Terremoto, ‘vulcanelli’ al laghetto: "Forse spia di future scosse sismiche"
L'esperta Fedora Quattrocchi monitora l'area
Lucca, 3 febbraio 2013 - Sulle rive del laghetto di Pra’ di Lama, a Pieve Fosciana in Garfagnana, sono spuntati «vulcanelli di fango»
da cui fuoriesce un gas. La segnalazione è arrivata venerdì pomeriggio
alla sala operativa dell’Istituto nazionale di geofisica ed è stata
immediatamente girata alla ricercatrice Fedora Quattrocchi, responsabile
dell’unità funzionale geochimica dei fluidi, stoccaggio geologico e
geotermia della sezione sismologia e tettonofisica, dell’Istituto
nazionale di geofisica e vulcanologia. L’esperta sarà in Garfagnana da
domani e per quattro giorni per misurare tutta una serie di parametri
legati allo sciame sismico tuttora in corso dal 25
gennaio. Indagini soprattutto sulle acque termali della zona. «Valori di
temperatura, Ph dell’acqua, salinità, presenza del gas radon, livello
piezometrico dei pozzi ecc. rappresentano valori che insieme
all’osservazione del comportamento degli animali possono contribuire a
capire il rischio sismico e forse, un giorno, arrivare a determinare con
precisione dove e quando colpirà un forte terremoto».
Lancia un appello ai cittadini...
«Sono importanti le segnalazioni dei residenti nella zona — dice Fedora
Quattrocchi — e per questo invito chi ha notato fenomeni rilevanti a
inviarmi una segnalazione alla mia e-mail fedora.quattrocchi@ingv.it».
Cosa serve per arrivare a prevedere i terremoti?
«Finora stiamo svolgendo ricerche un po’ in tutte le direzioni. Certo è
necessario sviluppare anche il settore che si occupi di valutare
oggettivamente i transienti che in letteratura sono definiti di ‘breve e
brevissimo termine’ non sismologici: le variazioni dei fluidi, nelle
deformazioni del suolo, nel comportamento degli animali, nei segnali
elettromagnetici, ecc. Non lo dico perché il mio gruppo di lavoro se ne
occupa, ma perché ormai dovrebbe essere un fatto scontato. I transienti a
breve e brevissimo termine vanno studiati in modo multidisciplinare e
sempre con la priorità di comprendere tutto il processo di preparazione
di forti eventi sismici, e non solo dal punto di vista sismologico, ma
geomeccanico, geochimico, tettonico, elettromagnetico, ecc.»
Fonte: http://www.lanazione.it
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