I Cantoni accolgono con favore il progetto del
Dipartimento federale dell'interno (DFI) che prevede la distribuzione
di pastiglie di iodio per chi abita in un raggio di 100 Km da una
centrale nucleare (invece di 20 Km), ma vorrebbe che a pagare fossero i
gestori degli impianti poiché sono loro all'origine della potenziale
minaccia. È quanto emerge dalla procedura di consultazione.
Attualmente tutte le economie domestiche, aziende, scuole e uffici
amministrativi situati in un raggio di 20 Km dalla centrale (zone 1 e 2)
ricevono le compresse di iodio che, se assunte per tempo, proteggono la
tiroide in caso di radioattività. Le spese di acquisto e distribuzione
delle compresse, così come quelle di smaltimento una volta scadute e i
costi per l'informazione alla popolazione sono a carico degli impianti.
Per il resto della Svizzera (zona 3) le confezioni di iodio sono in mano
alla Confederazione e le spese vengono suddivise a metà con i gestori
delle centrali. In caso di incidenti nucleari i Cantoni devono essere in
grado di consegnare le pastiglie alla popolazione entro un termine di
12 ore.
Una recente esperimento ha evidenziato che sarebbero pochi i Cantoni in
grado di rispettare tale termine. Per questo il progetto di revisione
dell'ordinanza sulle compresse di iodio propone che esse siano date a
titolo preventivo agli abitanti della zona 3, che non potrebbero
riceverle entro 12 ore. I costi di distribuzione sarebbero a carico dei
Cantoni. Questi ultimi potrebbero poi decidere se procedere alla
distribuzione o chiedere ai cittadini di andare a prenderle. La novità
entrerebbe in vigore il 1 gennaio 2014.
La Conferenza dei direttori cantonali della sanità ritiene opportuna la
distribuzione delle compresse in un raggio di 100 Km, alla luce anche
dell'incidente alla centrale nipponica di Fukushima, ma i costi di
distribuzione - stimati a 1,50 franchi pro capite - andrebbero a carico
dei gestori degli impianti, come avviene per le zone 1 e 2. Nelle
regioni oltre i 100 Km, secondo i Cantoni, la spese di acquisto e
smaltimento non coperte dalle centrali andrebbero a carico della
Confederazione.
Le compresse distribuite nel 2004 nelle zone 1 e 2 dovranno essere
sostituite il prossimo anno: ai gestori degli impianti spetta una
fattura di 10 milioni di franchi.
(ats)
Commento di Oliviero Mannucci: E come al solito, in caso d'incidente nucleare, a rimetterci saranno milioni di persone. Questa è l'etica di chi produce l'energia nucleare. Prima ti fanno il lavaggio del cervello, dicendoti che l'energia nucleare è sicura, poi quando c'è un incidente grave, e dalla storia sappiamo che prima poi arriva ( ce ne sono stati più di cento) , a subirne le conseguenze sono uomini, donne, bambini, flora, fauna per secoli. Incidente dopo incidente stiamo "impestando" la nostra madre Terra con radiazioni sempre più forti ( senza contare poi i 300 ordigni nucleari fatti esplodere per i vari esperimenti). Il futuro dell'uomo, se non si autodistruggerà prima, vista la sua stupidità, sarà quello di diventare un mutante, a causa delle radiazioni che pian piano stanno invadendo aree sempre più grandi. Ma che cazzo c'abbiamo nel cervello?
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