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Thursday, March 5, 2020

Incontri ravvicinati del terzo tipo: l'alieno "italiano" che saluta Truffaut e il rifiuto di Steve McQueen. I 12 segreti

Il 3 marzo del 1978 arriva la pellicola fantascientifica di Steven Spielberg che racconta il primo contatto tra l'umanità ed entità extraterrestri

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Il film

Il 3 marzo del 1978 arriva nei cinema italiani "Incontri ravvicinati del terzo tipo" di Steven Spielberg. Il film fantascientifico racconta il primo contatto tra l'umanità ed entità extraterrestri, preceduto da una serie di strani fenomeni e dal passaggio sugli Stati Uniti di alcune navicelle spaziali. Gli esperti della Nasa, coadiuvati dallo scienziato francese Claude Lacombe (François Truffaut), localizzano sulla Torre del Diavolo in Wyoming il luogo dove avverrà l'incontro con gli alieni e fanno di tutto affinché la popolazione non sappia nulla. Tuttavia alcuni civili tra cui l'elettricista Roy Neary (Richard Dreyfuss) e la casalinga Jillian Guiler (Melinda Dillon) raggiungeranno il posto del summit attratti da una forza incontrollabile. "Incontri ravvicinati del terzo tipo" è un film epocale che propone una visione degli extraterrestri completamente diversa rispetto alla letteratura fantascientifica del passato (fino ad allora gli alieni erano stati presentati sempre come malvagi invasori, intenti a impadronirsi delle risorse terrestri). Il film invece mostra gli extraterrestri come esseri pacifici, desiderosi di un contatto con gli umani, magari attraverso il linguaggio musicale. L'opera ottiene il favore della critica che esalta il messaggio pacifista e gli incredibili (per l'epoca) effetti speciali. Ancora oggi molti considerano "Incontri ravvicinati del terzo tipo" il miglior film di fantascienza mai realizzato. Al botteghino è uno straordinario successo: costato 20 milioni di dollari, ne incassa 306. Riceve inoltre 9 candidature agli Oscar, vincendone 2 (Miglior fotografia e Premio speciale per gli effetti sonori). A 42 anni dall'arrivo in Italia, ecco 12 cose che forse non sapete. 



La melodia di cinque note

L'iconica melodia di cinque note che attrae gli alieni è un arrangiamento casuale scelto sia dal compositore John Williams sia dal regista Steven Spielberg tra una centinaia di motivi. La musica è stata successivamente utilizzata nei film "Moonraker - Operazione spazio"(1979) e nel cortometraggio "Star Tours" (1987).




L'alieno "italiano" amato da Truffaut

L'alieno che "saluta" lo scienziato francese Claude Lacombe (François Truffaut) nella scena finale è opera dell'italiano Carlo Rambaldi, artista ed effettista di caratura mondiale, vincitore di tre Premi Oscar (due per gli effetti speciali per i film "Alien" e "E.T. l'extra-terrestre", oltre che l'Oscar Special Achievement Award per gli effetti visivi di "King Kong"). François Truffaut rimase così incantato dalla creazione di Rambaldi che andava a "salutarla" ogni mattina sul set.

In coppia con Bud Spencer

Le scene girate dal piccolo Barry (Cary Guffey), il bambino che è rapito dagli alieni erano quasi sempre perfette al primo ciak. Guffey fu ribattezzato da Spielberg "One-Take Cary" (una sola ripresa-Cary) e il regista fece stampare anche una maglietta con lo slogan per esaltare le capacità del bambino. Cary ha recitato successivamente solo in un'altra manciata di film interpretando, tra l'altro, il ragazzo extraterrestre H-7-25, nelle pellicole italiane "Uno sceriffo extraterrestre... poco extra e molto terrestre" e nel suo sequel "Chissà perché... capitano tutte a me", in entrambi i casi accanto a Bud Spencer. Nel 1985 ha poi abbandonato il cinema per diventare consulente finanziario. 

