Intervista al Dottor Michael Salla estratta da libro “Esopolitica: E' già nel vento” di Paola Harris.
PH: Ho un’intera sezione che ospita articoli di altri autori e
voglio chiederti: Vedi una differenza nel Movimento Esopolitico degli
ultimi due anni? Visto che sei stato uno degli iniziatori di tale
Movimento, puoi dirmi se in questi ultimi tempi hai notato in esso uno
sviluppo in avanti, un progresso di qualche tipo?
MS: Ritengo che ci sia stata una notevole inversione di tendenza nella
percezione dell’Esopolitica, soprattutto tra i ricercatori. Prima la
gente non capiva bene cosa fosse l’Esopolitica e se ne era fatta una
sorta di idea caricaturale, pensando che fosse un movimento che dava per
scontata l’esistenza degli extraterrestri e propugnava la necessità di
inutili studi empirici tesi a convalidare tale presunta certezza. Penso
che ora la gente si sia resa conto che i propugnatori dell’Esopolitica
non danno nulla per scontato e sono sempre alla ricerca di dati da
anlizzare e di prove che siano il più persuasive possibile.
Ma io adesso penso che la cosa più notevole è il fatto che è aumentata
la consapevolezza generale che ora dobbiamo guardare con attenzione alle
implicazioni sulla politica pubblica di tutto ciò che riguarda la vita
extraterrestre e gli avvistamenti UFO. Che la vecchia scuola
dell’ufologia operava sull’assunto che, se faremo dei progressi, essi
giungeranno solo dalla maggior raccolta di dati possibile, dati che
dovranno essere credibili, rigorosi e che ci troviamo di fronte a
qualcosa che merita una seria ricerca scientifica. Penso che ora si sia
verificato un cambio di tendenza, soprattutto tra i ricercatori che sono
più inclini a fare domande ai politici riguardo alla questione,
piuttosto che aspettare di avere in mano la prova incontrovertibile
dell’esistenza degli UFO e del Cover Up governativo, la gente ora
comincia a porsi delle domande riguardo alle implicazioni politiche
della questione..
Questo è un buon segno e credo che ciò stia accadendo anche a livello
delle istituzioni ufficiali. Penso che quanto accaduto con il Primo
Ministro Giapponese nel 2007 è molto importante, perchè sia il Ministro
degli Esteri Giapponese che il Segretario di Gabinetto di quel paese
hanno affermato di essere personalmente convinti dell’esistenza degli
UFO e della vita extraterrestre. Ma quello che per me è più
significativo in assoluto è il fatto che loro hanno fatto della
affermazioni politiche. Hanno ufficialmente detto che, se apparissero
forme di vita extraterrestre nei cieli giapponesi, a bordo di veicoli
tecnologicamente avanzati, sarebbe necessario dispiegare le forze aeree
di difesa, a meno che i visitatori non dimostrassero intenzioni
amichevoli.
Ciò è stato molto significativo perchè, in definitiva, ci dice che
esiste una posizione politica acquisita riguardante la possibilità che
vita extraterrestre si mostri nei cieli di una delle principali potenze
del mondo e che è previsto, nel caso tale vita extraterrestre si
dimostri pacifica, che non vengano intraprese azioni ostili contro di
essa. Ciò è molto differente da quanto accade negli Stati Uniti, dove
qualunque oggetto non identificato o che mostri di essere pilotato deve
prima di tutto rispondere alla richiesta di identificarsi e di atterrare
alla base aerea più vicina, seguendo il primo aereo militare che
sopraggiunga, e se l’oggetto volante non identificato non obbedisce agli
ordini corre il rischio di essere abbattuto. Quindi i Giapponesi ci
hanno mostrato che esiste una politica secondo la quale i governi delle
superpotenze intendono agire nel caso forme di vita extraterrestre si
presentino nei cieli dei principali paesi.
Penso che ci sia stato un importante cambiamento di tendenza nella
percezione generale dell’ Esopolitica da parte dei ricercatori, della
gente comune e dei governi e penso che il cambiamento sarà sempre
maggiore e sempre più persone cominceranno a chiedersi di chi o cosa si
tratti e di come questi esseri agiscano piuttosto che se la cosa è sia
reale o meno. Piuttosto che chiedersi se gli UFO sono reali o meno, la
gente comincia a voler sapere chi c’è al loro interno, da dove vengono,
perchè si trovano qui e come dobbiamo comportarci nei loro confronti.
Queste sono tutte domande di Esopolitica e sono proprio queste le
domande che interessano le persone, per questo l’Esopolitica sta
diventando tanto popolare e si è trasformata in un movimento
internazionale. Immagino che negli anni a venire vedremo veramente
decollare l’Esopolitica, supportata anche da ricercatori di primo piano.
