Si è svolto dal 9 al 12 maggio scorsi a Bucarest la seconda conferenza sponsorizzata dall’ESA dedicata alla protezione del nostro pianeta dagli impatti con asteroidi, (cui farà seguito un workshop sulle future missioni sugli asteroidi), intitolata “Conferenza sulla difesa planetaria: dalla minaccia all’azione”.
Non è il titolo di un giornale preso da un film di fantascienza, ma la cronaca di un fatto reale: i NEO – Near Earth Object (Oggetti [spaziali] Vicini alla Terra) sono un fenomeno reale, in quanto l’altissimo numero di asteroidi vaganti nel sistema solare rende piuttosto facile l’eventualità di una collisione con uno di essi. Anzi, per la precisione ci sono migliaia di impatti ogni anno, che apportano svariate tonnellate di materiale extraterrestre sulla Terra, ma trattandosi di micrometeoriti di pochi centimetri o millimetri di diametro, l’unico effetto visibile è la comparsa di stelle cadenti nel cielo.
Cosa succederebbe invece nel caso di impatto di un meteorite largo non centimetri ma metri o chilometri è invece oggetto di questi convegni, già svoltisi in precedenza a Los Angeles nel 2004, a Washington D.C. nel 2007 e a Grenada, in Spagna, nel 2009.
Nasce così il NEOMiSS - Near Earth Object Mitigation Support System - Sistema di Supporto alla Mitigazione degli Oggetti Vicini, che va ad affiancare i sistemi NEOSim e NEOImpactor, sviluppati dall’Università di Southampton.
Il sistema permette di effettuare una stima attendibile del probabile numero di vittime associato ai rischi di impatto relativi a un corridoio di rischio NEO.
Il “corridoio di rischio NEO” è l’area in cui si prevede potrebbe verificarsi l’impatto, la cui collocazione esatta non è determinabile con precisione assoluta: come per la previsione dell’evoluzione degli uragani, si effettua una stima probabilistica delle aree colpite.
Corridoio di rischio di un uragano
Corridoio di rischio di Apophis
Sulla base delle stime effettuate da NEOMiSS è possibile calibrare la campagna di deflessione, ossia la serie di azioni da compiere per modificare la traiettoria del meteorite, cosa che ovviamente determina la modificazione del corridoio di impatto.
A seguito della conferenza è stato pubblicato un documento che illustra l’applicazione di NEOMiSS per prevedere gli effetti dell’impatto dell’asteroide 99942 Apophis all’interno del corridoio di rischio del 2036. Questo scenario di studio è stato utilizzato per illustrare le capacità del sistema NEOMiSS mentre esso è ancora in fase di sviluppo.
Il sistema di monitoraggio NEO della NASA, costantemente attivo e aggiornato, prevede attualmente che l’asteroide Apophis, di 270 metri di diametro, effettuerà passaggi "ravvicinati" (0,45 AU) con la Terra nel 2029 e nel 2036, ma le probabilità di impatto sono appena 1 su 250.000 .
Calcolo posizione di Apophis in un giorno qualsiasi:
http://newton.dm.unipi.it/neodys/index.php?pc=1.1.3.0&n=99942
Fonte: http://technews.it/SFRdO
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