Spazio: ultima frontiera. Credere che si sia soli nell'universo è come credere che la Terra sia piatta. Come disse l'astrofisico Labeque al palazzo dell'UNESCO, durante il congresso mondiale del SETI di Parigi del Settembre 2008, " SOMETHING IS HERE", "Qualcosa è qui", e I TEMPI SONO MATURI per farsene una ragione. La CIA, l'FBI, la NSA, il Pentagono, e non solo, lo hanno confermato!
Volete aiutare la NASA? Armatevi di smartphone e iniziate a fotografare gli alberi che
avete intorno.
Forse può sembrare una richiesta insolita, soprattutto
considerando che proviene dall'agenzia spaziale statunitense: eppure, è
proprio così. Non ci credete? Eccovi spiegato come funziona.
Lo scorso settembre, la NASA ha lanciato in orbita un satellite chiamato ICESat-2
(acronimo che sta per Ice, Cloud and land Elevation Satellite-2), il
cui compito è di misurare l'altezza della superficie terrestre. A questo
scopo, è stato dotato di un potente laser di nome ATLAS (Advanced Topographic Laser Altimeter System)che invia ogni secondo 10.000 impulsi luminosi a 532 nanometri (un verde brillante, sullo spettro visibile) verso la Terra.
Con ogni impulso vengono emessi circa 20 bilioni di fotoni,
di cui solo una dozzina ritorna in orbita fino ad ATLAS, che li
"cattura" utilizzando un telescopio in berillio e, calcolando il tempo
impiegato nel tragitto di andata e ritorno, inferisce la distanza tra il satellite e la superficie terrestre.
Il suo impiego è pensato soprattutto per misurare il ghiaccio presente sulla Terra, ma anche gli alberi. Com'è noto infatti, le foreste giocano un ruolo cruciale nell'ecosistema terrestre, poiché gli alberi sono fondamentali nel ridurre la CO2 presente nell'atmosfera. ICESat-2 misura quindi anche l'altezza delle foreste di tutto il mondo: per comprovare questi dati, la NASA si è affidata ai semplici appassionati, che scaricando una app sul proprio smartphone possono prendere nota dell'altezza degli alberi. Ecco entrare in gioco dunque la citizen science, ovvero quel complesso di attività legate a una ricerca scientifica a cui partecipano semplici cittadini.
L'app si chiama GLOBE Observer, e fornisce una guida per imparare a raccogliere dati scientifici relativi
a ciò che ci circonda. Nella fattispecie, con lo strumento dedicato
agli alberi gli utenti possono registrarne l'altezza con una serie di semplici inquadrature.
Grazie a questi dati, i ricercatori possono calcolare con maggiore
accuratezza i dati relativi alla CO2. Come ha spiegato Brian Campbell,
referente del progetto:
"Con la app GLOBE Observer tutti possono diventare citizen scientist e
raccogliere facilmente dei dati che ci aiutino a comprendere meglio gli
ecosistemi locali. Si possono misurare anche centinaia di alberi, e i
dati - insieme alle informazioni GPS sulla localizzazione dell'albero -
vengono rispediti alla NASA e aggiunti a un database".
L'iniziativa ha riscosso un certo successo: da quando il nuovo strumento di misurazione degli alberi è stato integrato nella app, a fine marzo, sono arrivate ben 700 misurazioni da 20 diversi Paesi in tutto il mondo, e il numero può solo aumentare. Se volete unirvi al progetto, qui sotto trovate il link per scaricare l'app. GLOBE Observer | iOS | iTunes App Store, Gratis GLOBE Observer | Android | Google Play Store, Gratis
La NASA sta collaborando con SpaceX per lanciare una delle sue missioni
più audaci per salvare il mondo da un wipeout apocalittico.
La NASA ha istruito l’aiuto di SpaceX con il primo tentativo di deviare un asteroide facendolo crollare di proposito. Con un incredibile costo di 61 milioni di €, il Double Asteroid Redirection Test (DART) cercherà di deviare qualsiasi asteroide che minacci l’atmosfera terrestre. DART lancerà un razzo Falcon 9 della base aerea di Vandenberg in California nel giugno del 2021.
Entro l’ottobre 2022 il veicolo spaziale tenterà di schiantarsi contro un “Didymoon” largo 165 metri alla velocità di 6 km al secondo.
Non è il solo bersaglio
Si prevede che la collisione si verificherà quando la roccia arriverà entro 11 milioni di km dalla Terra e ridirigerà il suo corso.
La missione punterà anche su un altro oggetto che è scientificamente noto come una “luna“, come afferma la NASA “più tipico delle dimensioni degli asteroidi che potrebbero rappresentare un pericolo più comune per la Terra”.
Rappresentazione del DARTL’agenzia spaziale ha aggiunto: “La navicella DART raggiungerà l’impatto cinetico schiantandosi intenzionalmente nel moonlet ad una velocità di circa 6 km / s, con l’ausilio di una fotocamera integrata e un sofisticato software di navigazione autonomo.“La collisione cambierà la velocità della luna nella sua orbita attorno al corpo principale di una frazione dell’uno per cento, abbastanza da essere misurata usando i telescopi sulla Terra.”
.
Il signor Musk ha condiviso la sua gioia per la notizia di giovedì, ha scritto su Twitter: “Grazie a nome del team di SpaceX.”
Sono passate poche centinaia di milioni di anni dal Big Bang,
un'inezia nella storia dell'universo. Il cosmo è ancora giovanissimo,
quando gli atomi primordiali cominciano a formare i primi legami
chimici, dando vita alle prime molecole.
Inseguite per decenni dagli
astronomi, adesso sono state finalmente scovate. Sono composti dello
ione idruro di elio, frutto della combinazione degli elementi leggeri
nati poco dopo il Big Bang: gli ioni di idrogeno e gli atomi di elio. È
l'alba della chimica del cosmo. Pubblicata sulla rivista Nature, la
scoperta si deve al gruppo dell'Istituto tedesco Max Planck di
Radioastronomia coordinato da Rolf Güsten.
