Il governo conferma l'impegno a chiudere i reattori in panne entro il 2012, ma gli osservatori sono scettici. Nuovi problemi per la gestione dell'acqua radioattiva: la Tepco ammette il rischio di contaminazione in mare
TOKYO - Il peggio sembra essere stato scongiurato, ma a oltre due mesi dal terribile tsunami che ha mandato in tilt la centrale atomica di Fukushima la situazione è ancora ben lungi dall'essere nuovamente sotto controllo. Il rischio di una nuova esplosione all'interno dell'impianto sembra ormai superato, ma i tempi per dichiarare la crisi definitivamente risolta si stanno drammaticamente allungando rispetto alle rassicuranti promesse fatte nei giorni scorsi dal governo giapponese. In accordo con la Tepco, l'azienda elettrica che gestisce la centrale, il primo ministro Naoto Kan aveva fissato una precisa tabella di marcia per la messa in sicurezza dei tre reattori in panne.L'INTERATTIVO 1
Come termine per la chiusura definitiva era stato indicato gennaio 2012. Data che il governo ha confermato anche oggi, ma secondo gli osservatori si tratta di una previsione irrealistica viste le difficoltà che continuano ad emergere 2ad ogni passo della bonifica. La Tepco ha spiegato di aver rinunciato all'idea di raffreddare definitivamente i reattori allagandoli dopo la scoperta di una grossa falla nella struttura del reattore numero 1. L'alternativa scelta sarebbe quindi quella di far circolare per l'impianto l'acqua radioattiva che si è accumulata in queste settimane. Strategia che comporta però degli altissimi costi. Sarà necessario infatti decontaminare enormi quantità di acqua e costruire poi un nuovo bacino di stoccaggio dove conservare l'acqua meno contaminata.
L'azienda, smentendo le rassicurazioni delle scorse settimane, ha annunciato inoltre la creazione di un sistema di monitoraggio per verificare i livelli di radioattività dell'acqua marina nel tratto di costa circostante la centrale e la costruzione di una barriera sotterranea per cercare di scongiurare nuove infiltrazioni pericolose. Lo stato dell'impianto di Fukushima sarà comunque oggetto la prossima settimana di un sopralluogo da parte degli inviati dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica.
Malgrado le difficoltà, il governo ostenta comunque ottimismo."Al momento l'impegno principale è quello di raffreddare i reattori con l'acqua e la cosa sta funzionando", ha detto Goshi Hosono, il consigliere del premier Kan per l'energia nucleare. Il malconento dei giapponesi però è in aumento e per cercare di contenere i malumori il governo ha deciso di riconoscere alla popolazione colpita dall'incidente lo status di "vittime di una politica nazionale", ammettendo quindi di fatto il passato sostegno pubblico alla diffusione dell'energia atomica. Al momento gli sfollati per l'incidente nucleare di Fukushima sono 80 mila, mentre i contadini dell'area di Kanagawa sono stati costretti a distruggere il raccolto di tè per il timore di contaminazione da cesio. Danni ingenti anche per gli allevatori che hanno dovuto eliminare circa 1.500 capi di bestiame, soprattutto mucche e maiali, cresciuti nella zona "no-go", tracciata lungo un raggio di 20 chilometri dalla centrale.
Il riconoscimento di "vittime di una politica nazionale" consentirà ai cittadini di accedere a uno speciale fondo di aiuti pubblici che il Parlamento sarà chiamato a varare nelle prossime settimane. Punto centrale di questa strategia di sostegno è la costruzione di 24 alloggi temporanei per dare ospitalità agli sfollati. Il governo ha invece ritirato oggi l'allarme per le sostanze radioattive 3 trovate lo scorso mese nel latte materno di alcune donne giapponesi. La dichiarazione di cessato pericolo è arrivata dopo che le stesse donne sono state sottoposte a nuove analisi che hanno dato esito negativo non essendo stata rilevata alcuna traccia di materiale tossico.
Fonte: http://www.repubblica.it
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