Per giungere alla nuova ipotesi, sono state incrociate le immagini a infrarossi inviate dalla missione Cassini, realizzata dalla collaborazione di Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi), con le informazioni inviate dalla sonda Huygens presente sul suolo di Titano. Grazie alla comparazione tra gli scatti, i ricercatori hanno individuato vicino all'equatore, diverse macchie scure, tra cui una molto grande di 2.400 metri quadrati. Queste, rappresentano i laghi di metano, alimentati da vere e proprie sorgenti sotterranee.
Analizzando i dati, gli esperti sono giunti alla conclusione che su Titano, il ciclo di metano corrisponde a quello dell'acqua sulla Terra, con tanto di sorgenti e piogge. Oltre ai laghi, nelle regioni tropicali sono state individuati dune, canali e una pianura alluvionale.
Fonte: http://www.diregiovani.it
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