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Tuesday, May 3, 2011

Fukushima, scuole radioattive. Il Giappone alza la dose “sicura” per i bambini




Anche i giapponesi nel loro piccolo si incazzano. Fukushima scompiglia lo stereotipo che li descrive come il popolo più disciplinato del mondo: e del resto, qualsiasi genitore del mondo diventerebbe una belva se il Governo trattasse suo figlio come i bambini di Fukushima.

La notizia è questa. Visto che anche le scuole sono radioattive, il Giappone ha alzato i limiti di radioattività considerato “sicuri” per i bambini della prefettura di Fukushima, portandoli da 1 millisiviert a 20 millisiviert all’anno: il medesimo limite previsto in Germania per coloro che lavorano negli impianti nucleari.

I genitori protestano vivacemente. Hanno consegnato alle autorità una borsa piena di terra radioattiva proveniente da un parco giochi insieme a un contatore Geiger ticchettante.

Non è la prima volta che il Giappone fronteggia la catastrofe di Fukushima ammorbidendo i limiti di sicurezza.

La dose massima di radiazioni ammissibile in caso di emergenza per i lavoratori delle centrali nucleari è stata aumentata subito dopo il disastro a 250 millisiviert all’anno. Prima erano 100 millisiviert. Almeno in un caso anche quella soglia è stata superata.

I subcontractors, lavoratori che prestano la loro opera alla centrale nucleare per conto di ditte subappaltatrici, rifiutano comunque di superare la soglia di 100 millisiviert. E anche questa è una svolta nella crisi.

Per domare il mostro imbizzarrito ci vuole manodopera. Come il Giappone possa cavarsela in mancanza di samurai disposti a immolarsi sull’altare della salvezza altrui, è ancora tutto da stabilire.

Ma la svolta, soprattutto, è la protesta dei genitori. Si stima che il 75% delle scuole della prefettura di Fukushima abbia un livello di radioattività tale da superare la soglia di 1 millisiviert all’anno, la dose finora considerata sicura per la generalità della popolazione civile.

Così, per non chiudere le scuole, la soglia tollerabile per i bambini è stata innalzata d’ufficio a 20 millisiviert.

Gli esperti discutono se il nuovo limite rappresenti o meno un rischio per la salute: soprattutto alla luce del fatto che si tratta di bambini, e non di adulti.

E’ una questione di statistica: secondo alcuni studiosi, a una dose del genere nei bambini è collegata una possibilità su 200 di ammalarsi di cancro, mentre per gli adulti la possibilità è una su 500.

Però cosa fareste se il Governo distribuisse a 200 bambini, fra cui vostro figlio, un biglietto di una lotteria in cui si vince un cancro?

Fonte: http://www.iljournal.it

Sul Guardian i genitori di Fukushima protestano per l’innalzamento dei limiti di radioattività cui possono essere esposti i bambini

Su Japan Times i lavoratori della centrale nucleare di Fukushima e l’esposizione alle radiazioni

Foto m.p.3-Flickr

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