"La formazione dei primi ioni di idruro di elio - ha spiegato Güsten -
è stata possibile solo quando la temperatura dell'universo primordiale è
scesa al di sotto di 4.000 gradi centigradi. Solo allora, infatti, si
sono potuti formare i primi atomi di elio che hanno poi dato origine
alle prime molecole del cosmo", ha aggiunto. Le impronte di queste
molecole sono state trovate in una nebulosa planetaria a 2.600 anni luce
dalla Terra, nella costellazione del Cigno."La giovane età della nebulosa l'ha resa un buon candidato per la
formazione di ioni di idruro di elio, poiché al suo interno le
condizioni sono simili a quelle dell'universo bambino", scrivono gli
astronomi su Nature. Il risultato è stato ottenuto grazie
all'osservatorio Sofia (Stratospheric Observatory for Infrared
Astronomy), nato dalla collaborazione tra la Nasa e l'agenzia spaziale
tedesca Dlr. Installato a bordo di uno speciale Boeing 747 adattato per
ospitare il telescopio, l'osservatorio Sofia, grazie al suo speciale
spettrometro ad alta risoluzione Great, è riuscito a individuare nello
spazio interstellare la firma nell'infrarosso di queste antichissime
molecole.
"È la prima volta che lo ione idruro di Elio, il più potente tra gli
acidi, è osservato in natura nel gas attorno a una stella che si sta
spogliando degli strati esterni, come accadrà al Sole fra 4,5 miliardi
di anni", ha spiegato Isabella Pagano, direttrice dell'Osservatorio
astronomico di Catania dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
"Un esempio - ha concluso - della nostra abilità di essere umani di
usare la tecnologia per scoprire com'è fatto il nostro universo".
Open Minds UFO Radio: Joe Murgia, aka UFO Joe, is a freelance Director
of Photography and Camera Operator. He also runs the website UFOJoe.net,
where he posts important UFO news and updates. One thing Joe does that
is invaluable to the UFO research community, is that he transcribes
important interviews. Recent transcriptions include interviews with
George Knapp, Harry Reid, many of the 2004 Nimitz UFO encounter
witnesses, and more.
In this episode, we get to know Joe and his work. We talk about how Joe
got involved with UFOs, and what inspired him to start UFOJoe.net. We
also discuss his views on the remarkable ongoing revelations regarding
government investigations of UFOs.
Read more about Joe at his website: http://www.ufojoe.net/
UFO Headlines: http://www.openminds.tv/category/ufoh...
Open Minds UFO Radio podcast: http://www.openminds.tv/radio
Alejandro’s Blog: http://alejandrotrojas.com/
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Oltre al fondatore di WikiLeaks, il riconoscimento voluto dal gruppo
parlamentare europeo GUE/NGL va a due whistleblower: Jasmine Motarjemi e
Rui Pinto
Julian Assange ha appena vinto il premio in onore di Daphne Caruana Galizia
riservato a giornalisti, editori, whistleblower che rischiano
moltissimo in prima persona, in alcuni casi la vita stessa, per esporre
crimini, abusi e corruzioni che l'opinione pubblica deve conoscere.
Daphne era una giornalista e blogger maltese, è stata assassinata il 16
ottobre 2017 con un'autobomba, mentre conduceva inchieste sulla
corruzione nel governo del suo Paese.
Il premio, organizzato dal gruppo parlamentare europeo GUE/NGL, arriva a
cinque giorni esatti dall'arresto del fondatore di WikiLeaks, che al
momento è rinchiuso nella prigione di Belmarsh a Londra, dopo che
giovedì scorso l'Ecuador gli aveva revocato l'asilo.
Subito dopo essere stato preso in custodia da Scotland Yard, le
autorità inglesi gli hanno notificato la richiesta di arresto a scopo di
estradizione da parte degli Stati Uniti, che gli contestano il reato di
avere aiutato la fonte di WikiLeaks, Chelsea Manning - che ha passato
centinaia di migliaia di documenti segreti del governo Usa
all'organizzazione di Assange – a coprire la sua identità, in modo da
poter accedere ai file riservati senza essere scoperta.
WikiLeaks, le accuse, l'arresto: storia di Julian Assange
Il premio è stato assegnato a pari merito
anche a due whistleblower che hanno rivelato importanti informazioni nel
pubblico interesse: Jasmine Motarjemi, ex dirigente
della multinazionale Nestlè, che ha denunciato gravi deficienze nei
sistemi di controllo della sicurezza alimentare da parte di Nestlè,
subendo gravi conseguenze professionali e legali per le sue rivelazioni,
e Rui Pinto, la gola profonda dello scandalo FootballLeaks, che ha esposto corruzioni e frodi nel mondo del calcio e che attualmente si trova attualmente in attesa del processo.
La ricercatrice australiana Suelette Dreyfus,
membro della giuria del premio, lavora da anni con whistleblower di
alto profilo per proteggerli, conosce Julian Assange e ha contribuito
notevolmente alla Direttiva europea per la protezione del
whistleblowing, approvata oggi dal Parlamento europeo. Dichiara a Repubblica:
“La libertà di rivelare al pubblico gravi crimini e corruzioni si basa
su una catena che va dal whistleblower, che conosce dall'interno questi
crimini e abusi, al giornalista che pubblica queste rivelazioni fino
all'opinione pubblica, che ne viene a conoscenza grazie ai media.
L'ordine di arresto degli Stati Uniti contro Julian Assange è un attacco
a questa catena di trasmissione dal whistleblower, ovvero la fonte che
fa la rivelazione, a chi la pubblica, in questo caso WikiLeaks e i
giornalisti (dei media tradizionali, ndr) che hanno lavorato con l'organizzazione di Julian Assange in partnership. L'arresto (di Assange, ndr) dunque indebolisce la capacità dei media di fare il proprio lavoro”.
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Attualmente è in corso un dibattito senza fine sul fatto che esista o meno vita extraterrestre, ma ciò che molti non sanno è che gli esseri di altri mondi non solo esistono, ma sono tra noi, nascosti nelle forme umane.
Le conoscenze attuali parlano di due miliardi di galassie esistenti e gli scienziati credono che il cosmo abbia circa 13.780 milioni di anni ( in realtà è molto più antico). Considerando tutto ciò che sappiamo sulle leggi della natura, le forme di vita e la vastità dello spazio esterno, sarebbe sorprendente pensare che gli esseri umani siano le uniche specie tecnologicamente avanzate nell'universo. Ma l'idea che ci siano civiltà extraterrestri da qualche parte nello spazio non è nuova, chiunque può pensare che sia un'idea assurda e folle, ma sempre più persone ci credono e ne sono convinte.
