Saturday, August 11, 2012

NASA: il prossimo rover Curiosity sarà un robot muratore. Di Cagliari

Curiosity è un rover già "antico" rispetto ai robot di prossima generazione che dovranno costruire le dimore e la "sopravvivenza" dei primi astronauti su Marte. Per questo saranno "robot muratori", e da Cagliari arrivano i brevetti adatti

Un prototipo di robot muratore

Curiosity, il rover pesante 900 kg atterrato su Marte il giorno dell'anniversario dello sgancio della bomba atomica ad Hiroshima e festeggiato da Barack Obama, in versione un po' elettoral-spacconesca, come la "supremazia non soltanto sullo spazio ma anche sulla terra" degli Stati Uniti d'America, sarà il primo di una lunga serie. Come sulla terra i robot cominceranno a diffondersi sempre di più anche nello Spazio, per collaborare con l'uomo ovviamente, come a Mirandola in Emilia. Una collaborazione futura tra Terrestri e robot come Curiosity sarà prossimamente, per esempio, quella di costruire, da parte dei robot, degli "avamposti" per gli astronauti che, come pionieri, dovranno sopravvivere con materiali ricavati "in situ". Il prossimo rover che andrà su Marte potrebbe essere quindi un misto tra un "rover costruttore" e "rover minatore", insomma, in sintesi un "rover muratore". La NASA sta cercando i brevetti per costruirne le "capacità" ed il candidato perfetto per il "robot muratore" potrebbe proprio essere di Cagliari. Ma non si sta parlando di una nuova storia del celebre Fisietto Pistis1 , raccoglitore di cartoni e all'occorrenza anche manovale, in un'avventura sul Pianeta Rosso, ma di una serie di brevetti sviluppati in Sardegna. E' dal CRS4 di Cagliari che arriva infatti la notizia che alcune tecnologie e brevetti dell'Università di Cagliari e dello stesso CRS4 sono stati presi in considerazione dalla NASA per l'esplorazione della Luna e di Marte. E' il progetto COSMIC ad interessare la NASA, un progetto finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e coordinato dal Prof. Giacomo Cao docente dell'Università di Cagliari e ricercatore del CRS4 (Centro di ricerca del Parco tecnologico di Pula). Nell'ambito di questo progetto sono stati depositati dei brevetti (da parte di ASI, UniCA e CRS4) che riguardano "procedure e processi in grado di consentire alle missioni spaziali con presenza umana di estrarre e utilizzare le risorse reperibili sul posto (Marte, appunto), come ossigeno e azoto, essenziali per la sopravvivenza lontano dalla Terra". Spiega professor Cao: "L'umanità sarà sempre più spinta a trovare nuovi spazi fuori dalla Terra e a ricercare punti di appoggio e soluzioni di sopravvivenza in queste possibili dimore per l'uomo. Per questo motivo la ricerca si sta muovendo e in Italia si stanno sviluppando nuove tecnologie per affrontare questa nuova sfida". E la fantasia sulla morfologia del nuovo rover NASA può incominciare a correre, dato che un brevetto che interesserebbe gli statunitensi parla chiaro: "un procedimento per ottenere prodotthttp://www.blogger.com/post-create.g?blogID=4003214539923574577i (ossigeno, acqua, monossido di carbonio, ammoniaca, fertilizzanti azotati e biomassa edibile) utili al sostentamento di missioni spaziali permanenti su Marte mediante l'utilizzo di risorse reperibili in situ". E chissà se sul prossimo Curiosity "muratore" spaziale ci potrà essere una microscopica targhetta in oro dedicata alla Saga dei Pistis: "Marte, antico e nobile pianeta ricco di storia e di cultura....".

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