Friday, December 2, 2011

Astronomia: verso il solstizio d’inverno…


Credit: Starry Night Software

Siamo a poche settimane di distanza dal solstizio invernale del 22 Dicembre alle 5:30. Chi vive a latitudini settentrionali avrà già notato un anticipo netto del tramontare del Sole, soprattutto dopo il passaggio dall’ora legale a quella solare. La maggior parte della gente pensa del solstizio d’inverno come al giorno più corto dell’anno, ma gli astronomi tendono a vederlo come la notte più lunga dell’anno. Il solito discorso del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. In questa data, il Sole è sopra l’orizzonte circa 9 ore, variando naturalmente con la latitudine. Sottraendo le ore del crepuscolo, è notte per quasi 12 ore. Uno degli spettacoli più belli è il fatto che questa lunga durata del buio permette di vedere gran parte del cielo notturno nell’arco di una sola notte. Durante i mesi tra l’equinozio autunnale e il solstizio d’inverno, l’allungamento della notte tiene quasi il passo con il movimento del Sole in relazione alle stelle, in modo che le costellazioni visibili alla fine del crepuscolo serale non sembrano cambiare. L’opposto si verifica dopo che il solstizio invernale sia passato: le costellazioni autunnali tendono rapidamente a scomparire nel crepuscolo serale. Le lunghe notti dicembrine ci permettono di trarre vantaggio da queste stranezze celesti. In particolare, il compianto sorgere del Sole significa che molte persone devono essere in piedi sempre ben prima dell’alba per andare al lavoro. Non a caso in questi periodi ci si alza con il buio. Se ci si alzasse solo un pò prima sarebbe possibile osservare per molto poco le costellazioni primaverili. Nelle prossime settimane un tipo mattiniero può osservare una stella molto brillante prima del sorgere del Sole: è Saturno, il signore degli anelli, in compagnia di Marte, il pianeta rosso, ben visibile per buona parte della notte. Entrambi i pianeti si stanno dirigendo verso l’opposizione di Marzo e Aprile, quando saranno alla minima distanza dalla Terra.

Fonte: http://www.meteoweb.eu

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