Secondo l'ex ministro della Difesa del Canada, Paul Hellyer, ci sono 80 diversi tipi di razze extraterrestri che vivono tra gli umani, di cui tre sono i più comuni.
Un imprenditore aerospaziale che ha lavorato per la NASA ha detto di essere "assolutamente convinto". "Che ci sono alieni che vivono sulla Terra come visitatori. Robert Bigelow, la cui compagnia Bigelow Aerospace ha costruito moduli gonfiabili per la Stazione Spaziale Internazionale, ha parlato durante un'intervista sul suo lavoro per la NASA, quando a un certo punto ha parlato del problema alieno e di come milioni di dolore sono stati investiti nella ricerca sugli UFO. Alla domanda se credesse negli extraterrestri, Bigelow ha detto: "Sono assolutamente convinto che esistano. Questo è tutto. "Esisteva e c'è una presenza, una presenza extraterrestre." "Ho speso milioni, milioni e milioni, probabilmente più di ogni altra persona negli Stati Uniti per questo problema" ha detto.
Robert Bigelow
"Ci sono fra noi diversi diversi tipi di alieni, tra questi: il primo tipo, sono quelli alti che collaborano con l'Air Force degli Stati Uniti nell'area 51-S4.
Il secondo tipo sono i famosi grigi, che hanno gambe e braccia molto sottili che misurano mezzo metro di altezza.
L'ultimo tipo è la razza delle bionde nordiche che sono simili agli abitanti della Danimarca o di altri paesi del nord Europa." Ma Hellyer non è l'unico politico a fare queste incredibili dichiarazioni.
Il vice ministro del governo russo, Dmitry Medvedev, ha fatto una serie di rivelazioni durante un'intervista. Ha detto che le visite extraterrestri sono in corso da molto tempo e che ci sono alieni che vivono tra gli umani, e ora uno scienziato ha avvertito che gli alieni sono già qui sulla Terra e stanno aspettando il momento giusto per presentarsi alla popolazione mondiale. Secondo l'agenzia di stampa spagnola Europa Press, secondo l'agenzia di stampa spagnola Europa Press, la FAA (Federal Aviation Administration) l'ha confermata per anni, riportando rapporti di UFO e altri fenomeni inspiegabili a una società di proprietà di Bigelow. A questo proposito, ha detto che aveva avuto i suoi incontri con gli UFO, ma ha rifiutato di entrare nei dettagli. Le dichiarazioni di Bigelow non hanno lasciato nessuno indifferente e hanno causato scalpore nei media.
Il documentario russo "The Men in Blacks" indicato da Medvedev per capire quanti alieni vivono mescolati agli esseri umani sul pianeta Terra.
Sempre più figure pubbliche stanno rivelando la loro fede nell'esistenza di esseri extraterrestri intelligenti.
Il logo della Bigelow Aerospace
E le affermazioni di Bigelow dovrebbero essere aggiunte a quelle del regista Ridley Scott, che ha detto il mese scorso che ci sono alieni e che sono molto più intelligenti di noi.
Oggigiorno, le astronavi navigano già nel nostro sistema solare usando pozzi a gravità come "proiettili"
Un astronomo della Columbia University ha una nuova teoria su come le civiltà aliene saranno in grado di viaggiare attraverso la Via Lattea senza essere viste. Secondo l’ipotesi di David Kipping, gli extraterrestri
bruciano i laser puntati contro i buchi neri binari – o due buchi
neri. Questa idea è un miglioramento futuristico di una tecnica che la
NASA ha usato per diversi decenni.
L'astronomo della Columbia University David Kipping
Oggigiorno, le astronavi navigano già nel nostro sistema solare
usando pozzi a gravità come “proiettili”. L’astronave stessa entra in
orbita attorno a un pianeta, si lancia il più vicino possibile a quel
pianeta o luna per prendere la velocità e usa l’energia addizionale per
viaggiare ancora più velocemente verso la sua prossima destinazione.
Gli stessi principi di base operano nei pozzi profondi di gravità attorno ai buchi neri, che non solo piegano i percorsi degli oggetti solidi, ma anche la luce stessa.
.
Se un fotone, o una particella di luce, entra in una certa regione in
prossimità di un buco nero, creerà un circuito parziale attorno al buco
nero e verrà gettato esattamente nella stessa direzione. I fisici
chiamano questi fotoni “specchi gravitazionali” e “fotoni boomerang“.
Cosa sono i “fotoni boomerang”
I fotoni boomerang si muovono alla velocità della
luce, quindi non catturano la velocità dei loro viaggi intorno ai buchi
neri. Ma catturano energia. L’energia assume la forma di una lunghezza
d’onda più lunga della luce e i singoli “pacchetti” di fotoni
trasportano più energia di quando entrano nello specchio.
In un articolo pubblicato l’11 marzo, l’astronomo della Columbia ha
proposto che un veicolo spaziale interstellare potesse sparare un laser
nello specchio gravitazionale di un buco nero in rapido movimento in un
sistema di buchi neri binari.
Le attuali proposte richiedono più energia per accelerare l’astronave
a velocità “relativistiche” (che significano una frazione significativa
della velocità della luce) di quante l’umanità abbia prodotto nel corso
della sua storia. Tutta l’energia potrebbe essere estratta da un buco
nero invece di essere generata da una fonte di carburante.
Le unità hanno dei limiti: ad un certo punto, il veicolo spaziale si
sarebbe allontanato così rapidamente dai buchi neri che non
avrebbe assorbito abbastanza luce per aggiungere ulteriore velocità.
È possibile risolvere questo problema spostando il laser della
navicella su un pianeta vicino e puntando il laser, in modo che emerga
dalla gravità del buco nero verso la nave. Ma senza riassorbire la luce
del laser, il pianeta dovrebbe bruciare carburante per generare
costantemente nuovi fasci e alla fine rallentare.
«Speravo di assistere a questo momento insieme a Paul
Allen», ha detto il Ceo della società che ha prodotto questo gioiellino
destinato a lanciare i satelliti nello spazio. Ma Allen, ex fondatore di
Microsoft, è morto a ottobre dello scorso anno
Dopo anni di sviluppo nel deserto a nord di Los Angeles, l’aereo più largo del mondo-
un gigantesco mega jet a sei cilindri con l’apertura alare di un campo
di football americano- ha effettuato il suo primo volo sabato mattina.
