Oliviero Mannucci
Charles Hall, questo è il nome del fisico nucleare e militare in pensione dell'aviazione statunitense che recentemente ha affermato, in una intervista trasmessa in un programma della TV Australiana, che l’esercito USA ha intrattenuto rapporti con una specie umanoide aliena per diversi anni e non solo con quella. Lo stesso Hall ha lavorato fianco a fianco con questi alieni definiti "Tall Whites" ( alti-bianchi ) per via sia della loro altezza sia del colore della loro pelle, veramente molto chiara.
Rappresentazione artistica di un Tall Whites maschile |
I contatti sono avvenuti nella Nellis Air Force Base (deserto del Nevada) soprattutto negli anni '60. Hall però ebbe il suo primo incontro con loro, nel giungo del 1965 e dice: "Ci vollero diversi mesi per riprendermi dallo shock e considerare reale quello che stavo vivendo." E descrive gli esseri da lui conosciuti, come di corporatura magra, altezza media oltre il metro e ottanta, vita media intorno agli 800 anni terrestri.
Secondo l'ex
ufficiale, questa specie aliena è stanziata in una base nel sottosuolo,
l'hangar principale della base di Nellis, ricavato nel fianco di una
montagna, in un luogo ideale per loro. Questi esseri, sono
originari di un pianeta orbitante intorno alla stella della stella di Barnard, che dista circa 5,5 milioni di anni
luce dalla Terra ( dopo il Sole e Proxima Centauri è la stella più vicina alla Terra - ndr). Hall sostiene
inoltre di aver lavorato con altre tipologie di umanoidi, come ad esempio i famosi “grigi”, i ”nordici“ e molte altre razze presenti sulla Terra, tra cui quella definita dei "norvegesi". Che dire di queste dichiarazioni, non è la prima volta che un ex militare racconta che nelle basi USA sono presenti alieni di diverso tipo. E visto che lo hanno dichiarato anche scienziati che hanno lavorato a progetti di retroingegneria aliena, e visto che di questi esseri se ne parla anche in diversi rapporti declassificati sia della NSA, sia della CIA, sia del FBI, sarebbe ora che la cosa venisse accettata come reale anche dai scettici più oltranzisti.
Oliviero Mannucci
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