Il 'contatore degli asteroidi'
dell'Agenzia Spaziale Europea ha toccato quota 10.000: tanti sono gli
asteroidi che 'sfiorano' la Terra con passaggi più o meno ravvicinati.
Di questi quelli che costituiscono un potenziale pericolo per il nostro
pianeta sono 411. A catalogare l'asteroide numero 10.000 è stato il
Centro di coordinamento degli oggetti vicini alla Terra (Near-Earth
Object, Neo) dell'Es che si trova in Italia, presso il centro
dell'Agenzia spaziale Esrin, a Frascati (Roma) e che nella sua pagina
web ha un contatore che, giorno dopo giorno, scandisceil numero sempre
crescente di asteroidi avvistati fino a farlo diventare, questa mattina
alle 7.10, un numero a cinque cifre.
Solo 411 su 10.000 gli asteroidi definiti critici -
Il decimillesimo asteroide appartiene, come tutti gli altri, alla
popolazione degli ''asteroidi vicini alla Terra'', ovvero a quelli che
si possono avvicinare pericolosamente, se non entrare in collisione con
il nostro pianeta. Al momento sono solo 411 su 10.000 gli asteroidi
definiti critici, ma la stima del pericolo è stilata su una base
cautelativa. Una volta analizzata a fondo la loro orbita pochi di
questi, probabilmente nessuno, si rivelerà realmente pericoloso per la
Terra. Solo il 10% di essi, quindi circa un migliaio, ha una dimensione
maggiore di un chilometro.
Solo due al mondo i centri di raccolta dati -
Il Centro di Coordinamento Europeo ha l'obiettivo di valorizzare il
contributo del Vecchio Continente a questa nuova impresa: scoprire,
caratterizzare e tenere sotto controllo questi oggetti, che potrebbero
rivelarsi ''potenziali impattatori'' della Terra come testimonia il
''superbolide'' esploso nei cieli della città russa di Chelyabinsk lo
scorso febbraio. Sono solo due al mondo i centri di raccolta dati dove
vengono accentrate tutte le informazioni riguardanti le scoperte di
nuovi asteroidi da parte degli osservatori astronomici. Il primo è
quello della Nasa, presso il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) di
Pasadena, e l'altro è appunto il centro dell'Esa.
Passi da gigante nella scoperta di questi corpi celesti -
Quello dei 10.000 asteroidi osservati è un traguardo importante, che
testimonia sia i progressi dell'astronomia in questo campo sia quanto ci
sia ancora da fare. Per capire che le tecniche di osservazione dedicate
alla scoperta di questi corpi celesti abbiano fatto di recente passi da
gigante basti pensare che in tutto il secolo trascorso, dalla scoperta
del primo asteroide di questo tipo, 433 Eros, avvenuta il 13 agosto del
1898, al 2000, il numero di oggetti noti era di circa un migliaio. Per
arrivare a tale cifra oggi basta un solo anno di osservazioni e questo
grazie alle reti di telescopi a grande campo e ad alta sensibilità che
scrutano ogni notte il cielo alla ricerca di deboli puntini luminosi che
si muovono tra le costellazioni.
L'Esa è grado di fare osservazioni in maniera indipendente -
''Il centro Neo dell'Esa è una eccellenza europea - dice il
responsabile del centro, Ettore Perozzi - e dimostra come il Vecchio
Continente, oltre a collaborare con gli americani, sia in grado di fare
osservazioni in maniera indipendente. Il prossimo novembre poi, sarà
lanciato un satellite europeo chiamato Gaia, che avrà il compito di
catalogare, con grande precisione come non si è mai avuta prima, tutte
le stelle del cielo''. Ogni sua foto, prosegue l'espeto, ''verrà
analizzata in tempo reale e se nell'immagine apparirà un oggetto
riconducibile ad un asteroide, si allerterà la rete dei telescopi sulla
Terra per rintracciarlo, seguirlo ed analizzarlo. Questo - conclude
Perozzi - aumenterà il numero di asteroidi scoperti e quindi ci farà
stare più tranquilli sulla Terra sapendo con precisione cosa ci gira
intorno''.
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