Sunday, May 19, 2013

Mobili radioattivi, la denuncia di Centazzo

La presenza di Cesio 137 nei mobili di uso quotidiano è dovuta alla ricaduta a seguito dei test nucleari degli anni ’60, dell’incidente di Chernobyl e al successivo assorbimento da parte delle piante

 

 


















I mobili delle case italiane possono contenere radiazioni, il legno può provenire da Chernobyl e sfuggire ai controlli doganali. L’allarme è di Gabriele Centazzo, presidente di Valcucine, che denuncia imbrogli alle frontiere e disinformazione dei consumatori

“Alle dogane chi vuole imbrogliare ci riesce con conseguente minaccia per la salute dei consumatori, che non sarebbero tutelati dalle Associazioni. È chiaro - afferma Centazzo - che il privato non può andare in laboratorio a testare ciò che uno gli vende”, quindi le associazioni di consumatori dovrebbero fare di più sul fronte dei controlli. Invece, a detta del presidente di Valcucine, non lo fanno.

Questi “spesso non sanno che, residui di Chernobyl a parte, legno e granito emettono anche radiazioni tossiche”. Un’ignoranza forse imputabile in parte al fatto che “non esistono limiti di legge specifici” per la radioattività del legname, come spiega ad Adnkronos il ministero della Salute. Ma non solo: “la maggior parte dei cataloghi di ripiani in granito -dice Centazzi- non indica il livello di radioattività. E noi lo sappiamo bene visto che sul fronte dei controlli siamo maniacali”.

Nausea, vomito, diarrea ed emorragie e nei casi più gravi perdita di conoscenza, seguita da coma o persino morte. Questi gli effetti del Cesio 137, isotopo radioattivo diffuso a seguito del disastro di Chernobyl, descritti da Lenntech, azienda olandese di trattamento di acqua e aria (www.lenntech.com).

“La presenza di Cesio 137 nei mobili di uso quotidiano è essenzialmente dovuta alla ricaduta a seguito dei test nucleari degli anni ’60 e dell’incidente di Chernobyl e al successivo assorbimento da parte delle piante”, spiega ad Adnkronos Giancarlo Torri, responsabile del Servizio misure radiometriche del Dipartimento nucleare dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

Ma è sottovalutata, aggiunge Torri, anche un’altra fonte di radiazioni quale il radon, elemento chimico il cui isotopo 222 è comune nelle abitazioni e costituisce la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo di sigaretta, uccidendo nell’Unione europea più di 20mila persone all’anno, di cui 3mila in Italia.

Che le dogane italiane controllino o no, il pericolo d’importare legname nocivo in realtà sussisterebbe lo stesso, come spiega ad Adnkronos l’Agenzia Doganale della Lombardia, perché “ciascun Paese dell’Unione gestisce i controlli doganali con criteri peculiari”, per cui “anche se l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è particolarmente attenta ai controlli di natura tributaria ed extratributaria”, tuttavia “merce non conforme può comunque fare ingresso nel mercato italiano se non fermata dalle Autorità Doganali di altri Paesi dell’Unione”, in quanto una volta sdoganata, la merce può circolare liberamente in tutti i Paesi dell’Unione.

L’Agenzia Doganale, infatti, non è obbligata a controllare la merce proveniente da Paesi extra-Ue, come si legge nell’articolo 13 del Codice Doganale Comunitario Reg. Cee 2913/1992, dove è scritto che l’autorità doganale “può, alle condizioni stabilite dalle disposizioni in vigore, effettuare tutti i controlli ritenuti necessari per garantire la corretta applicazione della legislazione doganale e di altre legislazioni che disciplinano l’entrata, l’uscita, il transito, il trasferimento e l’utilizzazione finale di merci in circolazione tra la Comunità e i paesi terzi e la presenza di merci non aventi posizione comunitaria. Controlli doganali ai fini della corretta applicazione della legislazione comunitaria possono essere effettuati in un paese terzo qualora un accordo internazionale lo preveda (comma 1)”.

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