Tuesday, October 11, 2011

Astronomia: rocce di Marte levigate dall’acqua

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Credit: ESA

La valle di deflusso Ares Vallis, si snoda per oltre 1700 chilometri attraverso gli altopiani meridionali di Marte e confina con la regione di Chryse Planitia. L’11 Maggio 2011 parte della valle è stata fotografata utilizzando la High Resolution Stereo Camera (HRSC), gestito dal Centro Aerospaziale Tedesco (Deutsches Zentrum fur Luft-und Raumfahrt, DLR) a bordo di veicoli spaziali dell’ESA Mars Express. Le immagini mostrano un grande cratere parzialmente eroso e formazioni rocciose simili a piccole isole sedimentarie, e il suo fondo sembra essere stato scavato da correnti, forse d’acqua liquida che scorreva in tempi remoti sul pianeta. La fotografia è stata acquisita da un’altitudine di 300 chilometri, con una risoluzione di circa 15 metri per pixel. La valle prende il nome da Ares, il dio greco della guerra, che i romani identificarono con il Dio Marte. Il canale di deflusso Ares Vallis è stato scoperto nel 1976 dalle immagini acquisite dalla sonda statunitense Viking. Nel 1997, il piccolo rover Mars Pathfinder sbarcò nella Ares Vallis per indagare sui segni del flusso d’acqua. Il paesaggio è contraddistinto dal grande cratere da impatto Oraibi, di circa 32 chilometri di diametro. Il cratere si trova a soli 100 chilometri a sud dal luogo in cui atterrò Pathfinder il 4 luglio 1997, il quale esplorò l’area per 12 settimane. Sul cratere Oraibi sono facilmente individuabili i segni di erosione. La formazione del paesaggio dimostra che il cratere è stato pesantemente inghiottito. Probabilmente la forza dell’acqua era così forte che il bordo meridionale del cratere è stato violato e l’interno del cratere allagato e riempito di sedimenti. Sembra infatti che l’acqua scorresse attraverso la valle con una forza notevole, e che sia riuscita ad erodere grandi quantità di materiale. Altri modelli di erosione del fondovalle possono essere identificati per mezzo delle isole, le quali indicano la direzione del flusso. Questo suggerisce che alcune aree dell’altopiano, che sorge a circa 1000 metri sopra Ares Vallis, sono state almeno in parte allagata. Sul bordo superiore sinistro dell’immagine si vede un interessante dettaglio; si tratta di una frana di circa 4 chilometri di larghezza, probabilmente provocata dall’impatto di un asteroide. In questa regione i crateri da impatto presentano un numero insolitamente numeroso. Per spiegare questa alta densità, si possono formulare 2 ipotesi plausibili: la prima è che un asteroide che penetra nell’atmosfera, può spaccarsi in più frammenti per attrito. Per cui questi crateri sarebbero il risultato di tale processo. La seconda teoria è che molti pezzi di roccia si sarebbero sollevati nell’impatto di un grosso asteroide, ricadendo sulla superficie a qualche Km di distanza a creando i crateri oggi visibili. Sono molti ancora gli interrogativi, ma che in passato l’acqua fosse presente su Marte è un’ipotesi tutt’altro che fantascientifica.

Fonte: http://www.meteoweb.eu

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