«L’abbiamo finalmente fatto- ha detto il Ceo di Stratolaunch Jean Floyd -
È stato un momento emozionante guardare questo uccello prendere il
volo». Stratolaunch è la compagnia fondata da Paul Allen, ex
co-fondatore di Microsoft, morto lo scorso ottobre a 65 anni per
complicazioni legate al linfoma di Hodgkin. «Avevo immaginato questo
momento per anni, ma non l’avevo mai immaginato senza Paul in piedi
accanto a me», scrive la Cnn. L’aereo è una sorta di trampolino gigante,
progettato per lanciare i satelliti nell’orbita bassa della Terra. Ha
lo scopo di offrire alle forze armate, alle aziende private e anche alla
Nasa un modo più economico per entrare nello spazio. Il motto è: «Far
arrivare i satelliti nello spazio? Facile come prenotare un volo aereo».
Le dimensioni Il
collaudatore, Evan Thomas, ha pilotato il jet salendo fino a 15 mila
piedi, prima di tornare indietro, dopo un volo di quasi due ore e mezzo.
«È stato fantastico, non avrei potuto sperare di più da un primo volo,
soprattutto su un aereo così complesso e con queste caratteristiche
uniche. La larghezza alare di questo aereo, che lo rende il più ampio
del mondo, è di 117 metri. Lungo 75 metri, ha due cabine di pilotaggio,
anche se solo una è usata realmente per governare l’aereo. «È così
enorme che sembra non essere in grado di volare», ha detto Jack Beyer,
fotografo aerospaziale per la Nasa. Proprio riassume alla Cnn il senso
del fascino che un volo del genere ha agli occhi della gente comune: «È
lo stesso motivo per cui la gente ogni anno si appassiona alle ultime
novità della Apple: le persone vogliono vedere quali sono le prospettive
future».
Il volto totalitario del regime occidentale si è manifestato in
tutta la sua scaltrezza. Noi chiediamo la libertà per Julian Assange in
nome della libertà d’informazione.
Il fondatore di Wikileaks,
Julian Assange, il sito di informazioni riservate che aveva rivelato al
mondo i retroscena della guerra in Iraq e Afghanistan, è stato
brutalmente arrestato.
Gli Stati Uniti chiedano l’estradizione di Assange in modo da
processarlo per aver divulgato i loro segreti, qualora ciò avvenisse, il
giornalista australiano rischierebbe la pena di morte.
Julian Assange è stato arrestato dopo che l’ambasciata dell’Ecuador
a Londra gli ha revocato l’asilo politico. Il giornalista australiano
si era rifugiato presso gli uffici diplomatici della repubblica
sudamericana nel 2012.
Il rover ha finalmente perforato e raccolto campioni dalla
‘clay-bearing unit’, l’area argillosa in cui era atterrato nel 2012 e
che potrebbe dare nuove informazioni sulla presenza di acqua.
Dopo anni di attesa, trascorsi esplorando Marte, il rover
Curiosity della Nasa ha finalmente affondato la propria trivella per
raccogliere campioni di argilla dal Gale Crater, il sito scelto nel 2011
dall’agenzia spaziale statunitense come luogo d’atterraggio del mezzo.
L’area di riferimento, chiamata dalla Nasa ‘clay-bearing unit’ e situata
sulle pendici di Mount Sharp, è infatti di grande interesse per la Nasa
a causa della probabile presenza di acqua in passato. Prima di
raggiungere questa regione, Curiosity si era congedato dalla cresta di
Vera Rubin con un selfie dopo aver ottenuto altri materiali dalla superficie marziana da sottoporre ad analisi.
Curiosity, perché è importante analizzare l’argilla
Prima del debutto della missione di Curiosity, la Nasa aveva scelto
il luogo di atterraggio (avvenuto nel 2012) proprio in virtù delle
“argille intriganti osservate in orbita”, come spiegato da un tweet
pubblicato dal profilo ufficiale del rover. La ‘clay-bearing unit’ si
trova sui pendii del Mount Sharp, alto 5 chilometri: la Nasa era
particolarmente affascinata da questa regione poiché interessata ad
analizzare eventuali minerali presenti nell’argilla, che “si formano
solitamente nell’acqua”, come riporta un comunicato ufficiale dell’agenzia statunitense.
Di conseguenza, i campioni raccolti da Curiosity “potrebbero aiutare a
capire se è stata un'era marziana più umida a modellare questo strato di
Mount Sharp”.
Nasa alle prese con un puzzle marziano
In particolare, Curiosity ha utilizzato la propria trivella per perforare un letto di roccia chiamato Aberlady,
incontrando pochissima resistenza a causa della morbidezza che
caratterizzava lo strato roccioso “al contrario di alcuni degli
obiettivi più resistenti incontrati a Vera Rubin Ridge”, spiega la Nasa.
Secondo Jim Erickson del Jet Propulsory Laboratory (JPL) di Pasadena
“perforare finalmente la clay-bearing unit è un obiettivo
importantissimo nel nostro viaggio verso la cima di Mount Sharp”. Dopo
la perforazione, i campioni raccolti sono stati trasferiti nel
laboratorio mineralogico posto all’interno di Curiosity dove saranno ora
analizzati per ottenere maggiori informazioni sul presente e passato di
questa regione. Per Ashwin Vasavada del JPL “ogni strato di questa
montagna è il pezzo di un puzzle e ciascuno di essi contiene indizi
riguardanti epoche differenti della storia marziana. Non vediamo l’ora
di vedere ciò che questi primi campioni ci diranno sull’ambiente
passato, specialmente sulla presenza di acqua”. Dopo aver trovato tracce
di fiumi e laghi antichi, la Nasa vuole dunque continuare a scavare nei trascorsi bagnati di Marte.
Uno strano progetto è in corso di finanziamento da parte della NASA.
Si tratta di un nuovo sistema per supportare eventuali missioni sulla
superficie di Venere.
