Una tra le prime osservazioni effettuate è stata quella del buco nero massiccio ospitato al centro della nostra Galassia e i dati raccolti mostrano questo buco nero proprio durante l’emissione di un intensissimo flusso di raggi X (flare). Lo scorso luglio NuSTAR ha puntato il suo telescopio a incidenza radente verso Sagittarius A* (Sgr A*), una radiosorgente compatta al centro della Via Lattea in corrispondenza della quale è situato il buco nero, la cui massa supera di oltre 4 milioni di volte quella del Sole. E’ stato davvero un colpo di fortuna riuscire a catturare questa improvvisa esplosione di raggi X, nel corso dei pochi giorni in cui sono state effettuate le osservazioni.
![](http://blog.focus.it/una-finestra-sull-universo/files/2012/10/699764main_pia16214-43_946-710.jpg)
Il telescopio spaziale NuSTAR ha ripreso queste immagini, che sono le più dettagliate nei raggi X di alta energia mai ottenute della regione al centro della Via Lattea, in cui sono chiaramente visibili gli effetti prodotti dalla presenza di un buco nero massiccio denominato Sgr A*. L’immagine di sfondo, ripresa nell’infrarosso mostra la localizzazione del buco nero. Nel riquadro centrale l’immagine X del centro della nostra Galassia, nei tre riquadri a destra le immagini a più alta risoluzione che mostrano (al centro) l’improvvisa emissione di un intenso flusso di raggi X di altissima energia. (NASA/JPL-Caltech)
Confrontato con i buchi neri posti al centro di altre galassie, Sgr A* è relativamente calmo: quelli più attivi tendono a fagocitare stelle ed altro materiale nei dintorni, mentre il nostro si limita a qualche isolato spuntino, o non mangia affatto, ma il processo è ancora poco conosciuto. Quando i buchi neri consumano il carburante (gas, stelle o anche oggetti asteroidali) emettono grandi quantità di energia.
![](http://blog.focus.it/una-finestra-sull-universo/files/2012/10/nustar_deployed.jpg)
Immagine artistica dell'osservatorio spaziale per raggi X di altissima energia NuSTAR. (NASA/JPL)
NuSTAR riesce a catturare raggi X provocati dal riscaldamento della materia che viene fagocitata dal buco nero e che raggiunge temperature fino a 100 milioni di gradi Celsius, laddove le particelle vengono accelerate a velocità prossime a quella della luce.
Si è a lungo pensato che gli spuntini dei buchi neri producessero raggi X duri, ma NuSTAR, grazie alla sua possibilità di focalizzare questa radiazione estremamente energetica è il primo telescopio abbastanza sensibile da poterli scoprire e analizzare.
I dati raccolti da questo gioiello della tecnica aiuteranno a comprendere al meglio il comportamento di questa zona della nostra Galassia ed il motivo per il quale qualche volta si manifestano improvvise ed intense emissioni di raggi X della durata di poche ore prima del ritorno alla normalità.
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.