiaro per la quarta e ultima consultazione popolare, anch’essa sostenuta dall’Italia dei Valori, tocca il tema della giustizia. Meglio conosciuto come “legittimo impedimento”, si esprimono sull’abrogazione di una delle leggi ad personam, in particolare l'articolo 1 (commi 1, 2, 3, 5, 6) della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante "disposizioni in materia di impedimento del Presidente del Consiglio e dei Ministri a comparire in udienza penale".

Quorum più facile

E ci sono più speranze ora di raggiungere il quorum, dopo molti anni che questo tipo di consultazione elettorale è vanificata per la mancanza di partecipazione da parte del 50% più uno di elettori che servono a farne valere l'esito.
Infatti, il vento è cambiato dopo le amministrative e, a giudicare dall’entusiasmo che si respira in giro, c’è da credere che continuerà a tirare aria di svolta ancora per i prossimi 15 giorni.
Comunque, fino al 12 e 13 giugno saranno giorni da battiquorum.
Acqua, legittimo impedimento, nucleare: bastano quattro sì per affossare definitivamente il governo Berlusconi.

L'entusiasmo del comitato promotore

La sentenza della Suprema corte è stata accolta naturalmente con entusiasmo anche dal comitato promotore e dalle associazioni ambientaliste che maggiormente si sono battute in queste settimane, da Greenpeace, al Wwf a Legambiente. "Questa volta le furberie alle spalle degli italiani non passano. La Cassazione censura l'arroganza del governo e riconsegna nelle mani dei cittadini il diritto a decidere sul nucleare e del proprio futuro", commentano dal quartier generale di 'Vota Sì per fermare il nucleare'.

Fonte: http://www.ilsalvagente.it

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