IL RAPIMENTO PSICHICO - LE
ATTIVITA' DEGLI EXTRATERRESTRI SONO FINALIZZATE AD UN DOPPIO COMPITO:
UNO PER L'INDIVIDUO E UNO PER LA SOCIETA'.
INTERVISTA AL DOTTOR LEO SPRINKLE
di Paola Harris
Lei è un celebre ricercatore
ufologico. I suoi punti di forza sono molteplici, come psicoterapeuta e
come psicologo, presso l’Università del Wyoming e tante persone si
rivolgono a lei. Ci parli della sua esperienza nel campo delle
"abductions".
Il mio primo avvistamento si verificò nell’autunno 1947, presso
l’Università del Colorado, a Boulder. Mi stavo recando ad una riunione
con un mio collega, Joe Whitener. Discutevamo di semantica in generale e
su come gli scienziati indagano sulla realtà. Immersi in una dimensione
filosoficamente entusiasmante, rivolgemmo lo sguardo in su scorgendo in
cielo, a ovest, un oggetto metallico di forma apparentemente ellittica.
Non riuscivamo a capire cosa fosse perché eravamo certi non fosse un
aeroplano, né un elicottero o un pallone sonda. Accelerò. Continuammo a
osservare, ma un disco volante non poteva essere. Solo i pazzi vedevano
"dischi volanti" e noi eravamo studenti molto seri. Ripensandoci,
ricordava la forma di un’unghia. Non ne parlai con nessuno e mi sentii
alquanto depresso. Per me era sconvolgente, considerate la mia
formazione scientifica e religiosa. Non riuscii ad ottenere la borsa di
studio per un trimestre. Poi, dopo aver svolto il servizio militare in
Germania, ritornai a Boulder. Un giorno mia moglie Marylin ed io stavamo
ammirando una catena montuosa di Boulder, chiamata "Flatirons" - Ferri
da stiro - e vedemmo un’intensa luce rossa e arancio. Era meravigliosa e
pensammo si trattasse di una stella. Uscimmo dalla macchina per
guardarla; andava avanti e indietro e non emetteva alcun suono. La luce
era tra noi e ai piedi della montagna, ma appena il cielo si oscurò,
scomparve nella notte. Il giorno dopo mi aspettavo di leggere qualcosa
sul giornale o sentire una notizia alla radio. Niente! Imparai così due
preziose lezioni dopo il secondo avvistamento: la prima era che dovevo
investigare e la seconda che sarebbe stata un’attività solitaria, perché
la gente aveva paura ed esitava a parlare di questi eventi. Iniziai
così a leggere i libri e le riviste disponibili nel 1956: gli scritti di
Frank Edwards e Donald Keyhoe e le pubblicazioni del National
Investigations Committe on Aerial Phenomenon (NICAP). Nel 1961 conseguii
il dottorato presso l’Università del Missouri. Scrissi a Richard Hall,
allora segretario del NICAP e lavorammo ad una ricerca estesa a 250
persone, interessate al fenomeno ufologico, sulla loro cultura
scolastica, la condizione socio-economica e così via, giungendo alla
conclusione che esse rientravano nello standard medio di apertura o
chiusura mentale. Era un sondaggio psicologico: alcuni avevano un
punteggio alto, altri basso. Cercai di condurre un’altra indagine sui
professori di psicologia, ma non funzionò perché i miei colleghi
pensavano che era un’assurdità. Quindi decisi di fare senza e ci
riprovai nel 1963 e nel 1964 quando ritornai all’Università del Wyoming,
a Laramie. Continuai la ricerca, cercando di fare dei collegamenti,
completando dei sondaggi personali, sulle esperienze ESP e UFO vissute
da 100 persone. Ritenevo, già da allora, che il paranormale fosse in
relazione al fenomeno ufologico. Certi miei colleghi non lo capiscono,
pensano che non sia scientifico guardare agli aspetti spirituali o
paranormali, ma secondo me sono egualmente importanti, proprio come
indicò pubblicamente J. Allen Hynek, professore di astronomia presso la
Northwestern University, nel 1979, in Brasile: che i ricercatori UFO
hanno un paradosso, proprio come i fisici hanno un paradosso sulla
"luce". La luce è sia una particella che un’onda. A detta di Hynek, lo
stesso accade nelle ricerche ufologiche: i dischi volanti sono fisici e
psichici. Appresi presto la lezione.
Può fare un paio di esempi concreti per chi non comprenda ancora
il Fenomeno Psichico. Per esempio, la manifestazione di materia
incorporea o non solida, oppure le capacità ESP (esperienza
extrasensoriale).