Le domande riguardanti il chi, come, quando e perchè sono di gran lunga
più importanti di quell’unica domanda che ancora si chiede se la cosa
sia reale o no.
PH: Tutto ciò sarà, al contrario, capace di polarizzare gran parte della comunità di appassionati UFO?
MS: Senz’altro. La comunità UFO è fortemente divisa tra gruppi che
litigano sulla base della maggiore o minore scientificità dell’analisi
dei dati e noi stiamo parlando proprio di dati riguardanti gli
avvistamenti, usiamo le prove scientifiche ottenute attraverso l’analisi
empirica delle foto, degli avvistamenti visuali, delle testimonianze
individuali, dei tracciamenti radar e di qualunque tipo di tracce al
suolo. La gente capisce che questa è un’impresa scientifica ed è
necessario avere una mente scientifica per comprendere questo fenomeno e
arrivare alla verità.
Così abbiamo quelli con un retroterra rigorosamente scientifico,
ingegneri, astronomi, fisici, medici, persone con una profonda
conoscenza dei fenomeni fisici, persone che richiedono l’uso di una
metodologia il più empirica possibile. Dall’altra parte abbiamo quelli
più interessati alle implicazioni riguardanti la politica pubblica, alle
testimonianze dei rivelatori, a quelle dei contattisti e di quanti
affermano di aver avuto esperienze in prima persona con i veicoli
extraterrestri e con i loro occupanti. E anche qui c’è moltissima
ricerca da fare ed esistono diverse metodologie da seguire, più affini a
quelle usate nelle scienze sociali.
Ci troviamo di fronte a due fronti in competizione tra loro: uno è
quello di quanti richiedono un approccio rigidamente e strettamente
scientifico che faccia uso di metodologie empiriche e di analisi
quantitative, l’altro è quello di quanti chiedono un approccio più
flessibile che usi analisi qualitative e sia più focalizzato sui
racconti dei testimoni, siano essi contattisti, testimoni involontari,
rivelatori o quant’altro.
Credo che questa divisione tra i ricercatori crescerà sempre più e può
essere riassunta come una divisione tra i ricercatori della vecchia
guardia e la nuova ondata di ricercatori Esopolitici.
PH: Vedi questa nuova ondata, questa nuova umanità, come qualcosa
di paragonabile ad un rinascimento della ricerca, ad un rinascimento del
pianeta reso possibile dal fatto, ed è un fatto, che possiamo avere dei
cugini cosmici?
MS: Credo che ci troviamo di fronte ad un nuovo rinascimento. Mi piace
molto il titolo del tuo primo libro “Connecting the Dots” (Colleghiamo i
Punti), penso che sia esattamente questo che la gente vuole, vogliono
collegare insieme i punti. Non sono realmente interessati ad analizzare
quanto più scientificamente possibile un solo punto. La gente ora vuole
metterli insieme, i punti, vogliono sapere cos’è che rende questo
fenomeno tanto impenetrabile e usano tutte le loro energie per
comprendere il quadro d’insieme; è da qui che credo sorgerà il nuovo
rinascimento. Quando la gente potrà vedere il quadro di insieme si
accorgerà che esso riguarda la scienza, la filosofia, la politica, la
religione, le scienze umanitarie, una coscienza superiore e che tutto
questo sarà intersecato insieme.
E’ questo che la gente sta cercando, vuole collegare i punti. Le persone
vogliono trovare il significato di questo fenomeno e cosa esso
rappresenta. Quando saranno state capaci di mettere insieme i punti e di
vedere lo schema generale si accorgeranno che esso rappresenta un nuovo
rinascimento perchè non puoi aprirti a questo campo di ricerca senza
restarne profondamente modificato a livello personale, spirituale,
emotivo ed intellettuale.
Siamo visitati da esseri che provengono da altri sistemi stellari e
perfino da altre galassie, capaci di viaggiare attraverso lo spazio ed
il tempo, capaci di spostarsi attraverso differenti realtà dimensionali e
tali entità sono molto più vicine di qualunque altra cosa abbiamo mai
sperimentato finora all’entità che molti identificano con la forza
vitale suprema, sia che la chiamino Dio, Brahman, o Allah.
Comunque la si chiami, nell’ Universo esiste una forza spirituale o
dinamica e il problema extraterrestre ci aiuterà a comprendere meglio
tale forza. Penso che sia questo il nuovo rinascimento che la gente
abbraccerà e si tratta di un processo inarrestabile.
