
La Nasa ha infatti lanciato un nuovo allarme sul riscaldamento globale: «Molti ghiacciai, ai poli, si sono scomposti e frazionati, creando una pressione sui poli che sta modificando la stessa rotazione della Terra».L'allerta sembra catastrofica, ma il pericolo è reale: lo dimostrano diversi studi condotti da un team di ricercatori della Nasa, diretto da Erik Ivins. Con questa pressione anomala sui poli, l'asse di rotazione terrestre sta iniziando a ondeggiare in modo, finora, quasi impercettebile. Non è escluso, però, che questa situazione possa peggiorare ed avere conseguenze manifeste.
«Questo accade perché le masse che si trovano a 45° rispetto ai due poli hanno un impatto maggiore rispetto a quelle situate ad altre angolazioni» - ha spiegato Erik Ivins - «Si tratta di un nuovo fattore che interviene a modificare l'asse di rotazione della Terra: fino ad oggi, conoscevamo, tra le possibili cause, solo l'innalzamento delle pareti rocciose, che emergono non avendo più il peso del ghiaccio che le copriva, ed i movimenti convettivi del manto terrestre».
Che l'asse di rotazione terrestre stia subendo delle modifiche, d'altronde, è un fatto risaputo: tutte le misurazioni realizzate dal secolo scorso a oggi hanno permesso di calcolare che l'asse si sposta di dieci centimetri ogni anno, quindi, mediamente, di dieci metri ogni secolo. Ovviamente, c'è una grande differenza tra i fattori naturali e quelli dovuti all'impatto dell'uomo sul pianeta, ed è proprio su questo punto che la Nasa ha voluto richiamare l'attenzione.
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