Nelle
molteplici operazioni di geoingegneria clandestina ed illegale
sarebbero coinvolte pure le compagnie aeree civili (nelle irrorazioni
diurne) grazie alle complicità delle aziende petrolifere. Fu il tecnico
Edward Teller anni addietro, a suggerire un uso
massivo
dei vettori aerei civili al fine di diffondere nell’atmosfera le
nano-particelle. La scusa con cui mascherare tale azione era quella di
far riverberare la luce solare per abbassare la temperatura del Pianeta –
la storia del surriscaldamento della Terra è, infatti, una grande
menzogna! Teller sosteneva che l’uso dei soli mezzi aerei militari non
fosse bastante e così le sue teorie finirono per essere accolte e messe
in atto. L’uso dei velivoli commerciali risulta congeniale per una serie
di motivi, quasi tutti di natura economica: non è necessario far volare
un aereo praticamente vuoto per spargere l’aerosol nocivo, all’infuri
dei soli due piloti; non è necessario montare appositi erogatori sulle
ali degli aerei. Questa innovativa miscela di cherosene (il combustibile
usato in aviazione) contiene metalli pesanti e soluzioni chimiche a
base di “polimerici”. Attraverso lo spargimento di queste sostanze a PH
molto acido per il corpo umano e per la natura ed i mari, servono, in
realtà, a permettere una maggiore e più estesa copertura radar sul
pianeta. A tutto vantaggio delle sfere militari che hanno il compito di
monitorare il Mondo. E per farlo si avvalgono di ogni mezzo. Dunque, se
prima si rendeva necessario l’impiego di mezzi militari per le
erogazioni notturne, con questi additivi con cui si riforniscono i
comuni mezzi aerei, la diffusione delle particelle è garantita anche
alla luce del sole. È il “boroidruro di alluminio” la sostanza
incriminata. Trattasi di un composto estremamente leggero, dunque rimane
in sospensione molto a lungo prima di ricadere al suolo. Ed è lo stesso
ritrovato chimico che viene utilizzato per il lancio dei missili ed
appare come “agente riducente” nei laboratori scientifici che si
occupano di questo genere di esperimenti.Fonte
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