Astronomia, entro Natale il campo magnetico del Sole si invertirà
In base ad alcune osservazioni della NASA entro la fine dell'anno avverrà l'inversione del campo magnetico solare
USA – Sebbene possa apparire come un evento straordinario, l'inversione del campo magnetico solare è un fenomeno sì affascinante ma che rientra nel normale ciclo
dell'attività della nostra stella, che dura in media circa 11 anni. Nel
corso di questo lungo intervallo di tempo, non regolare e variabile tra
i 10 ed i 12 anni, cambia il numero di macchie visibili sul Sole
che passa da un picco massimo di presenza ad uno minimo, che a sua
volta ha come conseguenza il fenomeno dell'inversione, col campo
magnetico nord che passa a sud e viceversa. Il fenomeno non avviene
contemporaneamente ed il polo sud impiega più tempo per completare
l'inversione. La variazione sistematica delle macchie solari venne
intuita per la prima volta dall'astronomo danese Christian Pedersen Horrebow, sebbene il fenomeno fu interpretato nel 1845 dal tedesco Heinrich Schwabe e studiato approfonditamente solo dal 1976, ovvero da quando fu approntato il Wilcox Solar Observatory
di Standford (California), che ha registrato e documentato nel
dettaglio le tre grandi inversioni avvenute dalla sua costruzione sino
ad oggi. “Sembra che siamo a non più di tre o quattro mesi di distanza
dalla prossima e completa inversione del campo magnetico del Sole”, ha
sottolineato il fisico solare Todd Hoeksema della
Stanford University che è anche direttore del Wilcox Solar Observatory.
“Questo cambiamento – ha aggiunto lo studioso - avrà effetti a catena su
tutto il Sistema Solare”. Gli fa eco il collega Phil Scherrer:
“I campi magnetici polari del Sole si indeboliscono, si resettano e poi
riemergono con la polarità opposta. Si tratta comunque di una
componente normale del ciclo solare”. L'inversione del campo magnetico
comporta fluttuazioni nell'energia emessa dal Sole ed in particolare si
avverte un fenomeno chiamato “current sheet”, o
corrente eliosferica diffusa. In pratica viene prodotta una corrente
energetica dall'equatore solare a bassissima potenza (0,0000000001
ampere/m2) ma estremamente diffusa e che con 10 mila chilometri di
spessore e miliardi di lunghezza giunge sino a Plutone ed oltre. Sulla
Terra le conseguenze di questa inversione saranno poco avvertibili e si
stima che al massimo potranno verificarsi disturbi radio, oltre che un
sensibile ed affascinante aumento di aurore boreali. Secondo alcuni
studi la corrente eliosferica diffusa può tuttavia influenzare i raggi
cosmici – pericolosi per sonde ed astronauti – ed avere effetti anche
sul clima terrestre.
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