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Thursday, August 11, 2011

Ufo ed iniziative di “contatto”



Dischi volanti, astronavi, extraterresti, tutti ne abbiamo sentito parlare, ma molti di noi non conoscono il vero significato della parola UFO. Essa è l’acronimo dell’espressione inglese Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object, ovvero oggetto volante non identificato, termine con cui si indica ogni fenomeno aereo le cui cause non possono essere individuate facilmente o immediatamente da un osservatore. Dai racconti e dalle testimonianze degli avvistamenti UFO emergono realtà sconvolgenti: contatti e incontri con extraterrestri e segreti che sfuggono al nostro controllo. I casi di avvistamento UFO infatti sono particolarmente variegati, anche in considerazione del fatto che si basano fondamentalmente su testimonianze umane e non su registrazioni meccaniche.

L’ufologia è lo studio di queste testimonianze con lo scopo di individuare le cause degli avvistamenti. Delle analisi effettuate negli anni, risulta che il novanta per cento dei casi è riconducibile ad osservazioni di oggetti volanti naturali, quali meteore, pianeti o stelle, o artificiali come: aerei, palloni meteorologici, che non vengono identificati per le particolari condizioni d’osservazione oppure per la rarità dei fenomeni stessi. Rimane tuttavia una significativa percentuale, piccola di casi che non sono riconducibili a cause convenzionali che vengono perciò maggiormente studiati dall’ufologia.

L’ambiente ufologico è estremamente complesso e vi afferiscono anche esponenti che per motivi ideologici, religiosi e talvolta commerciali, spesso pretendono di attribuire, definire o semplicemente supporre “scientificamente” l’origine extraterrestre dei fenomeni osservati, basandosi su considerazioni poco o nulla scientifiche ma soggettive.

Il tentativo quindi di applicare solo in parte il metodo scientifico, da parte della maggioranza degli ufologi, alla fenomenologia UFO, con la pretesa di giungere a conclusioni “scientifiche”, collocano tradizionalmente l’ufologia nell’ambito della pseudoscienza. La grande varietà della casistica ufo e la natura soggettiva delle testimonianze costituiscono le principali difficoltà e la caratteristica di maggior interesse di uno studio del fenomeno UFO, che richiede sempre più spesso un approccio interdisciplinare delle scienze fisiche, di quelle umane ma anche scienze dell’informazione, per fornire adeguati strumenti di analisi dei vari aspetti. Sul fenomeno UFO, a partire dal dopoguerra, sono stati condotti anche studi ufficiali da parte delle autorità militari e civili di vari paesi, prima secretati e solo in seguito resi pubblici, i quali hanno constatato che, dal punto di vista statistico, esiste una percentuale non trascurabile di avvistamenti che rimane senza una spiegazione.

L’ufologia purtroppo è ancora oggi un’attività svolta quasi esclusivamente da dilettanti, in altre parole rigettata dall’ambiente scientifico e accademico, con poche eccezioni, tra cui il celebre astrofisico Josef Allen Hynek che sviluppò, nei primi anni settanta, una tabella che indica agli studiosi della materia alcuni elementi di riferimento, perciò gli avvistamenti sono sempre analizzati tenendo presente e riportando l’evento alle categorie basate sulle caratteristiche descrittive delle osservazioni e sulla distanza intercorrente tra testimone e fenomeno. In base a ciò si può parlare di luci notturne, se i fenomeni luminosi sono stati visti di notte e da un testimone ad una grande distanza; di dischi diurni, quando di giorno, ad attirare l’attenzione del testimone è qualcosa di solido e luminoso. Ci sono poi casi di avvistamento da parte di apparecchiature radar e avremo i così detti casi di radar visuali , mentre si parla di incontri ravvicinati, quando il fenomeno avvistato avviene da una distanza ravvicinata ed il testimone può rilevare tracce di presenza di entità animate.

Il numero di osservazioni raccolte in tutto il mondo dal 1947 ad oggi è nell’ordine delle centinaia di migliaia di casi e la distribuzione degli avvistamenti UFO nel tempo e nello spazio non è uniforme. Dal dopoguerra ad oggi, infatti, a periodi particolarmente ricchi di avvistamenti se ne alternano altri di calo o di quasi totale assenza di casi. Si parla perciò di “ondate” che spesso interessano una particolare localizzazione geografica e ci si chiede se questi cicli rispecchino una reale caratteristica del fenomeno o rivestano solo un carattere sociologico, legato ai meccanismi della diffusione nell’informazione ufologica da parte dei mass-media. Per quel che riguarda l’Italia sono stati finora raccolte dagli ufologi oltre diecimila segnalazioni nell’arco degli ultimi 50 anni.

Fonte: http://mediterranews.org

Commento di Oliviero Mannucci: Se il fenomeno non esistesse non se ne parlerebbe più già da molto tempo, e invece sempre più persone, anche quelle inizialmente scettiche, prima o poi fanno l'avvistamento della loro vita, quello che gli fa cambiare opinione o che rafforza ulteriormente che nell'universo NON SIAMO SOLI !!!!!

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