PH: Hai detto benissimo, Michael. Dal tuo punto di vista, ritieni
che altre nazioni entreranno in questo processo prima che anche gli
Stati Uniti si decidano a farlo?
MS: Ritengo che altre nazioni, per svariati motivi, siano più aperte
degli Stati Uniti su questo fenomeno. Forse lo sono perchè hanno meno
interessi nel mantenimento dello status quo, inteso come importanza del
complesso militare-industriale e dell’industria petrolifera che lo
guida, sostenendo infrastrutture segrete a base di black projects che
hanno a che fare con gli extraterrestri e con le tecnologie aliene.
Penso che le altre nazioni siano meno coinvolte in tutto ciò, anche se
stiamo parlando di potenze come l’India, la Cina, il Brasile,
l’indonesia etc.
Tutte queste nazioni non hanno investito molto nel mantenimento dello
status quo e credo che trarrebbero più vantaggio di tutte le altre dalla
rivelazione della verità perche si tratta di nazioni densamente
popolate che avrebbero enormi benefici dalle nuove tecnologie che le
libererebbero da qualunque dipendenza dalle riserve petrolifere, dai
combustibili fossili e che permetterebbero di generare tutta l’energia
necessaria al sostentamento della popolazione.
Quindi queste nazioni sarebbero avvantaggiate dal disclosure e credo che
siano anche nazioni più adatte a comprendere i flussi e le ondate delle
società e delle culture umane. Queste nazioni, Cina, Brasile,
indonesia, credo siano più in grado di comprendere il quadro generale e i
suoi collegamenti con le scienze, le tecnologie, le religioni, la
spiritualità in senso lato, la politica, la finanza e la cultura. Siamo
davvero all’inizio di una rinascita e credo che la soluzione all’enigma
non giungerà da paesi come la Gran Bretagna o gli Stati Uniti, troppo
radicati nell’attuale struttura di potere, ma verrà da nazioni meno al
centro del potere e più aperte riguardo al fenomeno.
PH: Se il lettore fosse interessato ad un approfondimento e
desiderasse affrontare l’Esopolitica come disciplina accademica, hai
qualche consiglio da dare?
MS: Credo che la cosa migliore da fare, per chiunque desideri
approfondire l’argomento, sia condurre uno studio approfondito
sull’Esopolitica. Naturalmente tutti noi, quando entriamo in questo
campo, iniziamo a leggere delle cose e ci interessiamo sempre più anche
grazie all’interesse che proviamo e alle persone che incontriamo,
naturalmente leggere a casaccio ci porta a fantasticare a seconda degli
argomenti in cui ci imbattiamo.
Questa è una bella cosa perchè è così che si maniene alto l’interesse e
l’entusiasmo del lettore; ma vorrei raccomandare, per quanti vogliano
assumere ruolo determinante in tale campo nel futuro, a quanti
desiderino insegnare tale materia agli altri, a quanti vogliano
diventare ambasciatori delle stelle o vogliano scrivere libri su cosa
ciò significhi per l’umanità in generale, di compiere studi più
sistematici in modo da comprendere l’argomento in tutta la sua
interezza. Ora esiste la possibilità di seguire un corso di esopolitica e
di ottenere un certificato che lo attesti.
Tu fai parte del programma, Paola e quindi conosci bene quanto il corso
sia utile agli studenti che si iscrivono; essi apprendono
sistematicamente quanto è stato detto dai principali rivelatori e
testimoni, studiando tutta la letteratura importante sull’argomento,
giungendo, infine, a farsi un quadro chiaro e completo dell’Esopolitica.
Quindi io consiglierei caldamente a chi è interessato all’argomento di
iscriversi a uno dei corsi on line e di entrare a far parte di una delle
organizzazioni presenti sul territorio, dando vita al suo interno ad un
nuovo gruppo di ricerca Esopolitica che si basi sulle persone del
posto.
Queste persone potrebbero incontrarsi e studiare insieme quanto è già
pubblicato in internet sull’Esopolitica o studiare i libri
sull’argomento. Esiste moltissimo materiale di pubblico dominio ed è
importante che la gente cominci a coordinarsi e a discuterne al fine di
apprendere di più. Raccomanderei che la gente si attivasse scrivendo
lettere ai giornali locali, promuovendo l’adozione di una prospettiva
esopolitica sull’argomento, scrivendo lettere agli organi politici
locali e chiedendo perchè non vengano condotti studi sulle questioni
esopolitiche. Tutti voi potete obbligare i vostri politici ad agire in
tal senso, ci sono moltissime cose che la gente comune può fare per far
progredire l’approccio esopolitico e per aiutare il rinascimento che sta
sorgendo.
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