Il sottoscritto alle prese con il telescopio di Arcetri
Il sottoscritto osserva il cielo oramai da 38 anni, e ha partecipato a numerose serate astronomiche pubbliche. Le prime, organizzate in proprio, si svolgevano alla fine degli anni '70, sulle terrazze del palazzo dove abitavo, a Roma; e anche sui palazzi adiacenti, o durante l'estate da località marine vicine a Roma, a beneficio di amici e parenti. Trasferitomi in Toscana, nel 1991, inizai la mia collaborazione con la Torre di Luciana, dove insieme con il prof. Millucci, allora professore del Dipartimento di Fisica e Matematica dell'Università di Siena, dove iniziammo in maniera molto pioneristica un percorso che porterà la Torre di Luciana, a diventare negli anni '90, un vero e proprio punto di riferimento in Chianti, dalla quale mi ritirai non appena la politica e alcuni lestofanti ci infilarono lo zampino. Nel frattempo fui chiamato a collaborare con il Dipartimento di Scienze dello Spazio dell'Università di Firenze, presso l'osservatorio di Arcetri. Collaborazione durata qualche anno e interrotta a causa del cattivo comportamento di alcuni membri dell'associazione che avevamo costituito, che purtroppo, anch'essi politicizzati, escludono di fatto tutti coloro non la pensano come loro.
Il sottoscritto sulla seconda torre di San Marino nel 2010 |
Ripresa la collaborazione con l'Università di Siena, ho preso parte a diverse serate presso la Certosa di Pontignano, sempre pronto a sacrificare tempo, denaro e sonno e lavoro, per dare il mio contributo alla divulgazione astronomica. Nel frattempo ho svolto la mia attività divulgativa anche all'estero, sia in Svizzera che nella Repubblica di San Marino, partecipando a congressi e serate astronomiche, memorabile la mia serata del 2 Settembre 2010 sulla seconda torre della Repubblica, dove con il mio dobson da 30.5 cm feci vedere Giove a circa 500 persone, finendo la serata senza voce. Di fatto, se digitate su Google - divulgatore astronomico - noterete come il sottoscritto riusulta uno dei più conosciuti divulgatori astronomici d'Italia, e scusate se è poco! Ma non mi era mai capitato di partecipare ad una serata astronomica pubblica, organizzata così male com quella dell'11 Agosto scorso al Castello di Crevole, nel comune di Murlo. La rocca è bellissima, ma situata su una collina difficile da raggiungere, bisogna in pratica percorre una specie di mulattiera, ma fin qui poco male. Il problema è stato un altro. La serata prevedeva la degustazione di prodotti locali e poi la visione del cielo. Peccato che il comune di Murlo, non nuovo a questo tipo di esperienze, lo scorso anno ad un evento simile parteciparono circa 300 persone, non si è minimamente preoccupato di valorizzare al massimo il sito in questione, che essendo lontano dai centri abitati, offre un cielo molto buio. Montati 4 telescopi, e dico 4, più un binocolo su cavalletto, dopo la degustazione, abbiamno iniziato la serata osservativa. In queste situazioni non si può pretendere il buio assoluto per questioni di sicurezza, e questo è giusto, ma un pò d'impegno nell'eliminare le maggiori fonti luminose, quelle più fastidiose io lo pretendo. A San Marino, ad esempio, quando faccio le serate astronomiche, il governo sammarinese mi fa la gentilezza di spengere almeno le luci dei lampioni più vicini allo strumento. e sono una decina, in un punto molto frequentato della città, quello vicino alla funivia, si creano così le condizioni minime per mostrare almeno gli oggetti più luminosi della volta celeste. A Crevole, a parte 30 minuti, in cui è stao spento tutto, a parte le candele di citronella a terra, per il resto del tempo, sono rimasti accesi anche i proiettori che illuminano la rocca, alcuni dei quali sparavano centinaia di watt proprio dentro gli strumenti ottici. Non mi intereessa se poi ci veniva detto l'impianto non permette di spengere tutto. Un anno di tempo per cambiare l'impianto o comunque trovare un alternativa valida per illluminare in sicurezza sennza tritare i cosidetti a chi sta lavorando mi sembra tanto tempo, e non ammette giustificazioni di nessun tipo. Risultato: era un lamento continuo, ogni persona che arrivava allo strumento diceva - Non si vede niente - -Perchè non spengono questi fari - e poi alcuni mi chiedevano del bagno. Voi pensate, c'erano centinaia di persone, non c'era neanche un bagno chimico. Secondo gli organizzatori del Comune di Murlo, la gente se aveva bisogno doveva utilizzare la scoscesa campagna circostante, con il rischio di irrimediabili cadute e tr l'altro igienicamente poco auspicabile. Non parliamo poi dell'eventuale arrivo di una persona disabile, il sindaco a detto che nel volantino pubblicitario che parlava dell'evento si diceva alle persone con difficoltà a camminare a non venire all'evento. Ma vi rendete conto! Che modo di comportarsi è questo! Dove sta la civiltà??? Mi cheido. Inoltre la strada che conduceva alla rocca, piena di auto, non assicurava certo un rapido l'accesso ad un eventuale mezzo di soccorso in caso di malore di qualche visitatore o operatore che fosse. Con educazione e senza usare MALE PAROLE, come invece qualcuno ha sostenuto, dicendo una bugia, ho fatto presente il mio disappunto al sindaco e ad un assessore intenti a servire affettati e vino. Inoltre, nonostante la presenza di 4 telescopi e un binocolo, la proezione di diapositive sugli oggetti del cielo stellato non finiva mai, qualcuno forse si è montato la testa e ha sfoderato manie di protagonismo? Allora i telescopi che li abbiamo portati a fare se non si può far vedere niente a nessuno, ce lo potevano dire, che servivano solo come scenografia, così non avrei perso tempo a venire. Se volevo far prendere aria al telescopio lo potevo fare anche a casa mia, bastava aprissi la finestra, invece di sobbracarmi un viaggio di 80 km fra andata e ritorno. Insomma cari lettori, dopo tanti anni di mia ttività divulgativa, sono incappato, per l'incompetenza altrui in una vera e propria SERATA DA DIMENTICARE, alla quale non perteciperò mai più. Quando la politica mette lo zampino in cose che non conosce questo è il risultato, una vergogna!
Oliviero Mannucci
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