La telepatia è un aspetto: la comunicazione da mente a mente.
Solitamente, la chiaroveggenza è definita come dalla mente alla materia,
come "Remote Viewing" - vedere qualcosa anche senza disporre dei sensi
visivi per vedere.
Per ci non conosca la "Remote Viewing", la visione a distanza
può avvenire quando si è perfettamente svegli, ma è diversa dal sogno o
dalla chiaroveggenza, giusto? È vedere con gli occhi della mente…
C’è chi vede con l’occhio della mente e chi sente di fare un
viaggio astrale o una proiezione astrale dove percepisce di viaggiare
mentalmente per poi riportare delle informazioni al corpo. Altri
avvertono di essere ancora nel corpo e nella mente, vedendo mappe o
documenti o un’astronave, o qualsiasi altra cosa. La Precognizione è un
termine utilizzato nell’ESP: vale a dire la consapevolezza di un evento
che si potrebbe verificare nel futuro… o la Retrocognizione, in cui la
persona possiede informazione di un evento passato. La telecinesi o la
psicocinesi sono termini usati per la "mente oltre la materia", dove una
persona è presumibilmente capace di usare l’energia dal corpo e dalla
mente per influenzare un oggetto fisico, come un certo tipo di campo
energetico o una pallina da ping-pong. Altri riescono a spostare una
scatola di fiammiferi su un tavolo. Naturalmente ci sono i debunkers,
separatamente dagli scettici, che sostengono che non è così. Molti sono
scettici perché devono vedere per credere. La maggior parte delle
persone dimostrerebbe capacità psichiche, se adeguatamente istruita.
Infatti, secondo un sondaggio condotto da padre Andrew Greeley,
sociologo dell’Università di Chicago, che ora vive in Arizona, 2/3 degli
adulti americani intervistati hanno avuto un’esperienza psichica,
visite di defunti, o telepatica, o di chiaroveggenza, o precognitiva.
Una vasta gamma di eventi che ci induce a dire che il "paranormale è
normale". Vale a dire che il Misticismo solitamente definito in termini
di Fenomeno Psichico è più normale che insolito.
Tornando agli UFO, stando alla sua ricerca nei casi di
abduction, la maggioranza dei rapiti ottiene un accresciuto senso di
consapevolezza psichica, o questa viene sviluppata maggiormente rispetto
ad altre persone?
È difficile sapere cosa viene prima. I miei studi sono iniziati
nel 1964, i dati si riferiscono ad un sondaggio su 600 soggetti, ho
parlato e corrisposto con migliaia di persone. Se ne evince che non
descrivono solo luci o oggetti nel cielo, o atterrati, ma alcune di loro
si sentono di essere state trasportate fisicamente fuori dalla loro
abitazione e portate a bordo di un’astronave; alcune avvertono di uscire
fuori dal corpo. Quindi c’è una gamma di esperienze, di
interpretazioni, di reazioni. La gente può essere adirata, timorosa,
terrorizzata, piena di soggezione. Certi soggetti non sembrano troppo
influenzati da tali esperienze, ma la maggioranza le subisce con terrore
ed angoscia. Molti mi riferiscono di sentirsi a tratti pieni di una
sensazione di attesa, timore e qualcosa di insolito avviene
Esiste la concreta possibilità che anche i militari siano
responsabili dei rapimenti, probabilmente circa l’80%. È scioccante
pensare che, mediante la psicotronica, l’olografia e così via, sia
possibile alterare la mente dei cittadini.
Considerando l’intervento degli elicotteri neri militari, credo che ciò
stia avvenendo ed anche che gli ET eseguano un "doppio compito":
manifestandoci da un lato il loro modus operandi, dall’altro il nostro.
Ad esempio, le esperienze di rapimento descritte in associazione ad
abusi infantili: così è più facile per gli psicologi, nella media, dire
"bene, non sei stato veramente rapito dagli ET, stavi solo ricordando
esperienze di abuso infantile". In realtà, si minimizza, scavando in
episodi di abuso infantile come fatto sociale, perché siamo inclini a
considerarli più di quanto non facciamo con gli incontri alieni. Quindi,
intendo dire che ogni istituzione, l’Educazione, l’Esercito, la
Politica, l’Economia e la Religione passa attraverso questo "avvolgente"
o "implodente" collasso o crollo interiore.
Quale tipo di messaggi si ricevono? Quante persone rispondono agli incontri alieni?