Qualora le missioni su questo pianeta dovessero
durare in maniera indefinita, un po’ come accade con Curiosity su Marte,
ci sarà bisogno infatti di una fonte di energia costante per far
funzionare l’eventuale lander o rover ma sfortuna vuole che su Venere, a
differenza di Marte, è molto difficile acquisire energia solare data
la spessa atmosfera.
Un gruppo di ricercatori, dunque, ha ottenuto un finanziamento di
125.000 dollari (per ora) onde capire la fattibilità di un concetto che
prevede un doppio veicolo, uno che galleggerà nell’atmosfera di Venere
ad alta quota acquisendo l’energia solare e l’altro che opererà sulla
superficie del pianeta al quale la stessa energia verrà poi fornita.
Una volta che la navicella dell’atmosfera avrà acquisito un determinato
quantitativo di energia solare, tramite un sistema noto come “power
beaming” potrà poi trasmetterla wireless sotto forma di energia
elettromagnetica al lander sulla superficie che fungerebbe da ricevitore
nonché da accumulatore.
A causa della presenza su Venere di un’ampia copertura nuvolosa e di
un’atmosfera molto spessa, ci sarebbe bisogno di una notevole potenza di
trasmissione a radiofrequenza oppure sulla lunghezza delle microonde
perché eventuali metodi di trasferimento basati su luce ottica o sul
laser non sarebbero abbastanza potenti.
La navicella posta perpetuamente nell’atmosfera potrebbe scendere o
salire di quota a seconda della fase (acquisizione di energia solare e
trasferimento al lander).
Anche la navicella in quota, tuttavia, dovrebbe fungere, almeno in
parte, da accumulatore e a tal proposito potrebbe essere utilizzato un
sistema di celle a combustibile rigenerativo ad ossido solido.
L’energia verrebbe poi trasmessa al lander tramite
un’antenna-raddrizzatore o “rectenna”. Eseguito il trasferimento, la
navicella risalirà di quota per ricominciare il ciclo, una sequenza che
dovrebbe durare per tutta la missione del lander o almeno per tutto il
periodo durante il quale risulterà operativo.
Su Proxima b i raggi Uv meno violenti che sulla Terra primitiva
Potrebbe avere le condizioni per ospitare la vita il pianeta roccioso Proxima b, che ruota intorno alla stella più vicina a noi, Proxima Centauri,
distante solo 4,5 anni luce dal Sistema Solare. La pioggia di raggi
ultravioletti (Uv) alla quale è esposto è infatti inferiore a quella
subita dalla Terra primitiva nel periodo in cui la vita cominciava a
evolversi, quasi 4 miliardi di anni fa. È quanto emerge dallo studio
pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical
Society dal gruppo della Cornell University americana.
Il nuovo risultato arriva dopo l'ipotesi che inizialmente aveva escluso la possibilità di vita su Proxima b a causa di una gigantesca eruzione solare avvenuta sulla sua stellae, in seguito rivista dopo che la Nasa aveva scoperto acqua nell'atmosfera del pianeta.
Utilizzando modelli al computer, il gruppo guidato da Lisa
Kaltenegger e Jack O’Malley-James ha ricostruito il bombardamento di
raggi Uv che subiscono Proxima b e altri pianeti esterni al Sistema
Solare. "Si tratta di pianeti che orbitano intorno alle cosiddette nane
rosse, stelle piccole e relativamente fredde, le più diffuse
dell’universo. Queste stelle - spiegano i ricercatori - bombardano
continuamente i pianeti vicini con radiazioni ultraviolette, più di
quanto non faccia il nostro Sole con la Terra".
I ricercatori hanno analizzato il tasso di sopravvivenza a dosi
crescenti di raggi Uv di batteri terrestri, i cosiddetti estremofili, in
grado cioè di sopravvivere in condizioni estreme, come in presenza di
radiazioni. Hanno poi confrontato i loro dati con le condizioni presenti
sulla Terra circa 4 miliardi di anni fa, quando ancora la sua atmosfera
era priva di ossigeno e ozono, e quindi più esposta ai raggi Uv. La
conclusione è che "questo bombardamento di raggi Uv non dovrebbe essere
un fattore limitante per l’abitabilità di pianeti che orbitano intorno a
stelle come le nane rosse".
Commento di Oliviero Mannucci: Mi meraviglio dell'ANSA. Che ci sia vita sul pianeta che ruota intorno alla stella più vicina è sicuro, perché quel pianeta è la Terra, visto che la stella più vicina è il nostro Sole. Il titolo esatto sarebbe dovuto essere: Possibile vita sul pianeta della stella più vicina dopo il Sole. Bisogna stare attenti a parlare e a scrivere se no si fa la fine di quella signora che entrando in un negozio di abbigliamento disse - Vorrei provare quel vestito in vetrina - E il commesso - Se vuole provarlo in vetrina sono sicuro che darebbe spettacolo, ma gli consiglio di provarlo nella apposita cabina prova - Oppure: stavo facendo una serata astronomica pubblica e domandai agli ospiti presenti : -Si vedono le stelle di giorno? - subito arrivo la risposta di un ospite ( sbagliata naturalmente) - No, perchè c'è la luce del Sole - e io dissi - E il Sole che cos'è? Non è una stella forse ? Quindi di giorno si vedono le stelle. Una sola per l'esattezza.
Il volto totalitario del regime occidentale si è manifestato in
tutta la sua scaltrezza. Noi chiediamo la libertà per Julian Assange in
nome della libertà d’informazione.
Il fondatore di Wikileaks,
Julian Assange, il sito di informazioni riservate che aveva rivelato al
mondo i retroscena della guerra in Iraq e Afghanistan, è stato
brutalmente arrestato.
Gli Stati Uniti chiedano l’estradizione di Assange in modo da
processarlo per aver divulgato i loro segreti, qualora ciò avvenisse, il
giornalista australiano rischierebbe la pena di morte.
Julian Assange è stato arrestato dopo che l’ambasciata dell’Ecuador
a Londra gli ha revocato l’asilo politico. Il giornalista australiano
si era rifugiato presso gli uffici diplomatici della repubblica
sudamericana nel 2012.
Open Minds UFO Radio: Danny Silva runs the website SilvaRecord.com where
he covers UFO news and information. He focuses on developments and
information related to UFOs. He focuses on the work of the DoD’s
Advanced Aerospace Threat Identification Program (AATIP), and the To the
Stars Academy (TTSA). With all of the information coming out about UFO
investigations related to both of these groups, Danny has done a great
job keeping people appraised of news on these projects others have
missed.
