Saturday, December 3, 2011

Sonde Voyager misurano la radiazione della Via Lattea

Voyager

Decenni dopo il lancio delle due sonde gemelle Voyager, nel lontano 1977, i rilevatori hanno confermato l’esistenza della radiazione caratteristica della Via Lattea, finora solo ipotezzata dalle teorie. Le due sonde della NASA continuano intanto a sfrecciare nello spazio interstellare e ad inviare dati a terra, dopo aver superato i confini del nostro sistema solare interno, diventando gli oggetti artificiali più lontani dal pianeta Terra.

Le due sonde Voyager stanno finalmente fornendo le prime misure in assoluto della radiazione della Via Lattea, mentre gli scienziati avevano già misurato quella proveniente da altre galassie ma non dalla nostra, a causa della radiazione solare troppo forte.

I dati potrebbero portare ad una migliore comprensione della formazione delle stelle, compreso il mistero che circonda ancora le prime stelle dell’universo, hanno detto i ricercatori.

La NASA ha lanciato le due sonda Voyager nel 1977 per esplorare pianeti giganti del nostro sistema solare e il vento solare, il flusso di cariche elettriche provenienti dal Sole. Le sonde hanno di gran lunga superato le aspettative degli ingegneri della NASA, e ancora oggi continuano a inviare sulla Terra i dati raccolti.

La radiazione ultravioletta della nostra galassia è chiamata linea Lyman-alfa. Si tratta della più brillante banda luminosa emessa dagli atomi di idrogeno, l’elemento più abbondante dell’universo, quando si raffreddano.

Studiare la linea Lyman-alfa significa essere in grado di comprendere molti fenomeni cosmici, quali la formazione stellare, le particelle elettricamente cariche, l’evoluzione dell’atmosfera dei pianeti giovani e il gas che si trova nello spazio interstellare.

Gli astronomi hanno visto i raggi Lyman-alfa di altre galassie, comprendendo meglio la storia dell’universo. Tuttavia, questa radiazione non è mi stata osservata nella nostra galassia, perché il nostro sole oscura essenzialmente la nostra visione.

Ora grazie alla grande distanza delle sonde Voyager 1 e 2 dal nostro sole, esse possono finalmente vedere chiaramente i raggi Lyman-alfa della Via Lattea.

Anche se le batterie al plutonio delle due sonde gemelle stanno riducendo progressivamente la propria efficienza, la produzione di energia a bordo delle sonde permetterà ancora una certa attività fino al 2025. Tuttavia, molti degli strumenti scientifici a bordo sono ormai fuori uso, ma le due sonde potrebbero avere ancora qualche sorpresa in serbo nei prossimi 14 anni.

Nel corso dei prossimi anni le sonde dovrebbero raggiungere il bordo esterno del sistema solare, dove gli scienziati si aspettano di osservare il fenomeno chiamato bow shock (l’onda d’urto che si osserva anche nella prua di una nave). È lì che le particelle cariche del vento solare a corto di energia dovrebbero finalmente fermarsi, urtando il gas interstellare.

Fonte: http://gaianews.it

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