Per molti il termine "abduction" significa essere prelevati da casa, o
in macchina, e portati su un disco volante. Alcuni ritengono sia
un’esperienza terrorizzante, non solo incontrare degli ET, ma anche
altri esseri umani. Abbiamo una molteplicità di descrizioni di varie
persone e vari eventi: dal fenomeno fisico al fenomeno biologico, dalla
sfera emotiva a quella delle onde cerebrali, dalla sfera psicologica
simile ad una fantasia, un sogno ad occhi aperti o un sogno effettivo o
un sogno lucido e certuni hanno un’esperienza sensitiva, fuori dal
corpo, mentre sono stesi a letto e la coscienza o l’anima vola nel disco
volante e poi ritorna. A mio avviso, è fisica, biologica, psico-sociale
e spirituale. Un tutt’uno. E gli ET forniscono un doppio scenario: uno
per l’individuo e uno per la società. Tanto che alcuni hanno
un’esperienza individuale per loro terrificante, dolorosa, patologica.
Per altri l’esperienza è egualmente terrificante, ma psichica, o
spirituale o religiosa. È un test, un’iniziazione. L’individuo viene
estrapolato dalla sua cerchia di amici, l’esperienza accade, poi va
affrontata. "Lo dico alla mia famiglia? Ai miei amici? Lo
accetteranno?". Se accadesse ad un militare, persona addestrata, con una
formazione concreta, la affronterebbe contando su se stesso. Mentre il
testimone UFO deve imparare a essere autosufficiente, a non rivolgersi,
per ottenere conforto, a Dio, a una famiglia, alla religione,
all’Esercito, al Governo, ai medici… i miei consiglieri, i miei amici, i
miei vicini. A nessuno!
Sono lasciati completamente soli.
Sì, completamente soli. Poi quando si sentono di poterlo gestire,
cominciano a parlare dell’esperienza con gli altri e scoprono di avere
forza, si riuniscono in gruppi ed iniziano a condividere le
informazioni. Sino a capire che si tratta di un fenomeno "comune".
L’informazione non proviene dall’alto, ma dal basso verso l’alto. Così,
si ha sia un’iniziazione sia uno stimolo sociale. Gradualmente, la
società inizia ad essere consapevole che è in atto, un contatto con gli
alieni.
Cosa intende per gradualmente? Un frangente di tempo di secoli? Oppure pochi anni?Per
rispondere, devo tornare alla mia personale esperienza di rapimento.
Per me a dirigere tutto sono gli ET e quindi non dobbiamo preoccuparci.
Il contatto non sarà un annuncio formale al mondo ma, per come vedo che
vanno le cose, "l’informazione arriverà come una conclusione scontata".
Ha vissuto esperienze personali da cui ha tratto le informazioni?
Mi sono sottoposto ad ipnosi a cinquanta anni, nel 1980, quando trovai finalmente
il coraggio, grazie all’aiuto di un altro psicologo, di sapere di più
sulla mia infanzia. Mi riportò ad un’esperienza da me vissuta a dieci
anni nel 1940 a Rocky Ford, in Colorado. Mi sentii come a bordo di
un’astronave. Un uomo alto, accanto a me, poggiò la mano destra sulla
mia spalla e stavamo osservando il cielo scuro e le stelle luminose e mi
diceva, o mi informava (non so dire se era o meno un messaggio verbale)
"Leo, impara a leggere e a scrivere bene perché quando sarai grande
potrai aiutare gli altri a scoprire il loro scopo nella vita". Da
bambino ero inconsapevole sul significato, ma so che perdevo sangue dal
naso. Mi svegliavo con gli incubi di presunte persone nella stanza e la
percezione di essere andato altrove. Diventato più grande, laureatomi in
psicologia, mi dissi: "oh, è solo la paura di mio padre", era solo un
incubo sul mio rapporto con lui, perché era severo ed esigente e la mia,
una madre dolce e compassionevole. Avevo l’incubo di qualcosa, forse un
granchio, che saliva dalle scale voltandosi verso di me e poi arrivava
mia madre con una scopa e lo scacciava via. Mi diedi psicologicamente
una spiegazione: identificavo la figura del granchio con quella di mio
padre, nato a Luglio… nel segno del Cancro. Nel 1980 fui cosciente che
la mia memoria di quanto era accaduto a 10 anni si riferiva ad una reale
reazione fisica. Ero finalmente in grado di accettarlo alla lettera.
Come accade a tante persone che hanno avuto delle esperienze da bambini,
eppure è solo quando crescono che riescono ad ammetterlo.
L’essere che le mise la mano sulla spalla era un umanoide?
Un umanoide con una sorta di tuta spaziale.
Di che colore?
Apparentemente grigia. Da bambino, non sapevo come definirla.
Leggevo solo i fumetti di "Buck Rogers". Non avevo altri riferimenti,
come i film. Eppure la gente diceva "Oh, era solo un ricordo di un film.