In this episode, we get to know Danny, why he was inspired to start his
blog and his perspectives on the state of UFO research. We also discuss
some of his recent stories.
Visit Danny at: SilvaRecord.com.
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Salla, and Jordan Sather on there insight on new documents that could
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DR J Interview with Sgt. Clifford Stone https://www.youtube.com/watch?v=nElNn...
Como en La guerra de los mundos: Un misterioso objeto negro cae del cielo durante una tormenta eléctrica
La ciencia ficción se nutre de la idea de que algún día los extraterrestres conquistarán la Tierra. Si realmente lo harán o no, está aún por verse. Y si fueran a invadirnos, ¿qué razón lógica tendrían? ¿Por qué los seres de una civilización lejana y tecnológicamente avanzada conquistarían nuestro planeta?
Una posibilidad común en toda invasión es que una especie esclavice a otra. Es posible que los extraterrestres nos hayan estado observando desde tiempos inmemorables y piensen que podríamos ser la especie perfecta para ser oprimida. Dado que la mayoría de nosotros nos inquieta pensar sobre la posibilidad de una invasión extraterrestre, probablemente crean que somos una raza muy dominable. Y la verdad es que hay personas que serían buenas como mascotas…
Otra posibilidad, y mucho mas aterradora que la anterior, es que los humanos nos podríamos convertir en una fuente de alimento para una especie alienígena. Con nuestra población cada vez mayor, es muy probable que la Tierra pasaría a ser un enorme coto de caza. La realidad es que hay innumerables teorías para explicar una futura invasión extraterrestre. ¿Pero es posible que ya este ocurriendo, en silencio? Pues para los habitantes del condado ingles de Somerset así está siendo. Sobre todo, después de ver un vídeo que muestra un misterioso objeto negro no identificado que cae del cielo durante una tormenta eléctrica, al estilo La guerra de los mundos.
Invasión extraterrestre en el condado de Somerset
El pasado fin de semana Megan Taylor estaba grabando en vídeo una espectacular tormenta eléctrica sobre la localidad inglesa de Bridgwater, en el condado de Somerset. En el vídeo se puede ver los relámpagos en el cielo justo delante de un enorme arcoíris. Pero al parecer, Taylor grabó algo más que la dejó sin palabras: un misterioso objeto de color negro cayendo del cielo justo después de un relámpago.
“Nunca he visto una tormenta como esta”, dijo Taylor al periódico británico MailOnline. “Definitivamente nunca he visto algo que caiga así en la Tierra. No tengo ni idea de qué se trataba.”
Como se puede ver las impresionantes imágenes, justo en el momento en que se produce un relámpago, comienza a caer del cielo un misterioso objeto dando vueltas hasta desparecer en el suelo.
Por desgracia, no disponemos de más grabación para saber que ocurrió
posteriormente con el objeto. Aunque esto no ha evitado que cientos de
internautas aseguraran que el vídeo es inquietamente similar a la
película La guerra de los mundos dirigida por Steven Spielberg y basada
en la novela homónima de H. G. Wells.
En la película, los
extraterrestres llegan a la Tierra en vainas oscuras durante las
tormentas eléctricas, antes de activar máquinas gigantes ocultas debajo
de la tierra. Sin embargo, algunos han asegurado que la realidad supera a
la ficción, y esto es una prueba de ello. Teóricos de la conspiración y
ufólogos creen que el misterioso objeto que cae del cielo podría ser algún tipo de vehículo utilizado por civilizaciones extraterrestres.
Añaden, que las tormentas eléctricas serian creadas artificialmente por
seres de otros mundos para poder desplazarse más rápidamente entre
planetas.
Pero los usuarios más escépticos no piensan lo mismo. Si
bien no se sabe exactamente que es el extraño objeto, algunos han
sugerido varias explicaciones, que van desde una mancha en la lente de la cámara o un pájaro.
Nigel Watson, autor del Manual de Investigaciones OVNI, dijo que se
trataba de un objeto mundano en lugar del comienzo de una invasión
extraterrestre. “El vídeo hace que parezca que se trate de
algo sólido cayendo del cielo, como uno de los cilindros marcianos de La
guerra de los mundos”, explicó Watson a MailOnline. “Sin
embargo, de alguna manera en su descenso parece artificial. Tal objeto
aparentemente grande habría tenido un gran impacto en el aterrizaje,
pero no han informado nada de esta naturaleza. Diría que es algo mundano
en lugar del comienzo de una invasión marciana.”
Otros sugieren que tal vez sea filtraciones en los depósitos de desechos de los aviones que las compañías llaman “Hielo Azul” o “Blue Ice”
en inglés. Esto se refiere al material de aguas residuales congeladas
que pueden filtrarse a mitad del vuelo de los sistemas de desechos de
los lavabos de los aviones comerciales y que han llegado a provocar
agujeros en los edificios y casas.
Como podemos comprobar hay todo
tipo de explicaciones para el extraño fenómeno que ha ocurrido en
Bridgwater. Pero lo que está claro es que no ha dejado indiferente a
nadie.
¿Cuál es tu opinión sobre el misterioso objeto negro no
identificado? ¿Un pájaro, material de aguas residuales congeladas de un
avión, o se trata de una vaina extraterrestre similar a la de La guerra
de los mundos?
Il volto totalitario del regime occidentale si è manifestato in
tutta la sua scaltrezza. Noi chiediamo la libertà per Julian Assange in
nome della libertà d’informazione.
Il fondatore di Wikileaks,
Julian Assange, il sito di informazioni riservate che aveva rivelato al
mondo i retroscena della guerra in Iraq e Afghanistan, è stato
brutalmente arrestato.
Gli Stati Uniti chiedano l’estradizione di Assange in modo da
processarlo per aver divulgato i loro segreti, qualora ciò avvenisse, il
giornalista australiano rischierebbe la pena di morte.
Julian Assange è stato arrestato dopo che l’ambasciata dell’Ecuador
a Londra gli ha revocato l’asilo politico. Il giornalista australiano
si era rifugiato presso gli uffici diplomatici della repubblica
sudamericana nel 2012.
