Il box doccia, la borsa, una valigia.
E qualche giorno prima il motore di una vettura, le persiane che si
abbassano d’improvviso, come se una mano misteriosa li avesse toccati.
Piccoli incendi, piccoli misteri, dieci anni di guai nella piccola
frazione sul mare di Caronia, Canneto, ormai assurta ai vertici della
cronaca nazionale ed internazionale, senza che si possa dare una
spiegazione plausibile agli eventi.
Dopo i primi fuochi vennero svolte
indagini da parte di tecnici ed esperti. La relazione conclusiva,
dapprima riservata poi resa pubblica a stati di avanzamento, lasciò
a bocca aperta tutti, perché ipotizzava di tutto, anche gli alieni e
gli esperimenti di armi sofisticate, laser raggi laser ed altre
diavolerie. La qualità e la quantità delle ipotesi fu tale da
rendere ancora più fitto il mistero. L’incredulità, lo stupore, lo
scetticismo prevalsero.
Trascorsa questa stagione di
investigazioni, conclusa con un nulla di fatto, c’è stata una lunga
pausa. Da qualche tempo le fiamme sono tornate a spaventare la gente di
canneto e i media sono tornati nella piccola frazione di Caronia. Le
indagini sono state di fatto abbandonate, anche il piccolo distaccamento
dei Vigili del fuoco ha abbandonato Canneto.
Qualunque sia l’origine dei piccoli incendi – si deve sospettare di tutto a questo punto – di certo occorre rimettere mano alle investigazioni, condurle con mezzi, risorse, uomini, tempi idonei.
Non sappiamo se gli episodi segnalati
alle autorità competenti siano oggetto di indagine, monitoraggio. Il
sindaco di Caronia da qualche mese, in concomitanza di nuovi incendi e
episodi misteriosi, ha battuto il pugno sul tavolo e riferito suoi suoi
sospetti, segnalando una causa “militare”. Sarebbero gli esperimenti di potenze straniere a provocare i danni a Canneto. Ma la sua ipotesi non è stata accolta, né presa in considerazione, a giudicare dal silenzio sopravvenuto agli allarmi.
Fosse convinto o meno, il primo
cittadino ha creduto che fosse il tempo di sollevare comunque la
questione, perché giudica intollerabile il tiepido interesse delle
autorità preposte. La gente è spaventata e gli abitanti della frazione non vivono più una vita normale.
Sugli schermi della tv tre settimane or
sono, canali Rai, sono stati proposti dei servizi dedicati a Canneto con
aalcune interviste. Sarebbe utile visionarle e cercare di capire
qualcosa. Uno dei cittadini di Canneto, intervistato, ha raccontato piccoli episodi che solo parziualmente avevano a che fare con i fuochi,
come l’abbassamento improvviso delle persiane. Il suo racconto subiva
degli strani inceppamenti, quasi che avesse delle remore a riferire ciò
che sapeva. Una naturale ritrosia a mettersi in mostra? Il disagio di
chi non è abituato al microfono? O la preoccupazione di chi sa e non
vuole problemi?
Se c’è chi sospetta di alieni e potenze
straniere, è naturale che ci sia chi sospetta anche di “piromani” sul
posto. Non c’è più che cosa pensare.
In un Paese normale l’enigma di una piccola frazione “visitata” dagli in cendi avrebbe meritato ben altro interesse.
Commento di Oliviero Mannucci: Vi ricordate il famoso caso di Caronia, che "Striscia la Notizia" si affrettò in maniera superficiale a ridicolazzare. Bè, i fenomeni continuano, è c'è di che riflettere. Qui sotto l'articolo che uscì sull'Espresso, che parla chiaro: fra le ipotesi all'origine dei misteriosi fenomeni si parla anche della possibilità degli alieni. Giusta o sbagliata che sia, se gli esperti scienziati facenti parte della commissione demandata a fare ricerche sull'accaduto, ha messo tra le ipotesi anche questa possibilità, vuole dire che loro sanno che è plausibile. Gli scienziati quindi sanno che gli ET, non solo esistono, ma visitano anche il nostro pianeta e non solo, potrebbero avere anche delle basi in fondo al mare. Chi vuole intendere intenda.
E. T. parla siciliano
Per due anni esperti e scienziati hanno studiato i misteriosi fuochi spontanei scoppiati nelle case del paesino di Caronia. E hanno redatto un rapporto riservato: armi segrete oppure marziani
Scorrendo le pagine del documento, sembra quasi di leggere la trama di un episodio inedito della serie di 'X Files'. La missione, questa volta, si svolge nel basso Tirreno. Il contenuto del dossier è estremamente serio: è localizzata qui, probabilmente attorno alle isole Eolie, la misteriosa "emissione elettromagnetica focalizzata e concentrata", della durata di pochi nanosecondi che ha generato i fuochi di Caronia.
Ecco finalmente il principale sospettato per i fenomeni di autocombustione nelle case di decine di siciliani, registrati dal gennaio del 2004, che hanno condotto nell'isola scienziati di tutto il mondo a caccia della soluzione del 'giallo dei fuochi spontanei'. Che, dopo tre anni di studi e rilievi tecnologici non ha più segreti, ma due inquietanti ipotesi stampate nero su bianco nel quarto rapporto riservato consegnato un mese fa dal gruppo di studio interistituzionale creato dalla presidenza del Consiglio nel 2005.