Certo, doveva essere un film". Era quella la loro spiegazione…
Aveva capelli biondi?
Non saprei. Sollevando lo sguardo, potevo vedere il viso, ma dei
capelli non so, perché la testa era in parte coperta dalla tuta
spaziale.
Un’esperienza fisica autentica, quindi sapevi che era vera.
È quello che sentivo. Percepivo sempre qualcosa di meraviglioso
o una sensazione di verità. Provavo un lieve formicolio alla spalla che
mi diceva che stavo vivendo un evento fisico. Non posso convincere gli
altri che è veramente accaduto, ma io ne sono davvero convinto. Da
quella esperienza imparai due cose… che alcuni sentono di essere stati
rapiti.
Sequestrati?
Portati via. Mi sentii come riportato a qualcosa… verso qualcosa. Rapito. A dieci anni vissi
l’esperienza a Rocky Ford: ero seduto
in un riparo in legno per le galline e avevo lo sguardo rivolto verso il
cielo a sud ovest. Dissi ai miei che avevo avuto la stessa sensazione
mentre osservavo il cielo con loro, con tutta la famiglia, Bob, Jean… i
miei fratelli e sorelle, ma poi la razionalità ebbe il sopravvento.
"Dimentica quell’assurdità". Eppure era la forte sensazione di essere in
connessione con un’altra famiglia nel cielo. E tante persone sentono di
essere qui nel pianeta per un compito, temporaneo. È dura, fa paura, ma
è importante. E quindi noi continuiamo a scoprire nuove cose. Per
questo molte persone affrontano il problema con la paura e con i dubbi,
perché non solo stanno entrando in contatto con gli alieni, che è già
uno shock, ma anche con il vero scopo della loro stessa anima e un tale
peso è difficile da sopportare.È tremendo essere consapevoli che siamo
qui per un fine superiore, quello di aiutare noi stessi, aiutare
l’umanità a passare attraverso questo stadio di cambiamento della Terra.
L’Umanità ci sta nel mezzo. Il risultato, se sarà positivo, potrà
condurre a far parte di una confederazione di civiltà di altre culture.
Una sorta di Federazione Interplanetaria. È una ipotesi alla quale è giunto in seguito ai suoi studi o per intuizione?
Tutt’e due. Se ci penso su mi sembra giusto e se indago anche, perché ho
parlato con migliaia di persone e stanno giungendo a conclusioni
simili. Indagini sia intuitive che sensoriali perché i nostri sensi
investigano esternamente; ma si può usare l’intuito per indagare
internamente.
Può delineare la data in cui accadrà? Se si rivelerà sbagliata non glielo rinfacceremo…
Non ci sarà alcun annuncio formale, sarà una conclusione scontata. Niente annuncio ufficiale.
Tuttavia, per quanto riguarda i cambiamenti sulla Terra, lei
ipotizza che potremmo diventare una civiltà intergalattica e unirci ai
nostri Fratelli Intergalattici, oppure percorrere l’altra strada…
Oppure, saltare noi stessi in aria
Oppure andare al passo con le modificazioni terrestri e non riuscire a sopravvivere. Di quale periodo stiamo parlando?
Profezie parlano degli anni 2013 e 2014. Profezie dei Maya e le
piramidi. Altre riguardano il 2001. Alcuni parlano del 2004, 2005.
Della vasta gamma di interpretazioni, la mia unica certezza è che i
responsabili sono gli alieni. Non dobbiamo solo fare il nostro lavoro.
Quando ero in servizio, guardavo il tabellone dei comunicati. Ok, dicono
che alle 16.00 succederà questo e quello. Cioè alle 16.00 in punto,
minuto prima minuto dopo. Dovevamo comunque essere pronti a "marciare
tutta la notte" o a qualsiasi cosa fosse, ed avere la prima ingranata.
Potrebbe accadere così, disporre di un paio d’ore prima della visita
dell’ispettore generale, prima che la "cosa" abbia inizio. A mio avviso,
possiamo investigare gli UFO e gli ET quanto più possibile fisicamente e
biologicamente. È la cosiddetta indagine scientifica. Possiamo indagare
noi stessi psicologicamente e fisicamente. Ed imparare di più sulle
nostre vite passate e quali sono i messaggi insiti in noi stessi.
Possiamo meditare. Noi condividiamo le informazioni con tante persone e
le informiamo, inclusi gli ET, che siamo pronti. Quando saremo pronti,
non come individui ma come società, allora secondo me riceveremo dei
segnali e dei simboli che ci indicheranno il prossimo passo.
A cura di Paola Harris
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