Un video intrigante si sta diffondendo su Internet. Si riferisce a un enorme oggetto circolare che vola dietro la Luna. Il video, presumibilmente realizzato di recente è stato fatto da un testimone nella città americana di Indianapolis, Indiana (USA) e rappresenta un enorme oggetto circolare nascosto nel cielo diurno dietro la luna. L'uomo, stava testando la sua nuova telecamera fornita di potente zoom, e puntando la telecamera verso il satellite naturale nota una presunta anomalia vicino a Luna che ha ripreso sino alla sua totale scomparsa dietro il disco lunare. Di che cosa si tratta? Non si sa. Ma il video è suggestivo. Oliviero Mannucci
Un libro – perdonate il facile gioco di parole – davvero spaziale. In tutti i sensi.
Non dobbiamo nemmeno chiedervi se credete agli UFO vero? E’ ovvio che sì. Come è ovvio che gli Extraterrestri ci hanno già fatto ripetutamente visita in passato.
E anzi siamo tutti d’accordo che l’uomo non è che un esperimento
genetico dei nostri amati Viaggiatori Spaziali. Poi possiamo disquisire
se l’esperimento genetico è stato abbandonato volutamente e/o sfuggito
di mano, ma la nostra stessa esistenza e soprattutto la nostra civiltà
devono tutto a loro (loro che possiamo chiamare Annunaki o Elohim o
insomma ci siamo capiti).
Bene. Date queste facili premesse andiamo a raccontare quel curioso e poetico manufatto che è questo Atlante delle zone extraterrestri.
Un libro anomalo, che solo un editore irriverente come L’Ippocampo
poteva spedire nelle librerie di tanti appassionati&curiosi. Un
libro con una grafica giustamente vagamente futuribile, in cui vengono
raccolte in pratiche schede le testimonianze comprovate di tutti i
luoghi di contatto con i nostri amici Extraterrestri nel corso dei
secoli (e dei millenni).
Ogni scheda ha una mappa, con tanto di esatta latitudine e
longitudine, una breve descrizione del “fenomeno” o della “storia”
legata al luogo.
Un aspetto sorprendente, ma d’altronde non poteva essere così data
l’ovvietà di quanto detto a inizio paragrafo, è che esistono (e sono
tutti indicizzati) punti di contatto in ognuno dei 5 Continenti, segno
che i nostri amati Extraterrestri hanno avuto tempo e modo di visitare
in lungo e in largo il nostro bellissimo Pianeta. Non voglio rovinarvi
la sorpresa della lettura e della scoperta, ma sappiate che di storie ce
ne sono per tutti (storie conosciute o meno, e anche quelle conosciute
sono viste sotto una luce e un taglio di racconto tanto
semplice&preciso quanto stralunato&poetico): dai cosmonauti
della Val Camonica alla stella di Marliens, passando per tutte le ovvie
smentite delle autorità locali per insabbiare i casi di incontri
ravvicinati (vedi Roswell negli Stati Uniti, vedi Varginha in Brasile).
Questo Atlante è un libro delle favole in cui ci si perde
volentieri. Viaggiando e sognando ad occhi aperti (che poi è la stessa
cosa). Immaginando mondi, perdendosi nelle coincidenze e nel
possibile e del perché no e del Mistero Insondabile che è il Cosmo.
Attraversando la nostra Storia di Uomini fatti della stessa sostanza di
cui son fatte le stelle e i sogni.
Un libro – perdonate il facile gioco di parole – davvero spaziale. In tutti i sensi.
‘Atlante delle zone extraterrestri’
di Bruno Fuligni
illustrazioni di François Moreno
126 pagine
Editore: L’Ippocampo
Avvistato misterioso disco metallico. Il fatto risale allo scorso venerdì.
Viareggio 5 Aprile 2019 Protagonista dell’accaduto è stato il viareggino Giacomo Giannecchini.
«Stavo andando a lavoro – racconta il testimone – era pieno pomeriggio,
quando ho visto un disco metallico in cielo. All’inizio da lontano
credevo fosse un aereo ma andando avanti ho riconosciuto dei tratti
straordinariamente non comuni, di una forma discoidale appunto». E
prosegue: «Purtroppo ho fatto il video troppo tardi e l’ho inseguito con
il motorino. L’ho visto per un altro pezzetto e poi è sparito verso il
sole. Comunque sono particolarmente sicuro di quello che ho visto».
A fornire ulteriori dettagli è Angelo Maggioni dell'associazione A.R.I.A ( Associazione Ricerca Italiana Aliena ). «Il filmato risulta essere
genuino senza alcun segno di alterazione sia artificiale che di
impostazioni della ripresa. Risulta essere estremamente veloce, luminoso
e a giudicare dai frame sferico. Come ha anche testimoniato
Giannecchini che parlava di forma discoidale». E prosegue: «Quello che
rimane difficile stabilire è se si tratti di un disco piatto o con
cupola essendo la ripresa di bassa qualità molto movimentata. I frame
mostrano una sfera luminosa tendenzialmente sul bianco, la sua
illuminazione risulta compatibile con la direzione luminosa del Sole.
Inoltre si esclude per via del suo movimento che si possa trattare di un
lens flare, cioè il riflesso che produce l’obiettivo della macchina
fotografica, in questo caso anche di un cellulare, quando la luce vi
entra da diverse possibili angolazioni». Tutte queste caratteristiche fanno escludere che si tratti di droni amatoriali civili.
«Quest’ultimi infatti non superano i 150 metri di altezza, stabiliti e
tarati per legge – rileva l’ufologo – . Mentre quella del drone è
stimata tra i 500 e i 1500 metri». L’episodio non rappresenta una
novità. Spiega infatti Maggioni: «Viareggio con Capannori e Lucca è tra le zone con maggiori avvistamenti di oggetti volanti non identificati.
Un fenomeno che si è accentuato negli ultimi anni».
Maggioni invita chi avesse visto, fotografato e filmato tale
oggetto, a inviare il materiale a ufoitalianetwork@gmail.com o alla
pagina Facebook UfoitaliaNetwork.
Giusto un paio di giorni fa, Anne McClain e David Saint-Jacques, due degli astronauti attualmente a bordo della ISS, hanno intrapreso un'escursione extraveicolare, avventurandosi nello spazio attorno alla Stazione Spaziale Internazionale (su cui recentemente è stato testato un nuovo rivestimento antimicrobico) per effettuare alcune operazioni di manutenzione della stessa.