Un fascicolo riservato, consegnato a Palazzo Chigi al vertice della Protezione civile: la causa sono "test militari segreti o esperimenti alieni". Le formule utilizzate sono quelle di un testo da guerra dei mondi: "Tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate. Gli incidenti di Canneto di Caronia potrebbero essere stati tentativi di ingaggio militare tra forze non convenzionali oppure un test non aggressivo mirato allo studio dei comportamenti e delle azioni in un indeterminato campione territoriale scarsamente antropizzato". Fantascienza?
Per spiegare le ragioni di più di 180 roghi spontanei con elettrodomestici staccati dalla rete elettrica improvvisamente in fiamme, navigatori satellitari squagliati e cellulari impazziti, padre Gabriele Amorth, nel 2005, scomodò persino il diavolo, dopo che gli scienziati del Cnr, dell'Istituto nazionale di geofisica e di laboratori di mezza Europa avevano alzato bandiera bianca. Il governo Berlusconi ci volle vedere chiaro e creò una task force con tecnici di carabinieri, aeronautica e Marina militare, insieme agli esperti della Protezione civile e a un ricercatore della Nasa ingaggiato negli Usa. Risultato: l'estensione del campo di indagine a 309 strani episodi verificati lungo l'asse tirrenico, ma anche nel canale di Sicilia, per i quali, dopo tre anni, sono state escluse tutte le possibili cause naturali.
Secondo gli esperti coordinati da Francesco Mantegna Venerando, il coordinatore regionale del comitato della Protezione civile siciliana, Canneto di Caronia è stata colpita da fenomeni elettromagnetici di origine artificiale, capaci di generare una grande potenza concentrata. Fasci di microonde a 'ultra high frequency' compresi nella banda tra 300 megahertz e alcuni gigahertz. Per produrre una simile quantità di energia una macchina dovrebbe raggiungere una potenza tra i 12 e i 15 gigawatt.
Dov'è posizionata la sorgente, però, non si sa. Una rete composta da decine di sensori, da due anni, dà la caccia all'impulso madre proveniente dal mare, un compito quasi impossibile dal momento che l'emissione dura lo spazio di qualche nanosecondo. E che la rete di monitoraggio si potrebbe spegnere presto: la direzione regionale della Protezione civile (ed è lo stesso Venerando a sottolinearlo) non ha ancora potuto rinnovare i contratti di manutenzione alle ditte incaricate di tenerli in efficienza.
C'è un triangolo delle Bermude a largo dell'isola? Difficile crederlo. Ma nel dossier sono finiti una serie di episodi senza alcuna spiegazione scientifica, accaduti negli ultimi anni nell'area del basso Tirreno. A partire dalla strana e gigantesca impronta, di forma rettangolare, lunga 40 metri e larga 15, ritrovata a pochi chilometri da Caronia, in un campo. Spiega Venerando: "Si erano bruciati a intervalli regolari solo i cespugli di ampelodelmos, una pianta a foglia larga che può aver fatto da recettore di onde. Le bruciature delle radici erano uguali a quelle trovate sui fili elettrici delle abitazioni, con i segni delle fiamme presenti in una sequenza dettata dai multipli del 4".
Il verdetto dei tecnici: segni compatibili con le emissioni di onde elettromagnetiche. Così come misteriosa è rimasta la causa che ha improvvisamente acceso il motore di un tir parcheggiato nel garage della motonave Toscana in navigazione da Palermo a Cagliari la notte tra il 18 e il 19 dicembre del 2005: ne è scaturito un incendio a bordo, il rientro della nave in Sicilia e numerose concitate telefonate tra la guardia costiera di Palermo e l'ufficio della Protezione civile che si occupa a tempo pieno dei misteri.
E nell'X File siciliano un posto di rilievo è dedicato alle foto impressionanti degli squarci su tre delle quattro pale dell'elicottero Sikorsky della Protezione civile in volo sul basso Tirreno, costretto a un atterraggio di emergenza senza avere apparentemente urtato contro nulla. Riferisce Venerando: "Nella casistica degli incidenti agli elicotteri non è mai successo un caso simile".
Potevano mancare gli Ufo? Eccoli infatti. Nel dossier gli avvistamenti siciliani sono numerosi, con le relative fotografie. Alcuni scatti sono talmente precisi che gli studiosi del gruppo interistituzionale hanno sviluppato, e allegato al dossier consegnato a settembre di quest'anno, dei grafici in rendering con la descrizione degli oggetti volanti. Così come le dichiarazioni degli abitanti di Caronia che giurano, da due anni, di ricevere la visita non gradita di oggetti volanti luminescenti ai quali in molti addebitano le fiamme comparse improvvisamente tra tende e materassi. Gli esperti costretti a fare la classifica dei misteri non si sbilanciano. Ma nel copione di X Files gli Ufo sono al secondo posto: seguono l'ipotesi della tecnologia militare segreta nella classifica delle potenziali sorgenti dell'onda che brucia. E pensare che proprio in Sicilia un tal Archimede si inventò gli specchi ustori. Che l'enigma sia ancora più antico?
Fonte
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