Lo so, lo so! che ci siete. Lo so
dal lontano 1957 quando insieme a tanti adulti vedemmo in una sera
chiara di maggio le vostre mirabolanti evoluzioni con un velivolo
sfrecciante in ogni direzione a velocità esagerata, iperbolica
calcolando la distanza. Performance impossibili (ancor oggi) per la
tecnologia terrestre.
Poi… dopo una pausa da fermi, ripartiste…
lasciandovi dietro una serie di anelli perfettamente circolari di luce
blu intensa. Quanti Ohh! Quella sera, quanta meraviglia! Per i miei
occhi innocenti di bambino, così come per le decine e decine di altre
persone adulte presenti. È pur vero che sporadicamente scendete nel
mondo, tant’è che vi si scambia per fantasmi, cosa che succede per tre
ragioni : 1) perché siete in genere invisibili anche se carichi di
energia 2) anche se siete visibili lo siete in forme blande (ologrammi)
peraltro ciò accade in casi rarissimi e con testimoni singoli . 3)
perché non stabilite scambi comunicativi, diretti e personali . Ma al di
là di ogni altra considerazione, “Signori Alieni” ! Degnate di una
visita questo mondo acciaccato. Fareste opera meritoria, non foss’altro
perché, chissà quante malattie sareste in grado di guarire. E, a
giudicare da quanto scritto sopra, voi forse neanche morite. Magari
siete in grado di eseguire una “Tac” solo con lo sguardo, ancorché una
“Risonanza magnetica” con uno schiocco delle dita. Che bello sarebbe!
dare un taglio alle spese sanitarie, alle file estenuanti nei pronto
soccorso e alle prenotazioni dai tempi biblici presso le ASL. Palesatevi
dunque “Amici delle stelle”, vi abbiamo mandato Scampoli di capolavori
in segno di pace e concordia a mezzo “Voyager”, relativi a tutte le
umane arti, persino: “Yesterday” dei Beatles, la “Quinta” di Beethoven e
tant’altro. Mancava giusto la “Pizza napoletana dop”per il motivo che
quella è da gustare “gioco forza” in loco! Non è che temete di
interfacciarvi con i soliti canali, zeppi di politici poco simpatici?
(Ahimè vi capisco) o con funzionari/e insolenti e malmostosi/e? Vabbè
dai! per noi è storia di tutti i giorni, eppure si sopravvive.
Francesco Martire
Fonte
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