Wednesday, November 2, 2011

Gli hacker attaccano due satelliti Usa

Quattro interferenze in due anni. Gli Stati Uniti hanno sospetti sulle forze armate cinesi: «cyber azioni dolose»

SPAZIO

Gli hacker attaccano due satelliti Usa

Quattro interferenze in due anni. Gli Stati Uniti hanno sospetti sulle forze armate cinesi: «cyber azioni dolose»

Il satellite Landsat 7
Il satellite Landsat 7
MILANO - Per quattro volte tra il 2007 e il 2008 degli hackers ritenuti appartenenti alla forze armate cinesi hanno interrotto il funzionamento di due satelliti della Nasa dedicati all’osservazione della Terra e agli studi del clima. Lo rivela un rapporto della commissione del Congresso americano (US-China Economic and Security Review Commission) che sarà diffuso nelle prossime settimane.

LE INTERFERENZE - «Queste interferenze – scrive il rapporto – pongono numerose potenziali minacce, in particolare se sono rivolte a satelliti con funzioni sensibili» perché, si precisa, possono distruggere o danneggiare il veicolo spaziale e degradare o manipolare le trasmissioni. I satelliti attaccati sono il Landsat-7 che nell’ottobre 2007 e nel luglio 2008 ha subito oltre 12 minuti di interferenze e il Terra AM-1 che invece è stato vittima di una stessa situazione per due minuti nel giugno 2008 e nove minuti nell’ottobre seguente. I dati sono stati forniti dall’US. Air Force, l’aviazione militare americana che con la sua rete di controllo aerospaziale è in grado di verificare ogni anomalia manifestata dai vari sistemi in attività.

IL DOCUMENTO - Il documento non accusa esplicitamente il governo di Pechino come responsabile degli attacchi ma sottolinea che la Cina «effettua e sostiene una varietà di cyber-azioni dolose» e che tutti i linguaggi usati da questi hackers hanno una base cinese e, infine, che esistono collegamenti con gruppi di hackers cinesi. Il Dipartimento della Difesa Usa precisa che gli attacchi informatici dal Celeste Impero sono saliti dai 3.651 nel 2001 ai 55 mila dell’anno in corso. Le due operazioni compiute sui due satelliti ambientali sono arrivate ai sistemi di comando dei veicoli in orbita senza tuttavia riuscire ad influire su di essi provocando danni. Un’indagine compiuta dalla Nasa ha dimostrato che gli hackers si sono collegati con la Svalbard Satellite Station a Spitsbergen, in Norvegia, attraverso la quale i dati raccolti sono inseriti in Internet. L’ambasciata cinese a Washington nega le attribuzioni sostenendo, invece, che da anni combatte il crimine informatico.

Giovanni Caprara

Fonte: http://www.corriere.it

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