Fuga di trizio da centrale del Tricastin
Nuovo incidente nell'impianto non lontano dal confine con Italia
PARIGI - Una presenza anormale di trizio, uno dei principali
radionuclidi emessi dai reattori nucleari, è stata segnalata nella
giornata di ieri nelle falde sotterranee della centrale del Tricastin,
nella Francia centrale, non lontano dal confine con l'Italia.
I Verdi, al governo, chiedono con forza la chiusura urgente della
centrale, definita "ancestrale e pericolosa" e non nuova ad incidenti,
anche se di livello 1 come quello verificatosi ieri.
La Criirad (Commissione di ricerca e informazione indipendente sulla
radioattività) ha denunciato da parte sua "un grave malfunzionamento",
mentre l'associazione "Uscire dal nucleare" ha condannato "l'opacità"
del gestore Edf.
"Il governo deve mantenere la promessa di chiudere le centrali più
pericolose, e Tricastin è una di queste", ha detto Bruno Bernard,
segretario regionale di Europe Ecologie Les Verts, partito ecologista
alleato di governo dei socialisti. Per Guillaume Vermorel, uno dei
portavoce del partito, i 4 reattori del Tricastin devono essere spenti
"urgentemente", così come i 4 del Bugey (centro) e del Blayais (Gironda,
sud-ovest), i 6 di Gravelines (nord) e i 2 di Fessenheim (est): "Queste
centrali hanno superato la durata di vita per cui erano previste - ha
detto - sono vicine a grosse agglomerazioni, comportano un rischio
sismico o di inondazione ed hanno avuto incidenti a ripetizione".
I Verdi ricordano che solo quest'anno al Tricastin si sono verificati 5
incidenti di livello 1 oltre a "fessure" sull'involucro del reattore 1.
Edf ha fatto sapere ieri sera che l'aumento rilevato di trizio nella
falda sotterranea era confinato all'"area geotermica" della centrale,
con parete in cemento di 60 cm di spessore che impedisce all'acqua
sotterranea di contaminare le nappe freatiche, ed assicura che la fuga
non ha avuto "alcun impatto sull'ambiente".
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