Saturday, May 14, 2011

Scoperto oceano di magma sotto superficie luna Giove

E' spesso 50 chilometri e scorre nel sottosuolo di Io

Un oceano di magma nel cuore della luna di Giove, Io (fonte: : NASA/JPL/University of Michigan/UCLA) Un oceano di magma nel cuore della luna di Giove, Io (fonte: : NASA/JPL/University of Michigan/UCLA)

Un oceano di magma spesso 50 chilometri scorre sotto la superficie della luna di Giove, Io, e spiega perche' questa luna e' il corpo piu' attivo dal punto di vista vulcanico di tutto il Sistema Solare. L'oceano di lava, descritto questa settimana su Science da un gruppo di ricerca coordinato dall'Universita' della California a Los Angeles (Ucla), e' stato scoperto grazie a una rilettura dei dati inviati della sonda Galileo della Nasa, che ha raggiunto Giove nel 1995.

La sonda, fatta precipitare nell'atmosfera di Giove nel 2003, alla fine degli anni '90, aveva inviato a Terra dati sul campo magnetico di Giove che indicavano, proprio in corrispondenza di Io, un misterioso, continuo e finora inspiegabile segnale sonoro. In pratica, ha spiegato il coordinatore dello studio Krishan Khurana, e' come se il campo magnetico di Giove agisse come un enorme metal detector che suona attraversando la luna Io. La spiegazione che gli scienziati danno a questo segnale e' la presenza di rocce fuse o parzialmente fuse situate sotto la superficie della luna di Giove che hanno temperature roventi, di circa 1.200 gradi centigradi. I vulcani di Io scoperti alla fine degli anni '70 dalle due sonde Voyager della Nasa sono gli unici vulcani attivi noti nel Sistema Solare, oltre naturalmente a quelli della Terra.

L'attivita' vulcanica di questa luna e' molto intensa e si calcola che le 'bocche' che si aprono sulla sua superficie emettono in un anno una quantita' di lava di circa 100 volte maggiore della lava espulsa da tutti i vulcani della Terra in un periodo analogo. ''Si ritiene che, poco dopo la loro formazione, sia la Luna sia la Terra avessero un simile oceano di magma sepolto, che poi si e' raffreddato'', ha osservato Torrence Johnson, del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, che ha lavorato al progetto Galileo. ''L'attivita' vulcanica di Io - ha osservato - ci aiuta a comprendere come funzionano i vulcani e ci fornisce una finestra nel tempo per cercare di immaginare l'attivita' vulcanica sulla Terra agli inizi della sua storia''.

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