In sala dal 18 dicembre l'episodio IX 'L'ascesa di Skywalker' che conclude la saga creata da George Lucas. Il regista: "La sfida di questo film era fornire un degno finale. Spero di esserci riuscito"
A partire dal titolo, L'ascesa di Skywalker, che il regista J.J. Abrams si rifiuta di spiegare, grande è il mistero che circonda il nuovo capitolo - l'ultimo - di Guerre Stellari. Tant'è che la Disney ha preferito non mostrare il film prima delle interviste col celebre regista e gli attori, a Los Angeles. Star Wars: L'ascesa di Skywalker, episodio IX della popolare saga, sarà, a detta dello stesso Abrams, la fine della storia legata a questa famiglia intergalattica; ma lascerà spazio a numerose altre storie del mondo di Star Wars. Il film uscirà il 18 dicembre in Italia.J.J. Abrams aveva diretto l'Episodio VII: Il risveglio della Forza, quarto nella lista dei film di maggiore incasso della storia del cinema, con oltre due miliardi di dollari. L'episodio VIII, L'ultimo Jedi, era stato diretto da Ryan Johnson (1.3 miliardi di incassi). In L'ascesa di Skywalker tornano Daisy Ridley nei panni di Ray e Adam Driver in quelli di Kylo Ren (figlio della principessa Leia e del defunto Han Solo, che muore nel finale dell'episodio VII); e poi tornano John Boyega (Finn), Oscar Isaac (Poe Dameron) e il leggendario Mark Hamill nel ruolo seminale di Luke Skywalker. E, come ci rivela Abrams, nel film tornerà anche Carrie Fisher (Leia), morta tre anni fa, tramite una serie di 'casualì e ingegnose trovate tecnologiche.Mister Abrams, ci può spiegare il titolo di questo episodio?
"Beh, ovviamente non voglio rovinare la sorpresa. Ma spero che dopo aver visto il film lo troverete azzeccatissimo. Ci abbiamo messo molto a sceglierlo. Spero solo che la risposta al riguardo non verrà fuori prima dell'uscita del film".
Continua la lotta del Bene contro il Male, il lato buono contro quello oscuro della Forza?
"Ovvio, come deviare dalla narrazione che George Lucas ha creato 40 anni fa? Quello che amo di più di questa saga è l'idea che la persona più comune abbia la possibilità e il potenziale di influenzare dei cambiamenti straordinari, più grandi di lui o lei stessa. Star Wars è una storia che ci unisce tutti. Parla di compassione, di sentimenti, di famiglie surrogate, di improbabili compagni di letto e di relazioni reali in un mondo irreale. E tutto questo e molto altro rende così grande Star Wars. Il cuore di questa saga è il riuscire a essere così attuale e coinvolgente pur svolgendosi in una galassia lontana lontana".
Immaginava che sarebbe tornato a dirigere questo episodio?
"Non dopo aver diretto l'episodio VII: mi sentivo molto soddisfatto e appagato. Sa, non è facile fare un film del genere considerata la gigantesca attesa. Ma mi hanno chiamato per chiudere la saga, e non ho potuto dire di no. Spero che il film dia inizio a una serie di nuove storie originali in questo mondo fantascientifico. La sfida di questo film era fornire un degno finale. Spero di esserci riuscito".
Girarlo l'ha messa di fronte a nuove sfide?
"Sì, questo film è stato molto più impegnativo, abbiamo fatto cose al di là di quello che pensavo si potesse fare. Ma così è per tutta la saga di Guerre Stellari: nuove sfide e nuovi modi di affrontarle. Qui ci sono nuovi pianeti, nuove creature, nuovi personaggi umani o meno. Ci sono scene con centinaia di figuranti in costumi alieni. Scene con creature che si presume siano digitali ma che in realtà sono attori in costume".
La mitica Carrie Fisher |
C'è la grande attesa di come la compianta Carrie Fisher torni ad apparire in questo episodio. Può svelarci qualche dettaglio?
"L'importanza di Leila nel corso dell'intera saga è così grande che non puoi semplicemente estrometterla dalla storia: pensiamo solo al rapporto con Kylo Ren, suo figlio, divenuto leader del Primo Ordine, o al suo essere il capo della ribellione. Non c'è modo di raccontare la storia senza Carrie. Il fatto che avessimo un filmato da usare - girato al tempo di Episodio VIII - è stato un miracolo per noi. Non avremmo potuto riprodurla in Cgi, sarebbe stata un'eresia. Abbiamo avuto in regalo questo bizzarro dono cosmico di scene girate da Carrie e mai utilizzate prima. Come se ce le avesse mandate lei stessa dal paradiso".
Un ricordo personale di Fisher?
"Nel suo ultimo libro, La principessa Diarista, Carrie aveva scritto qualcosa su di me nei ringraziamenti: 'Un grazie speciale a J.J. Abrams per avermi sopportato due volte'. Due volte? Io non avevo mai lavorato con lei prima di Episodio VII e non capivo cosa intendesse. Ora lo so: sapeva che avrei di nuovo fatto i conti con lei. Mi vengono i brividi anche solo a parlarne, è stato qualcosa tipico di Carrie, una veggente. Lei sapeva più di tutti noi".
Silvia Bizio
Fonte
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