Ispirazione dall'infanzia

Per una delle scene iniziali Spielberg ha preso ispirazione da una esperienza vissuta durante la sua infanzia. Come nel film i suoi genitori infatti svegliarono di notte i figli e fecero salire in auto i bambini per portarli in un'area dove erano radunate tante altre persone per ammirare una spettacolare pioggia di meteoriti.

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Il titolo e il cameo dell'astrofisico

Il titolo deriva da reali progetti di ricerca scientifica: "Close Encounters of the Third Kind", classificazione degli incontri ravvicinati elaborata dall'astrofisico e ricercatore ufologico Josef Allen Hynek nel 1972. Un incontro ravvicinato "del terzo tipo" indica i contatti con le entità extraterrestri. L'astrofisico fece da consulente al film e compare in un cameo nella scena finale (è l'uomo col pizzetto che fuma la pipa).

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Allen Hynek, il padre dell'ufologia scientifica moderna

Il volo perduto

All'inizio il film si sofferma sul "volo 19" della US Navy, gruppo di cinque aerosiluranti scomparsi il 5 dicembre 1945 durante un'esercitazione della Marina statunitense. Nella pellicola gli aeroplani che compaiono nel deserto messicano sarebbero quelli perduti al largo di Fort Lauderdale, in Florida, nel dicembre del 1945. In realtà non è mai più stata trovata alcuna traccia del "Volo 19".

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Il triangolo delle Bermuda

L'alluce rotto

L'attrice Melinda Dillon che nel film interpreta la casalinga Jillian Guiler si ruppe l'alluce mentre girava nel maggio 1976 le prime riprese del film. Temendo di essere rimpiazzata non disse nulla e tenne duro anche nelle scene in cui è costretta a correre sulla Torre del Diavolo in Wyoming.

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La brava  e bella Melinda Dillon




Il trucco di Truffaut per ricordare le battute in inglese

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François Truffaut

 

François Truffaut aveva qualche problema con l'inglese. Per recitare al meglio le battute scrisse le frasi su foglietti di carta che lasciava sparsi su vari oggetti presenti in scena e che non sarebbero stati inquadrati dalle telecamere. Truffaut aveva in passato suggerito lo stesso trucco a un'attrice che aveva diretto nel film premio Oscar "Effetto notte". 

Reazioni spontanee

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Secondo l'attrice Melinda Dillon nessuno era preparato per la celebre scena in cucina con tutti gli oggetti iniziano a volare via. Non era stata girata nessuna ripresa di prova. A parte regista e operatori, nessuno sapeva quello che sarebbe successo. A detta dell'attrice tutto sembrava spaventoso e le sue reazioni allarmate erano reali e spontanee perché cercava di proteggere se stessa e il piccolo Cary Guffey.

 

Uno dei film più proiettati di sempre

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Il film "Incontri ravvicinati del terzo tipo" è proiettato ogni sera d'estate all'aperto vicino all'ingresso del parco della Torre del Diavolo in Wyoming. Ciò rende la pellicola di Spielberg uno dei film più proiettati di sempre.


Guerre stellari sul giornale

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Nella scena in cui Ronnie (Teri Garr) ritaglia un articolo di giornale sugli avvistamenti UFO, s'intravede una recensione sul film "Guerre stellari", uscito pochi mesi prima del lancio di "Incontri ravvicinati del terzo tipo". 


 Le lacrime impossibili di Steve McQueen

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Richard Dreyfuss


Prima di scegliere Richard Dreyfuss per il ruolo da protagonista, il regista Steven Spielberg considerò altri celebri attori di Hollywood come Steve McQueen, Dustin Hoffman, Gene Hackman e Jack Nicholson.

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Steve McQueen


 Il rifiuto più singolare arrivò da McQueen. L'attore declinò il ruolo perché in una scena doveva piangere: "Non so piangere sul set" spiegò McQueen.


Francesco Tortora 






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