Statistiche

Wednesday, September 18, 2013

Mangiarotti, maxi-sfere "atomiche" spedite alla Westinghouse

Partenza blindata e secretata dallo scalo portuale di Monfalcone dopo complesse operazioni di carico Si tratta dei primi quattro elementi destinati a due centrali nucleari americane 






Imbarcati ieri mattina (con una "strana" blindatura e secretazione mediatica) e partiti nel pomeriggio dal porto di Monfalcone i primi quattro serbatoi di accumulazione, sfere giganti in acciaio al carbonio, realizzate dalla Mangiarotti per la Westinghouse. Un’operazione complessa e delicata - senza che i fotografi abbiano potuto neanche avvicinarsi - che ha impegnato le maestranze del porto per buona parte della giornata per sistemare a bordo questo carico “speciale” di elementi per centrali nucleari relizzati dall’azienda monfalconese leader mondiale nella componentistica per questi impianti e per quelli petrolchimici. Si tratta del secondo imabarco dell’estate, dopo i preriscaldatori spediti via mare in luglio per una centrale francese sul Rodano. L’operazione è stata ancora di maggiore rilievo, trattandosi della prima “partenza” di una commessa per la Westinghouse, del valore di 150 milioni di dollari, le cui consegne proseguiranno fino alla fine del 2014.
Le sfere in acciaio al carbonio (rivestite internamente in acciaio inossidabile) del diametro di 5 metri e dello spessore di 5 centimetri, fungono appunto da serbatoi di accumulazione dell’acqua borata immessa nel circuito di raffreddamento delle centrali nucleari in caso di incidente. La loro progettazione di dettaglio, come già per tutti i componenti realizzati da Mangiarotti per Westinghouse nel 2008, è stata effettuata negli uffici che la società ha, oltre a Monfalcone, anche a Milano.
Nello specifico questi quattro serbatoi sono diretti a due centrali di nuova generazione progettate dalla Westinghouse, e come detto sono i primi componenti realizzati dalla Mangiarotti nell’ambito dell’ordine che il colosso americano ha assegnato alla società friulano-monfalconese e che prevede la costruzione di diversi elementi del circuito primario di tre impianti nucleari attualmente in costruzione negli Stati Uniti. Nei prossimi mesi è prevista infatti la spedizione di altri componenti destinati alle stesse centrali.
La peculiarità di questi reattori consiste nell’uso di sistemi di sicurezza “passivi” per far fronte a eventuali incidenti, sistemi cioè che funzionano ad esempio con la forza di gravità o per espansione di gas compressi, e quindi senza la necessità di disporre di sistemi alimentati ad energia elettrica per spegnere il reattore ed evitare problemi di fusione del combustibile.
La partenza di questi primi quattro serbatoi rappresenta l’avvio di una nuova fonte di liquidità, problema che l’azienda si trova a fronteggiare nonostante un ricco portafoglio ordini fino al 2017.

Fonte

No comments:

Post a Comment

Note: Only a member of this blog may post a comment.