Dal sangue sull'asfalto, alla ripulitura dei siti contaminati a Fukushima: i disastri e la corruzione delle esternalizzazioni
Ha colpito moltissimo i romani la storia della mamma che ha ricevuto a casa una fattura di oltre 700 euro per le operazioni di ripulitura dall'asfalto
del sangue del figlio morto in un incidente stradale. Tale orrenda
pretesa, imputata dapprima al Comune di Roma, si è poi scoperto essere
una pratica delle solite agenzie di servizi esternalizzati, le quali approfittano regolarmente dell'arbitrio loro concesso per strozzinare i cittadini e arricchirsi impunemente.
Ebbene, i guasti delle esternalizzazioni non colpiscono solo il Belpaese, sentite cosa succede nel Sol Levante.
Un giornalista giapponese ha seguito i lavori di decontaminazione nella prefettura di Fukushima dopo l'incidente nucleare, affidati appunto in appalto, poi subappalto e poi ulteriore subappalto a una catena di subcontractors.
Ha scoperto un andazzo terribile: terra radioattiva rimossa e, anziché
indirizzata ai siti di decontaminazione, buttata come niente fosse in fiumi e laghi; vegetazione inquinata abbandonata in discariche abusive
e nei campi; acqua di pulizia contaminata sversata di nuovo sul
terreno; uso di detergenti proibiti per il risciacquo di muri e pareti.
L'intera gerarchia era coinvolta: le istruzioni agli operai erano
proprio quelle di ignorare le norme di sicurezza a scopo di risparmio.
Il risultato è stato che, in misurazioni esegute in alcuni siti "decontaminati", le radiazioni erano addirittura superiori
a quelle precedenti i lavori, a causa delle particelle radioattive
disperse senza cura nell'aria. Solo dopo la denuncia della stampa il
Ministero si è deciso ad intervenire.
E' forse ora di rivedere questo meccanismo delirante dell'affidamento in outsourcing,
a catena infinita di subcontractors, di progetti delicati e che
coinvolgono la salute pubblica. Non tutto può essere affidato a
chissachi e lasciato nelle mani di privati senza scrupoli che si
preoccupano solo di guadagnare: in certi casi è indispensabile che sia
ben chiaro chi è il responsabile, e soprattutto che torni ad essere lo Stato a tutelare i cittadini.
Debora Billi
Foto - Photopin
Fonte: http://petrolio.blogosfere.it
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