Thursday, November 8, 2012

Beam, il robot per la telepresenza, consente di "essere sul posto" a distanza

Chi l’avrebbe mai pensato che la robotica potesse essere noiosa? In un certo senso il Beam, quando è spento, è estremamente banale come apparecchio. Non assomiglia di certo ad un minaccioso Cylon di Battlestar Galactica, eppure è proprio un robot, un robot in cui un essere umano può proiettare la propria coscienza





Sci-fi a parte, la tecnologia non ha nulla di sconosciuto. Alle videochiamate siamo abituati, e qui c’è un monitor da 17”, un corpo inferiore che ricorda un po’ un aspirapolvere ed un po’ un Segway, due sottili “steli” ad unire questi componenti ed ecco che ci siamo: abbiamo descritto Beam, un robot che “scompare” per enfatizzare la presenza del suo conduttore, un umano seduto in videoconferenza davanti ad una webcam a qualsiasi distanza.
Eppure da componenti così banali nasce un certo quantitativo di magia. Non è un’esperienza limitata a chattare con supporto video, tramite un Beam siamo davvero in un altro posto. Un blogger di The Verge l’ha definita “una versione da video game della nostra vita”. È quasi come controllare il proprio corpo in un GTA, insomma, con meno furti e rapine.
Non c’è solo una webcam per parlare agli esseri umani, infatti, c’è anche una seconda camera per leggere documenti ed in generale guardare in basso, dove i dispositivi di navigazione disegneranno per noi il sentiero corretto per spostarci senza andare a sbattere. Si controlla con il mouse, allontanando il cursore dalla base si aumenta la velocità.
Si può controllare il campo visivo e zoomare su un angolo, e la definizione di camera e microfoni è più che sufficiente ad interagire con un altro utente su Beam. Surreale, lo so. Non ci sono braccia, purtroppo - Quel futuro è ancora piuttosto remoto, mi spiace.
Il robot è un concentrato di tecnologia Wi-Fi capace di sfruttare anche le reti 4G, ed anche la batteria è la migliore su cui gli sviluppatori siano riusciti a mettere mano. Lo stesso vale per le videocamere ed i microfoni - il Beam deve funzionare senza problemi altrimenti i clienti ne sarebbero immediatamente sfiduciati. Questo genere di tecnologia incontra una certa resistenza psicologica.
Tutto questo ha un costo sostenuto: $16.000 per ogni apparecchio con la sua base di ricarica da fissare al muro e $2400 annui per la manutenzione. Ci sono pochi che investiranno in questo robot, per il momento, ma col passare degli anni potete aspettarvi che i prezzi precipitino. Chissà quando incontrerete la vostra prima persona virtuale?

Fonte:  http://www.gadgetblog.it

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