Saturday, December 10, 2011

E due. La Nasa prende di nuovo a sberle scientifiche Obama, stavolta sul clima

Fonte: http://blogeko.iljournal.it

E’ la seconda volta in pochi giorni che la Nasa prende a sberle il presidente americano Obama. Implicitamente, ci mancherebbe: però sono solide sberle scientifiche. Se n’è incaricato personalmente James Hansen, il climatologo che alla Nasa è il capo del Goddard Institute.

Mentre alla conferenza sul clima di Durban i grandi della Terra non riescono (almeno finora) a mettersi d’accordo per limitare le emissioni di gas serra e contenere entro i 2 °C l’aumento delle temperature, Hansen ha spiegato che i 2 °C in più sarebbero semplicemente una ricetta per combinare gravissimi guai planetari a lungo termine. Figuratevi (non l’ha detto, ma è implicito ed ovvio) se si andrà oltre.

Gli sberloni ad Obama risultano chiari dal fatto che, anche se è stato eletto sull’onda di tante speranze verdi, non ha fatto nulla per contenere le emissioni americane di gas serra (le più alte procapite nel mondo) e non sta facendo nulla perchè a Durban si arrivi ad un accordo: neanche insoddisfacente.

Ok, le parole di Hansen sono per tutti i grandi della Terra: ma dato che la Nasa è un’agenzia governativa statunitense, è ovvio che le guance di Obama sono in prima fila. E comunque, ecco cosa ha detto.

Hansen ha parlato martedì, in occasione dell’incontro annuale dell’American Geophysical Union. I suoi ultimi studi, ha detto, indicano che il clima è più sensibile alle emissioni di gas serra rispetto a quanto si pensava poco tempo fa. E dunque i 2 °C in più che costituiscono il traguardo (a parole) auspicato dai colloqui di Durban sono già decisamente troppi.

L’aumento delle temperature che si verificherà nei prossimi decenni – è il nocciolo delle argomentazioni di Hansen – è solo l’antipasto: esso metterà in moto delle reazioni a catena, se così si possono chiamare, che col tempo amplificheranno il riscaldamento.

E’ difficile dire quanto tempo ci vorrà perchè si dispieghino tutti gli effetti: non ci sono pietre di paragone nel lungo e variegato passato climatico della Terra, perchè la concentrazione dei gas serra nell’atmosfera non è mai aumentata con questa rapidità.

Si sa comunque che alcune delle reazioni a catena si produrranno più velocemente ed altre più lentamente: in particolare quelle legati agli oceani, che potrebbero impiegare dei secoli per assorbire il calore atmosferico.

Più rapidi invece gli effetti amplificativi legati alla ritirata dei ghiacci, artici e non solo, che è già in atto. E’ un processo che genera ulteriore riscaldamento perchè viene a mancare l’effetto albedo del bianco che riflette i raggi solari verso lo spazio.

“Solo” i famosi 2 °C in più, ha detto Hansen, significano un Artico senza ghiacci: non si sa quanto tempo ci vorrà, ma ci si arriverà ineluttabilmente. E dunque fermarsi a 2 °C è fermarsi troppo tardi.

Il punto è, dicevo, che i politici di tutto il mondo non sembrano minimamente intenzionati a fermarsi: neanche a 2 °C.

Hansen, oltre che uno scienziato, è un signore anziano e molto perbene: ma si è fatto arrestare in occasione delle proteste legate alla costruzione, negli Usa, dell’oleodotto Keystone XL, a sua volta legato allo sfruttamento delle sabbie bituminose del Canada, che costituiscono uno scempio per il clima e per l’ambiente.

Bisognerebbe sempre ascoltare la voce della scienza. Bisogna ascoltare in particolar modo uno scienziato quando si mette in rotta di collisione con la politica dello Stato che lo stipendia. Durban, se per caso ci sei batti un colpo.

Su Live Science due gradi in più sono la ricetta del disastro, avverte uno scienziato della Nasa

Foto Freakingnews

No comments:

Post a Comment

Note: Only a member of this blog may post a comment.