Scienziati intercettano segnale radio dallo "spazio profondo"
Secondo gli autori della scoperta, il flusso
di impulsi radio intercettato ultimamente sarebbe, allo stesso tempo,
una “scoperta rivoluzionaria” e un “bel rompicapo”
Gli scienziati di un centro di ricerche astronomiche nordamericano hanno in questi giorni annunciato di avere captato un “segnale radio proveniente dallo spazio profondo”. La strumentazione del Dominion Radio Astrophysical Observatory, ubicato nella provincia canadese della Columbia Britannica, avrebbe infatti recentemente intercettato ben 13 “lampi radio veloci”. Tali impulsi sarebbero partiti da un punto situato a ben “1,5 miliardi di anni luce” di distanza dalla Terra. I ricercatori hanno subito evidenziato la natura “anomala” del fenomeno in questione, captato dal radio-telescopio Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment (Chime).
Gli
autori della scoperta sono Ingrid Stairs, astrofisica dell’università
della Columbia Britannica, e Shriharsh Tendulkar, docente
dell’università McGill di Montréal. Essi hanno subito pubblicato sulla
rivista Nature un articolo in cui sottolineano la “straordinaria importanza”
di ciò che è stato registrato in questi giorni dalla strumentazione
dell’osservatorio canadese. Secondo la Stairs, il flusso di impulsi
radio intercettato dal Chime sarebbe, allo stesso tempo, una “scoperta rivoluzionaria” e un “bel rompicapo”.
Tendulkar ha infatti ribadito il fatto che vi sarebbero, al momento,
“migliaia di ipotesi” sulla natura di tale segnale: “Non sappiamo ancora
con che cosa abbiamo a che fare. Potrebbero essere stati emanati da un
campo magnetico molto forte che si sta espandendo, due stelle di
neutroni che si stanno unendo oppure, non possiamo escluderlo del tutto,
da qualche sonda di fattura extraterrestre.”
Gli scienziati hanno quindi rimarcato la necessità di “nuovi e approfonditi studi” sul fascio di impulsi individuato ultimamente. Essi hanno infine esortato accademici e astrofisici di altri Paesi a "cooperare" con l'équipe del Dominion Radio Astrophysical Observatory nelle ricerche sulla natura del fenomeno in questione.
Gerry Freda
Fonte
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