Come spesso accade in questi casi, la "passeggiata spaziale" è stata trasmessa in live stream tramite il sito della NASA,
cosicché gli appassionati hanno potuto sintonizzarsi per seguire le
affascinanti immagini degli astronauti al lavoro nello spazio.
Ed è proprio durante la diretta che - stando a quanto riferito dalla testata Express - gli spettatori hanno notato due "anomalie": concentrando l'attenzione sullo sfondo della ripresa infatti si possono notare due oggetti non meglio identificati che attraversano l'orizzonte, stagliandosi sul cielo nero. Il primo parte, in prospettiva, dall'orizzonte terrestre per poi allontanarsene, mentre il secondo compie la traiettoria inversa.
Nonostante l'evento, la missione della NASA è proseguita senza problemi, e i due astronauti si sono occupati del braccio robotico canadese Canadarm 2, predisponendo poi le future operazioni di sostituzione di una batteria. L'avvistamento, come prevedibile, ha scatenato le ipotesi più fantasiose, a partire dai famigerati ufo. L'agenzia spaziale americana ha preferito non rilasciare alcun commento in proposito.
Quella dell'8 aprile è stata la terza passeggiata in meno di un mese sulla Stazione Spaziale Internazionale: durante le prime due, tenutesi rispettivamente il 22 e il 28 marzo, sono state installate delle potenti batterie agli ioni di litio per una coppia di pannelli solari che forniscono energia alla ISS. Lo scorso 15 marzo, una navicella spaziale Soyuz ha raggiunto con successo la Stazione Spaziale, mentre lo scorso 8 marzo si è conclusa con successo la missione Crew Dragon Demo-1.
Uno studio condotto su tre astri che ruotano vicino al centro della
nostra galassia è una nuova prova che la teoria formulata più di un
secolo fa dal fisico tedesco non sbaglia. L’orbita di una di esse è
calcolabile grazie alla Relatività generale e non dalle leggi di Newton,
perché deformata dall’immenso campo gravitazionale.
HANNO PROVATO (e proveranno di nuovo) a
coglierlo in fallo, ma Einstein ha vinto ancora una volta. E sono ancora
le stelle a ribadire quanto sia solida la teoria della Relatività
generale, anche dopo più di un secolo dalla sua formulazione.
La conferma questa volta arriva dal buco nero al centro della nostra
galassia e dalle stelle che gli ruotano attorno a circa 26.000 anni luce
di distanza da noi.
In questa famosa foto, Albert Einstein, sembra mandare un messaggio preciso a chi cercherà di screditare le sue teorie.
Un team di astronomi tedeschi e cechi ha calcolato l’orbita di tre di
questi astri che gravitano molto vicino al gigante supermassiccio, di
massa pari a quattro milioni di volte quella del Sole e che quindi
genera un fortissimo campo gravitazionale. Una di esse, S2, lo 'sfiora' a
una distanza pari ad appena 120 volte quella tra il Sole e la Terra.
Analizzando le osservazioni accumulate con il Vlt (Very large telescope) dell'Eso in Cile
e altri telescopi negli ultimi 20 anni, hanno scoperto delle
discrepanze nell’orbita di S2, se calcolata attraverso le leggi della
gravitazione di Newton. Differenze spiegabili invece con la teoria della
Relatività. La forma dell’ellissi seguita dalla stella è ‘deviata’ di
pochi punti percentuali, abbastanza da poter essere misurata. Gli
“effetti relativistici” infatti sono trascurabili se le forze in gioco
non sono davvero enormi, proprio come le onde gravitazionali: quelle
rilevate chiamano in causa addirittura collisioni tra buchi neri.
Rappresentazione artisitica della curvatura dello spaziotempo e della missione Gravity Probe B (fonte: NASA)
Gravità estrema. Quelle
qui misurate sono condizioni ideali per verificare la teoria del fisico
tedesco. Einstein calcolò che in situazioni estreme, come questa, le
traiettorie degli oggetti subiscono effetti misurabili che non sono
spiegabili con la gravità classica di Newton. Accade così per la luce,
che viene piegata da oggetti di grande massa come una stella o una galassia.
Succede anche per le traiettorie delle stelle quando hanno a che fare
con giganteschi buchi neri. E con la misurazione del tempo, che passa
più lento per chi si muove molto velocemente rispetto a noi. Perché la
gravità è una deformazione spaziotemporale.
Con la sua legge della Relatività, Einstein superò Newton. Le leggi
della gravitazione universale dello scienziato inglese, infatti, sono
“buone” fino a che non si ha a che fare con oggetti davvero massicci a
distanze ridotte (gli effetti della gravità aumentano al diminuire della
distanza) o con velocità molto elevate. Per questo motivo anche
l’orbita di Mercurio rimase per molto tempo un mistero. È il pianeta più
vicino al Sole e i calcoli della sua traiettoria non sono mai stati
precisi fino a un secolo fa. Tanto da chiamare in causa l’ipotetica
presenza di un altro misterioso pianeta (Vulcano), che non esiste. Solo
le formule scritte da Einstein hanno potuto spiegare il suo strano
comportamento.
Superare la Relatività. Einstein avrà ragione, dunque,
fino a quando non avrà torto. Il concetto lapalissiano è l’anima della
ricerca scientifica. La teoria della Relatività generale infatti
funziona fino a che non si scende nell’infinitamente piccolo. Non è
coerente, per esempio, con la meccanica quantistica. Questo pregiudica
la possibilità di arrivare al sacro Graal della scienza: la “teoria del
tutto”. Anche per questo gli scienziati tentano (e sperano) ogni volta
di trovare errori o limiti alle sue leggi.
Alcuni astrofisici confidano di farlo presto grazie a un altri terzetto di stelle
a circa 4.200 anni luce di distanza da noi. Una pulsar e due nane
bianche, talmente vicine che le loro orbite sono più strette di quella
della Terra attorno al Sole. Anche qui le forze in gioco sono enormi e
molto complesse e gli scienziati che le studiano si aspettano proprio da
qui un nuovo passo in avanti, per superare Einstein così come Einstein
aveva superato Newton.