Gorleben e il mistero delle
«bambine mancanti»
Significative anomalie nel rapporto di nascite fra maschi e femmine attorno al deposito di scorie nucleari tedesco
La manifestazione contro il deposito di scorie nucleari a Gorleben che si è svolta a Berlino il 24 aprile (Reuters)
LE STATISTICHE - La ricerca è partita anche dai dati sugli effetti della catastrofe di Chernobyl: si stima infatti che circa un milione di bambine e bambini non siano mai nati in tutta Europa a causa del disastro del 1986. Scherb ha analizzato le statistiche sulle nascite nelle vicinanze di 32 siti nucleari europei. I risultati hanno indicato forti discrepanze nel numero fra neonati maschi e femmine. Per Scherb è chiaro: «Non può essere solo coincidenza, anche se non si conosce ancora il meccanismo». Pure le autorità sanitarie della Bassa Sassonia hanno voluto mettere sotto la lente d’ingrandimento questi numeri, arrivando però alle stesse conclusioni. Se prima dei trasporti nucleari il rapporto di nascite era di 100 femmine per 101 maschi, ora nella stessa area il rapporto è salito a 100 bambine per 109 maschi.
CROMOSOMA X - Secondo Karl Sperling, del reparto di genetica umana presso la Charité di Berlino (la clinica universitaria della capitale tedesca) le radiazioni - anche sotto i limiti - possono danneggiare il cromosoma X di derivazione paterna. Radiazione che farebbero accrescere il mancato sviluppo degli embrioni femminili - che devono avere un doppio cromosoma X di provenienza sia dalla madre che dal padre. In una fase embrionale così prematura che una donna non si accorge neppure della gravidanza. L’ipotesi di Sperling è che persino dosi molto basse di radiazioni possono influenzare negativamente il processo estremamente delicato della procreazione.
RISULTATI - Per il gruppo ambientalista tedesco Deutsche Umwelthilfe, i risultati non sono una novità. Ciononostante, il mistero sul fenomeno delle «bambine mancanti» di Gorleben è ancora lontano dall'essere risolto, ha sottolineato il portavoce Gerd Rosenkranz. «Neppure noi sappiamo cosa stia succedendo, ma con certi risultati non si può tacere; lo Stato ha il dovere di ricercare la verità».
Fonte: www.notiziarioitaliano.it
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