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Il film
Il 3 marzo del 1978 arriva nei cinema
italiani "Incontri ravvicinati del terzo tipo" di Steven Spielberg. Il
film fantascientifico racconta il primo contatto tra l'umanità ed entità
extraterrestri, preceduto da una serie di strani fenomeni e dal
passaggio sugli Stati Uniti di alcune navicelle spaziali. Gli esperti
della Nasa, coadiuvati dallo scienziato francese Claude Lacombe
(François Truffaut), localizzano sulla Torre del Diavolo in Wyoming il
luogo dove avverrà l'incontro con gli alieni e fanno di tutto affinché
la popolazione non sappia nulla. Tuttavia alcuni civili tra cui
l'elettricista Roy Neary (Richard Dreyfuss) e la casalinga Jillian
Guiler (Melinda Dillon) raggiungeranno il posto del summit attratti da
una forza incontrollabile. "Incontri ravvicinati del terzo tipo" è un
film epocale che propone una visione degli extraterrestri completamente
diversa rispetto alla letteratura fantascientifica del passato (fino ad
allora gli alieni erano stati presentati sempre come malvagi invasori,
intenti a impadronirsi delle risorse terrestri). Il film invece mostra
gli extraterrestri come esseri pacifici, desiderosi di un contatto con
gli umani, magari attraverso il linguaggio musicale. L'opera ottiene il
favore della critica che esalta il messaggio pacifista e gli incredibili
(per l'epoca) effetti speciali. Ancora oggi molti considerano "Incontri
ravvicinati del terzo tipo" il miglior film di fantascienza mai
realizzato. Al botteghino è uno straordinario successo: costato 20
milioni di dollari, ne incassa 306. Riceve inoltre 9 candidature agli
Oscar, vincendone 2 (Miglior fotografia e Premio speciale per gli
effetti sonori). A 42 anni dall'arrivo in Italia, ecco 12 cose che forse
non sapete.
La melodia di cinque note
L'iconica melodia di cinque note che attrae
gli alieni è un arrangiamento casuale scelto sia dal compositore John
Williams sia dal regista Steven Spielberg tra una centinaia di motivi.
La musica è stata successivamente utilizzata nei film "Moonraker -
Operazione spazio"(1979) e nel cortometraggio "Star Tours" (1987).
L'alieno "italiano" amato da Truffaut
L'alieno che "saluta" lo scienziato
francese Claude Lacombe (François Truffaut) nella scena finale è opera
dell'italiano Carlo Rambaldi, artista ed effettista di caratura
mondiale, vincitore di tre Premi Oscar (due per gli effetti speciali per
i film "Alien" e "E.T. l'extra-terrestre", oltre che l'Oscar Special
Achievement Award per gli effetti visivi di "King Kong"). François
Truffaut rimase così incantato dalla creazione di Rambaldi che andava a
"salutarla" ogni mattina sul set.
In coppia con Bud Spencer
Le scene girate dal piccolo Barry (Cary
Guffey), il bambino che è rapito dagli alieni erano quasi sempre
perfette al primo ciak. Guffey fu ribattezzato da Spielberg "One-Take
Cary" (una sola ripresa-Cary) e il regista fece stampare anche una
maglietta con lo slogan per esaltare le capacità del bambino. Cary ha
recitato successivamente solo in un'altra manciata di film
interpretando, tra l'altro, il ragazzo extraterrestre H-7-25, nelle
pellicole italiane "Uno sceriffo extraterrestre... poco extra e molto
terrestre" e nel suo sequel "Chissà perché... capitano tutte a me", in
entrambi i casi accanto a Bud Spencer. Nel 1985 ha poi abbandonato il
cinema per diventare consulente finanziario.
Ispirazione dall'infanzia
Per una delle scene iniziali Spielberg ha
preso ispirazione da una esperienza vissuta durante la sua infanzia.
Come nel film i suoi genitori infatti svegliarono di notte i figli e
fecero salire in auto i bambini per portarli in un'area dove erano
radunate tante altre persone per ammirare una spettacolare pioggia di
meteoriti.
Il titolo e il cameo dell'astrofisico
Il titolo deriva da reali progetti di
ricerca scientifica: "Close Encounters of the Third
Kind", classificazione degli incontri ravvicinati elaborata
dall'astrofisico e ricercatore ufologico Josef Allen Hynek nel 1972. Un
incontro ravvicinato "del terzo tipo" indica i contatti con le entità
extraterrestri. L'astrofisico fece da consulente al film e compare in un
cameo nella scena finale (è l'uomo col pizzetto che fuma la pipa).
Allen Hynek, il padre dell'ufologia scientifica moderna |
Il volo perduto
All'inizio il film si sofferma sul "volo
19" della US Navy, gruppo di cinque aerosiluranti scomparsi il 5
dicembre 1945 durante un'esercitazione della Marina statunitense. Nella
pellicola gli aeroplani che compaiono nel deserto messicano sarebbero
quelli perduti al largo di Fort Lauderdale, in Florida, nel dicembre del
1945. In realtà non è mai più stata trovata alcuna traccia del "Volo
19".
Il triangolo delle Bermuda |
L'alluce rotto
L'attrice Melinda Dillon che nel film
interpreta la casalinga Jillian Guiler si ruppe l'alluce mentre girava
nel maggio 1976 le prime riprese del film. Temendo di essere rimpiazzata
non disse nulla e tenne duro anche nelle scene in cui è costretta a
correre sulla Torre del Diavolo in Wyoming.
La brava e bella Melinda Dillon |
Il trucco di Truffaut per ricordare le battute in inglese
François Truffaut |
François Truffaut aveva qualche problema
con l'inglese. Per recitare al meglio le battute scrisse le frasi su
foglietti di carta che lasciava sparsi su vari oggetti presenti in scena
e che non sarebbero stati inquadrati dalle telecamere. Truffaut aveva
in passato suggerito lo stesso trucco a un'attrice che aveva diretto nel
film premio Oscar "Effetto notte".
Reazioni spontanee
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Secondo l'attrice Melinda Dillon nessuno
era preparato per la celebre scena in cucina con tutti gli oggetti
iniziano a volare via. Non era stata girata nessuna ripresa di prova. A
parte regista e operatori, nessuno sapeva quello che sarebbe successo. A
detta dell'attrice tutto sembrava spaventoso e le sue reazioni
allarmate erano reali e spontanee perché cercava di proteggere se stessa
e il piccolo Cary Guffey.
Uno dei film più proiettati di sempre
Il film "Incontri ravvicinati del terzo
tipo" è proiettato ogni sera d'estate all'aperto vicino all'ingresso del
parco della Torre del Diavolo in Wyoming. Ciò rende la pellicola di
Spielberg uno dei film più proiettati di sempre.
Guerre stellari sul giornale
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Nella scena in cui Ronnie (Teri Garr)
ritaglia un articolo di giornale sugli avvistamenti UFO, s'intravede una
recensione sul film "Guerre stellari", uscito pochi mesi prima del
lancio di "Incontri ravvicinati del terzo tipo".
Le lacrime impossibili di Steve McQueen
Richard Dreyfuss |
Prima di scegliere Richard Dreyfuss per il
ruolo da protagonista, il regista Steven Spielberg considerò altri
celebri attori di Hollywood come Steve McQueen, Dustin Hoffman, Gene
Hackman e Jack Nicholson.
Steve McQueen |
Il rifiuto più singolare arrivò da McQueen.
L'attore declinò il ruolo perché in una scena doveva piangere: "Non so
piangere sul set" spiegò McQueen.
Francesco Tortora
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