Saturday, September 7, 2013

Marte, ecco dove potrebbe sbarcare la NASA nel 2016

siti nasa jpl

Il Jet Propulsion Laboratory della Nasa ha annunciato lo scorso 4 settembre, quali potrebbero essere i possibili siti di atterraggio per la prossima missione sulla superficie marziana. Tutti i luoghi sono localizzabili all'interno di una zona relativamente pianeggiante di Marte, chiamata Elysium Planitia, vicino all'equatore marziano.
"Elysium è una delle tre aree su Marte che soddisfano i due vincoli ingegneristici di base di InSight”, spiega il geologo Matt Golombek, del JPL della Nasa di Pasadena. InSight, infatti è il prossimo candidato ad approdare sulla superficie del pianeta rosso, il cui lancio potrebbe già avvenire a marzo 2016 e durare circa sei mesi.
Uno dei requisiti richiesti, infatti, è quello di essere abbastanza vicino all'equatore per alimentare il pannello solare del lander, in modo da incamerare una energia adeguata in ogni momento dell'anno. Inoltre, il sito deve essere sufficientemente basso tanto da avere un'atmosfera abbastanza elevata per effettuare un atterraggio sicuro. La navicella, infatti, utilizzerà l'atmosfera per la decelerazione durante la discesa.
Quella di InSight è una missione sismologica. Ed Elysium soddisfa ogni requisito. "InSight ha bisogno anche di un terreno permeabile, in modo che possa implementare la sonda di calore ed avanzare di metro in metro sulla superficie e monitorare il calore proveniente dall'interno del pianeta”, continua Golombek. “Questo strumento può penetrare attraverso il materiale di superficie del suolo, ma potrebbe essere distrutto dalle grandi rocce". InSight sarà dotato anche di un sismografo di superficie per le misurazioni scientifiche.
Il Mars Reconnaissance Orbiter utilizzerà le sue telecamere per esaminare i siti candidati in modo che, alla fine, solo uno verrà scelto in tempo per il mese di marzo 2016, durante il quale è stato schedulato il lancio.
InSight atterrerà su Marte sei mesi dopo la partenza ed inizierà una missione con l'obiettivo di indagare i processi che hanno formato e modellato Marte. Questo aiuterà gli scienziati a capire meglio l'evoluzione dei pianeti rocciosi del nostro sistema solare interno, tra cui anche la Terra.

Federica Vitale


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