È stato pescato nel fiume Dvina, nel Nord Ovest della Russia, vicino al luogo del disastro
Il pesce ritrovato vicino Chernobyl |
Il disastro di Chernobyl resta nell'immaginario collettivo come lo spauracchio da tener presente quando si parla di pericoli derivante dall'energia nucleare. L'incidente avvenne il 26 aprile 1986 alle ore 1:23 circa, presso la centrale nucleare V.I. Lenin, situata in Ucraina
settentrionale, a 18 km da Černobyl. Fu causato da diversi fattori:
gravi mancanze da parte del personale, carenze della struttura e nella
progettazione dell'impianto, errata gestione economica ed
amministrativa. Nel reattore quattro si verificò un contatto
dell'idrogeno e della grafite incandescente delle barre di controllo con
l'aria, la quale innescò una fortissima esplosione, che provocò
l'apertura del coperchio del reattore, e quindi un vasto incendio.
In realtà, secondo le stime ufficiali, i morti furono meno di quanto si possa pensare: una trentina, tra chi morì sul colpo, chi durante i soccorsi e chi dopo anni per malattia. Ma ci sono anche contro-stime che parlano perfino di 4mila-5mila morti, decessi avvenuti soprattutto per i tanti tumori alla tiroide emersi dopo tra le popolazioni circostanti. In Italia il disastro portò alla proclamazione di un Referendum l'anno successivo, con una schiacciante vittoria di quanti volevano lo spegnimento dei reattori presenti nelo nostro Paese.
Di sicuro, tanti sono i bambini e gli animali nati malformati dopo l'incidente. E ancora oggi, in quell'area, giungono notizie di ritrovamenti di animali con doppia testa, doppia coda, qualche zampa o occhio in più, o perfino denti umani. Come accaduto all'ignaro pescatore Angler Aleks Korobov, 50 anni, il quale credeva di aver pescato un pesce come tutti gli altri e come fa da anni ogni giorno. Ma quando gli ha aperto la bocca per rimuovere l'amo, ha avuto un'incredibile sorpresa. Ha infatti notato due file di denti incredibilmente simili a quelli umani. È sul fiume Dvina, nel Nord Ovest della Russia, a soli 800 km da Chernobyl.
Un esperto dell'Istituto di Oceanografica e Pesca, Gennady Dvorykankin, ci va cauto e parla di un particolare tipo di Piranha: "siamo convinti che sia un membro della famiglia dei Piranha (…) è più probabile si tratti di una specie tropicale piuttosto che di una conseguenza dell'inquinamento nel fiume. Ma il dubbio di mutazione genetica sorge, soprattutto perché la zona in cui è stato pescato il pesce dai denti umani dista solo 800 km da Chernobyl". Dunque non si è voluto sbilanciare, ma qualche ombra l'ha lasciata. Il mondo da quel disastro ha imparato poco. Vedesi Fukushima o la voglia di nucleare che di tanto in tanto infiamma i governi italiani.
Fonte
In realtà, secondo le stime ufficiali, i morti furono meno di quanto si possa pensare: una trentina, tra chi morì sul colpo, chi durante i soccorsi e chi dopo anni per malattia. Ma ci sono anche contro-stime che parlano perfino di 4mila-5mila morti, decessi avvenuti soprattutto per i tanti tumori alla tiroide emersi dopo tra le popolazioni circostanti. In Italia il disastro portò alla proclamazione di un Referendum l'anno successivo, con una schiacciante vittoria di quanti volevano lo spegnimento dei reattori presenti nelo nostro Paese.
Di sicuro, tanti sono i bambini e gli animali nati malformati dopo l'incidente. E ancora oggi, in quell'area, giungono notizie di ritrovamenti di animali con doppia testa, doppia coda, qualche zampa o occhio in più, o perfino denti umani. Come accaduto all'ignaro pescatore Angler Aleks Korobov, 50 anni, il quale credeva di aver pescato un pesce come tutti gli altri e come fa da anni ogni giorno. Ma quando gli ha aperto la bocca per rimuovere l'amo, ha avuto un'incredibile sorpresa. Ha infatti notato due file di denti incredibilmente simili a quelli umani. È sul fiume Dvina, nel Nord Ovest della Russia, a soli 800 km da Chernobyl.
Un esperto dell'Istituto di Oceanografica e Pesca, Gennady Dvorykankin, ci va cauto e parla di un particolare tipo di Piranha: "siamo convinti che sia un membro della famiglia dei Piranha (…) è più probabile si tratti di una specie tropicale piuttosto che di una conseguenza dell'inquinamento nel fiume. Ma il dubbio di mutazione genetica sorge, soprattutto perché la zona in cui è stato pescato il pesce dai denti umani dista solo 800 km da Chernobyl". Dunque non si è voluto sbilanciare, ma qualche ombra l'ha lasciata. Il mondo da quel disastro ha imparato poco. Vedesi Fukushima o la voglia di nucleare che di tanto in tanto infiamma i governi italiani.
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