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Tuesday, October 1, 2013

I segnali delle prime luci dell'universo

Da un telescopio in Antartide e dal telescopi spaziale Herschel

 

 Il satellite Herschel ha intercettato la deviazione subita dal fondo di radiazione cosmica (fonte: ESA and the Planck Collaboration)

 ( ANSA) I segnali delle prime luci che hanno brillato nell'universo sono stati intercettati da un gioco di squadra fra il telescopio spaziale Herschel, dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e, a Terra, dal South Pole Telescope che si trova in Antartide, presso la base americana Amundsen-Scott. Quello che gli astronomi hanno intercettato è una debole curva nel segnale considerato 'l'eco' del Big Bang, il fondo di radiazione cosmica formato quando l'universo aveva appena 380.000 anni.

I nuovi dati integrano la mappa dell'universo primitivo fornita da un altro telescopio spaziale europeo, Planck, nel marzo 2013. Il segnale intercettato da Herschel, rileva l'Esa, è già considerato un nuovo passo verso la conoscenza dei primi istanti di vita dell'universo.
La prima luce brillata nel cosmo è stata deviata nel suo viaggio verso la Terra dagli ammassi di galassie che si trovavano sulla sua strada e dalla materia oscura, la materia misteriosa che occuperebbe circa il 25% dell'universo. Secondo gli esperti dell'Esa il risultato potrebbe essere la prima dimostrazione di come si siano formate nell'universo giovanissimo e in rapida espansione anche le onde gravitazionali. Queste ultime, previste dalla teoria della relatività di Albert Einstein, sono l'eco generata ogni volta che variazioni nella massa dei corpi celesti perturbano il campo gravitazionale. Ciò accade generalmente in conseguenza di eventi molto violenti, come l'esplosione di supernovae, la collisione tra buchi neri, la rotazione di pulsar, o lo stesso Big Bang che ha dato origine all'universo.

Il ''fossile'' dell'eco del Big bang che possiamo osservare oggi, a 13,8 miliardi di distanza, è un universo disseminato da radio-onde alla temperatura di 2,7 gradi sopra lo zero assoluto. Variazioni minuscole di questa temperatura (pari a poche decine di milionesimo di grado) rivelano la 'mappa', nell'universo giovane, dei semi delle stelle e delle galassie che vediamo oggi.

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