- Creato Venerdì, 11 Maggio 2012 17:03
- Scritto da Francesca Mancuso
Eruzione solare. Secondo la Nasa, le probabilità che nei prossimi giorni possa verificarsi un nuovo evento di questo tipo sono alte. E l'origine è da imputare alla stessa regione solare, nota come 1476 che come ha spiegato il NOAA, ha ricominciato ad essere visibile sul disco solare.
Tre sono i brillamenti di raggi X già prodotti tra ieri e oggi ma si tratta di fenomeni considerati "a basso livello", di classe M. Ma ancora non si sa come evolveranno.
È possibile che nei prossimi giorni possano verificarsi espulsioni di massa coronale. E le particelle del sole potrebbero, com'è già successo, raggiungere la magnetosfera terrestre provocando le tempeste geomagnetiche.
Secondo le stime della Nasa, effettuate grazie al Solar Dynamics Observatory, quella interessata dal fenomeno è un'area che si estende per circa 100mila chilometri ed è stata definita su Twitter un "mostro di macchie solari".
Mike Hapgood, astronomo del Rutherford Appleton Laboratory di Oxford, su Nature ha espresso i propri timori riguardo ad una tempesta solare di grandi proporzioni che potrebbe colpire presto il pianeta: "Una tempesta solare è causata da particelle altamente cariche che vengono emesse dall'attività del Sole. Tempeste di grandi proporzioni sono accadute in passato, ma la nostra attuale tecnologia non è sufficientemente schermata da queste particelle e non esistono piani di riserva nel caso qualcosa vada storto" dice l'esperto. Bisogna invece essere pronti e conoscere a fondo il fenomeno: "Effettuare le stime sulle dimensioni delle tempeste geomagnetiche, solo così potremo essere pronti ad affrontare l'eventuale distruzione dei sistemi elettrici" suggerisce.
Ma non fasciamoci la testa. È vero che nel 2013 il Sole raggiungerà il picco nel suo ciclo di 11 anni ma fino ad ora gli unici problemi sono stati i disagi alle telecomunicazioni.
Fonte: http://www.nextme.it
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